La tregua USA-Cina spinge al rialzo i prezzi delle commodity

Le politiche commerciali guidano i prezzi finanziari delle commodity

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Nell’articolo della settimana scorsa: Prezzi delle commodity in attesa dei colloqui tra Stati Uniti e Cina, si era segnalata un’interruzione della discesa dei prezzi delle commodity, sostenuta dalle aspettative di un allentamento delle tensioni commerciali tra le due potenze. Tali aspettative hanno trovato conferma negli accordi raggiunti a Ginevra tra Stati Uniti e Cina, che rappresentano un primo passo concreto verso la de-escalation del conflitto commerciale. Entrambe le parti hanno riconosciuto il valore strategico di una relazione economica stabile e reciprocamente vantaggiosa. A partire dal 14 maggio, per un periodo di 90 giorni, le tariffe statunitensi sulle importazioni dalla Cina saranno ridotte dal 145% al 30%, mentre i dazi cinesi sui beni statunitensi scenderanno dal 125% al 10%.
L’allentamento delle tensioni commerciali ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari, favorendo un rialzo dei principali indici azionari mondiali e un rafforzamento del dollaro statunitense.
Nel grafico seguente è riportata la dinamica dell’indice azionario S&P 500, il principale benchmark finanziario del mercato statunitense.

Indice azionario S&P 500
Indice azionario S&P 500

Dall’analisi del grafico si evidenzia la forte ripresa settimanale dell’indice azionario S&P 500 dovuta al clima di fiducia generato dall’allentamento delle tensioni commerciali.

Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity

Questa settimana, la de-escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Cina ha spinto al rialzo i prezzi finanziari delle commodity, specialmente quelli del petrolio e dei metalli industriali.
In soli due giorni, il prezzo del Brent è aumentato di oltre il 4%, spinto dalla temporanea riduzione dei dazi tra le due potenze, dal calo delle perforazioni negli Stati Uniti a causa dei prezzi troppo bassi e dalle minacce di Trump di bloccare le esportazioni di petrolio iraniano qualora non si trovasse un accordo sul nucleare.
Tuttavia, a partire da mercoledì, i prezzi del petrolio sono tornati a scendere dopo le dichiarazioni di Trump, secondo cui Stati Uniti e Iran sarebbero vicini a un nuovo accordo sul nucleare. Se tale intesa dovesse portare alla rimozione delle sanzioni statunitensi sul petrolio iraniano, gran parte del rischio legato all’approvvigionamento verrebbe meno, con Teheran pronta ad aumentare la propria offerta. Questa possibile espansione dell’offerta, sommata all’aumento della produzione da parte dell’OPEC+, rischierebbe di aggravare ulteriormente l’attuale eccesso di offerta presente sul mercato.

Nel mercato del gas naturale TTF Olanda, la crescita dei prezzi della scorsa settimana è proseguita nei primi due giorni, con i prezzi che si sono poi stabilizzati in un intervallo compreso tra 35-36 € /Mwh.

Nel mercato dei metalli ferrosi, i prezzi europei si sono mossi lateralmente, mentre in Cina hanno registrato un rialzo, sostenuti dai nuovi accordi commerciali con gli Stati Uniti. In particolare, il prezzo dei minerali di ferro quotati al Dalian Commodity Exchange (DCE) ha superato i 110 $/tonnellata, segnando un aumento del 6% rispetto al prezzo di chiusura della scorsa settimana.
Il segnale di un netto miglioramento delle attese di crescita dell'industria cinese emerge inoltre dall'indice dei prezzi delle materie plastiche ed elastomeri quotate nei mercati finanziari cinesi (Shanghai Futures Exchange e Dalian Commodity Exchange). In questa settimana questo indice è aumentato in dollari di oltre il 3%.

Il mercato dei metalli non ferrosi è stato anch’esso caratterizzato da un rialzo dei prezzi, ma con differenze nelle dinamiche in base al mercato di riferimento. A Shanghai, i prezzi finanziari hanno mostrato un aumento costante, sostenuto sia dall’allentamento delle tensioni commerciali sia dal calo delle scorte interne: le riserve di rame sono diminuite per la settima settimana consecutiva, mentre quelle di alluminio per la sesta.
Nel mercato di Londra (LME), i prezzi si sono mostrati più volatili, con oscillazioni giornaliere intense e talvolta opposte, pur chiudendo la settimana in rialzo rispetto al venerdì precedente.

