Liberation o Ruination Day? Una tempesta di dazi sui mercati delle commodity
I mercati finanziari bocciano la politica protezionistica americana
Pubblicato da Luca Sazzini. .
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Il 2 aprile 2025, l'amministrazione Trump ha firmato l’ordine esecutivo intitolato "Regulating Imports with a Reciprocal Tariff to Rectify Trade Practices that Contribute to Large and Persistent Annual United States Goods Trade Deficits”. Il provvedimento introduce un dazio base del 10% su tutte le importazioni negli Stati Uniti, in vigore dal 5 aprile 2025.
Per circa 60 paesi l’ordine prevede dazi aggiuntivi, in vigore dal 9 aprile 2025. Per l’UE, l’aliquota complessiva è del 20%.
Alcuni settori risultano esclusi dai nuovi dazi. In particolare:
- Acciaio e alluminio, già soggetti a dazi separati del 25% dal 12 marzo 2025, non rientrano nell'ambito di applicazione di questo ordine.
- È stato inoltre pubblicato un allegato, il cosiddetto Annex II, che elenca oltre 1.000 prodotti esenti. Tra questi figurano farmaci, legname, semiconduttori, rame e molti prodotti chimici.
Un’altra eccezione riguarda i prodotti dell’industria automobilistica: su questi, il governo USA ha imposto un dazio specifico del 25%, in vigore già dal 3 aprile 2025, che si applica indipendentemente dal paese di origine.
La critica mossa da numerosi analisti ed economisti è che questa misura danneggerà l’intero commercio mondiale, punendo ingiustamente i paesi competitivi che presentano un surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti. Inoltre, i dazi introdotti dal governo Trump non graveranno esclusivamente sugli esportatori esteri: una parte di essi ricadrà anche sulle imprese e sui consumatori statunitensi, comportando un aumento dei prezzi interni negli USA.
Le attese di un’accelerazione dell’inflazione negli Stati Uniti, conseguente all’ultima manovra commerciale di Trump, hanno avuto forti ripercussioni sul valore del dollaro, che ha subito un deprezzamento significativo nella giornata di giovedì.
Nel grafico che segue si riporta l'andamento del tasso di cambio tra l'euro e il dollaro USA.
Tasso di cambio tra l'euro e il dollaro statunitense

Normalmente, una politica protezionistica tende a rafforzare la valuta nazionale, ma in questo caso il timore di un’accelerazione dell’inflazione ha prodotto l’effetto opposto, provocando un indebolimento del dollaro statunitense.
Questo scenario rende ancora più complesso un eventuale intervento della Federal Reserve, che, qualora decidesse di sostenere l’economia con un taglio dei tassi di interesse, rischierebbe di alimentare le pressioni inflazionistiche.
Sebbene l’economia statunitense rimanga solida, diversi analisti segnalano un aumento significativo del rischio di recessione a causa della crescente sfiducia da parte di consumatori e investitori. Tali preoccupazioni si sono riflesse sui mercati finanziari, con l’indice S&P 500 che ha accusato nelle giornate di giovedì e venerdì una riduzione complessiva di oltre il 10%.
Nel grafico seguente è riportato l’andamento dell’indice azionario S&P 500, considerato il principale benchmark del mercato azionario statunitense.
Serie storica del S&P 500

Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity
I timori di un rallentamento delle prospettive di crescita globale non hanno colpito solo i mercati azionari statunitensi, ma si sono estesi anche ai mercati globali delle commodity. Perfino l’oro, il bene rifugio per eccellenza, ha registrato una flessione dei prezzi a seguito delle misure protezionistiche annunciate dal presidente Trump.
Le contrazioni più marcate si sono osservate nei mercati energetici e dei metalli non ferrosi.
Negli ultimi due giorni della settimana, le quotazioni del Brent sono scese a 65.6 $/barile, perdendo quasi 10 dollari rispetto ai 75 $/barile di mercoledì. Questo crollo è stato determinato da una combinazione di fattori: i timori legati alla politica commerciale degli Stati Uniti e l'annuncio dell’OPEC+ di un aumento dell’offerta di petrolio superiore alle aspettative.
Nel mercato dei metalli non ferrosi si è registrata una caduta generale dei prezzi legata alle preoccupazioni di una possibile mancata ripresa della domanda cinese, dovuta ai dazi USA. Gli Stati Uniti hanno infatti annunciato un’aliquota del 34% sui prodotti importati dalla Cina. Questa misura potrebbe rallentare la crescita economica cinese, limitando la ripresa della domanda di non ferrosi da parte della Cina. In particolare, questi timori hanno impattato prevalentemente sui prezzi finanziari del rame, che sono crollati dopo l’annuncio dei dazi. In due giorni il prezzo del rame è crollato dell'8.5% al London Metal Exchange (LME) e del 19.2% al Chicago Mercantile Exchang (CME). La maggior caduta del prezzo del rame sul mercato
americano è dovuta all'esenzione delle importazioni del rame dai dazi di giovedì.
Di seguito si riportano i prezzi finanziari del rame quotati nelle borse di Londra e Chicago.
Prezzi finanziari del rame, espressi in $/tonnellata

Nel mercato dei metalli ferrosi, l’impatto negativo dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti è stato in parte compensato dal deprezzamento del dollaro statunitense. A differenza dei non ferrosi, i prezzi dei metalli ferrosi tendono a mostrare una maggiore stabilità e una minore reattività agli shock di mercato.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
Dall'analisi dell'indice PricePedia dei prodotti energetici si evidenzia la caduta dei prezzi a seguito dei dazi annunciati da Trump.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia

La heatmap degli energetici di PricePedia segnala la forte riduzione settimanale della media mobile a 3 giorni dei prezzi del petrolio e della maggior parte dei prodotti energetici, ad esclusione del carbone termico.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro

MATERIE PLASTICHE
L'indice finanziario delle materie plastiche e degli elastomeri cinesi ha seguito una tendenza settimanale di riduzione dei prezzi.
L'indice è aggiornato a giovedì 4 aprile, a causa della chiusura dei mercati finanziari cinesi per la festività di Qingming.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

Dall'analisi dell'heatmap emerge un calo dei prezzi di tutti i prodotti contenuti nell'indice, specialmente per quelli degli elastomeri.
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

FERROSI
L'indice finanziario dei metalli ferrosi del mercato cinese rimane relativamente stabile, mentre quello europeo subisce un leggero aumento causato dalla crescita dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi LME, dovuta alla svalutazione del dollaro USA.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

Dall'analisi della heatmap espressa in euro si evidenzia una leggera riduzione generale dei prezzi dei metalli ferrosi, fatta eccezione per quelli dei coils laminati a caldo Nord Europa.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro

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NON FERROSI INDUSTRIALI
L'indice dei prezzi finanziari dei metalli non ferrosi registra una forte caduta, dovuta alle preoccupazioni sulla crescita economica globale, provocate dai dazi di Trump.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

La heatmap dei non ferrosi si colora in verde, fatta eccezione per i prezzi dello stagno, che registra una variazione settimanale positiva della media mobile a tre termini.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro

ALIMENTARI
Gli indici dei prodotti alimentari hanno seguito forte oscillazioni contrastanti nel corso della settimana. Complessivamente l'indice dei cereali risulta in diminuzione, mentre aumenta quello degli oli.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI
La heatmap dei cereali evidenzia un calo generalizzato dei prezzi della media mobile settimanale a 3 giorni.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI
Dalla heatmap dei tropicali emerge il forte rialzo dei prezzi finanziari del cacao.La crescita dei prezzi del cacao, oltre a riflettere l’effetto del dollaro più debole, è principalmente attribuibile alle crescenti preoccupazioni per le condizioni meteorologiche sfavorevoli che hanno compromesso il raccolto della Costa d’Avorio, il principale produttore mondiale.
Viceversa risultano in netto calo i prezzi del caffè.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI
La heatmap degli oli alimentari segnala un aumento settimanale della media mobile dell'olio di semi di soia e dell'olio canola.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
