Commodity energetiche sostenute dall’intesa USA-Cina e da segnali di stabilizzazione della domanda globale

Andamento settimanale delle commodity energetiche

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Energetici Indicatori Congiunturali Analisi settimanale energetici

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Gas Naturale

Di seguito vengono illustrate le variazioni delle quotazioni di venerdì 9 maggio sul mercato del gas naturale, rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 34.6 €/MWh (+1.5 €/MWh)
  • HenryHub USA 11.5 €/MWh (+0.6 €/MWh)
  • JKM Asia 34.8 €/MWh (+0.9 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

I prezzi del gas naturale sono aumentati all’inizio della settimana, sostenuti dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per sospendere per 90 giorni i dazi reciproci. L’intesa ha migliorato il sentiment macroeconomico globale, tuttavia, in assenza di variazioni nei fondamentali legati all’offerta o al meteo, il potenziale di ulteriori aumenti appare limitato.
L’incertezza geopolitica e le difficoltà nel definire un prezzo equo mantengono alta la volatilità. L’annuncio di un possibile incontro tra Zelensky e Putin ha avuto effetti marginali: non è chiaro se si tratterà di un vero negoziato per la pace, e anche in caso di cessate il fuoco, un ritorno immediato del gas russo in Europa è improbabile.

Nord Stream 2 AG, la società con sede in Svizzera che gestisce il gasdotto Nord Stream 2 per conto di Gazprom, ha evitato la dichiarazione di fallimento grazie a un accordo di ristrutturazione del debito raggiunto con i creditori. La decisione del tribunale elvetico potrà comunque essere impugnata.
Nel frattempo, la Commissione Europea propone di vietare le nuove importazioni di gas russo entro il 2025 e bloccare quelle esistenti entro il 2027, misura che trova l’opposizione di alcuni Stati membri. In Asia, i prezzi spot del GNL sono aumentati lievemente, ma la domanda cinese resta debole. Le condizioni climatiche miti e gli stoccaggi elevati lasciano prevedere un possibile calo dei prezzi nelle prossime settimane.

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Petrolio

Venerdì 9 maggio i futures sul Brent hanno chiuso a 61.9 $/barile, in rialzo di 2.6 $/bbl rispetto ai prezzi del venerdì della settimana precedente. Anche il WTI ha registrato una crescita significativa, aumentando di 2.7 $/bbl e chiudendo a 61.0 $/bb.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Questo lunedì i prezzi del petrolio sono saliti di oltre il 3% dopo che Stati Uniti e Cina hanno annunciato un allentamento reciproco delle misure tariffarie, alimentando le speranze di una distensione nella guerra commerciale tra i due maggiori consumatori mondiali di greggio.
L’accordo, raggiunto a Ginevra dopo colloqui tra alti funzionari economici di USA e Cina, prevede una sospensione di 90 giorni sulle tariffe esistenti, con una riduzione complessiva superiore ai 100 punti percentuali, riportando le aliquote al 10%. Secondo Saxo Bank, i mercati azionari globali e le materie prime pro-cicliche hanno reagito con entusiasmo. È stato il primo incontro diretto tra le due delegazioni da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca e ha rilanciato una linea protezionista.

Il miglioramento delle relazioni bilaterali potrebbe rafforzare la domanda di petrolio, favorendo la normalizzazione degli scambi. Entrambi i principali benchmark petroliferi avevano già guadagnato oltre il 4% la settimana precedente, spinti dall’ottimismo per l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, che ha ridotto i timori di ulteriori tensioni globali.
Infine, i negoziati tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare, conclusi domenica in Oman, proseguiranno. Un eventuale accordo potrebbe allentare i timori su un calo dell’offerta globale, esercitando al contempo una pressione ribassista sui prezzi.

Carbone Termico

Venerdì 9 maggio 2025 il prezzo del carbone termico Europa API2 ha chiuso le quotazioni a 96.0 $/ton, in aumento di 1.4 $/ton rispetto al venerdì della settimana precedente.
I futures del Carbone termico Australia hanno registrato una crescita più contenuta di 0.9 $/ton, chiudendo a 98.9 $/ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

I prezzi del carbone termico europeo (API2 CIF ARA) hanno aperto il mese di maggio in lieve rialzo, sostenuti dal clima di distensione tra Stati Uniti e Cina e dal miglioramento del sentiment sulle commodity cicliche.
A marzo, le esportazioni di carbone termico australiano sono salite dell’8.3% a/a a 18.05 Mt, favorite da condizioni meteo favorevoli nel Nuovo Galles del Sud. La Cina ha rappresentato il 37% della domanda, mentre le esportazioni verso il Giappone sono calate. Le spedizioni verso il Vietnam hanno toccato un record mensile, mentre Corea del Sud e Taiwan hanno ridotto gli acquisti.
Il carbone metallurgico ha registrato un +7.9% a/a a 13.28 Mt. India si conferma primo mercato (+25.5% a/a), mentre Cina resta marginale. Coronado ha ridotto la produzione vendibile del 10.6% t/t, ma l’ha indirizzata verso il carbone metallurgico, più remunerativo, pur con un calo dei prezzi FOB.
In Sudafrica, le esportazioni sono salite del 12% m/m grazie alla domanda indiana. In Indonesia, i prezzi HBA di riferimento sono aumentati lievemente. In Turchia, le importazioni di carbone termico sono scese dell’11.8% m/m a 2.98 Mt, con la Russia stabile come primo fornitore.