Il prezzo dell’oro, invece, ha subito una flessione, perdendo parte della sua attrattività come bene rifugio a seguito dell’allentamento delle tensioni commerciali, della prospettiva di un accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran e del cessate il fuoco tra India e Pakistan.

Nel mercato delle commodity alimentari si è registrato un rialzo generico dei prezzi, specialmente per quelli del cacao che nella sola giornata di martedì hanno registrato un aumento del 9%. Questa crescita anomala è attribuibile alla qualità del raccolto in Costa d’Avorio, uno dei principali paesi esportatori, dove i trasformatori di cacao hanno segnalato che il 5-6% delle fave raccolte presenta caratteristiche scadenti. Il deterioramento della qualità, dovuto in parte alle piogge tardive che hanno compromesso lo sviluppo delle coltivazioni, ha contribuito a ridurre la stima media del raccolto intermedio della Costa d’Avorio a 400.000 tonnellate, in calo del 9% rispetto alle 440.000 tonnellate dell’anno precedente.

Si segnala, infine, una riduzione dei prezzi finanziari del caffè, dovuta alle aspettative di un aumento dell’offerta globale, confermato dalle revisioni al rialzo delle produzioni previste in Honduras e Brasile per il ciclo 2025/26.

Inflazione USA

L'inflazione negli Stati Uniti ha registrato un rallentamento inatteso ad aprile, con l'indice dei prezzi al consumo (CPI) che è sceso al 2.3% su base annua, il livello più basso da febbraio 2021. Il calo è stato favorito principalmente dalla flessione dei prezzi dei beni alimentari, che sono scesi dello 0.1% su base mensile. Tuttavia, l'inflazione core, che esclude i prezzi più volatili di cibo ed energia, è salita al 2.8%, segnalando pressioni persistenti in settori come l'affitto, l'assicurazione auto e l'assistenza sanitaria.
Permangono inoltre potenziali rischi di una ripresa dell’inflazione legati alla politica commerciale degli Stati Uniti. Nel complesso ci si aspetta un approccio cauto da parte della FED che probabilmente manterrà i tassi invariati fino a quando non saranno più chiari gli effetti dei nuovi dazi commerciali.

APPENDICE NUMERICA

ENERGIA

Dopo un forte rialzo iniziale, l'indice degli energetici PricePedia inverte la sua tendenza a seguito dell'annuncio di un possibile accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

La heatmap degli energetici evidenzia un rialzo dei prezzi del petrolio e dei suoi derivati, a fronte di una discesa di quelli del gas USA.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

L'indice finanziario cinese delle materie plastiche e degli elastomeri registra un'importante crescita dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

Tutti i prezzi riportati nella heatmap delle materie plastiche e degli elastomeri risultano in aumento.

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

 

FERROSI

Questa settimana l'indice dei ferrosi Europa è rimasto stabile, mentre l'indice dei metalli ferrosi Cina ha seguito un trend rialzista.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dall'analisi dell'heatmap si evidenzia una crescita generale dei metalli ferrosi, specialmente per i prezzi cinesi dei minerali di ferro e dei coils inox.

HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

L’indice dei metalli non ferrosi SHFE evidenzia una crescita settimanale ininterrotta, mentre quello LME segna un rialzo settimanale attenuato da alcune correzioni giornaliere.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

La heatmap dei non ferrosi evidenzia un forte aumento dei prezzi di alluminio, stagno e zinco.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

Gli indici finanziari dei prodotti alimentari, al netto di alcune oscillazioni, registrano tutti un rialzo settimanale dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI

L'analisi dell'heatmap evidenzia una crescita settimanale dei prezzi di tutti i cereali, ad eccezione per l'avena.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI

Dalla heatmap dei tropicali emerge il forte aumento settimanale dei prezzi del cacao e la riduzione dei prezzi del caffè.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI

La heatmap degli oli alimentari segnala un rialzo generale dei prezzi, specialmente per quelli dell'olio di semi di soia.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari