Tra dazi e incertezze, l’oro torna protagonista

L’incertezza immobilizza i prezzi delle commodity, con due sole eccezioni: l'oro e il cobalto

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Il presidente Donald Trump prosegue con una strategia commerciale aggressiva, usando i dazi come leva di pressione. L'11 marzo ha annunciato il raddoppio al 50% dei dazi su acciaio e alluminio canadesi, in risposta alla sovrattassa del 25% imposta dall'Ontario sulle esportazioni di elettricità verso gli USA. Dopo un confronto, l'Ontario ha sospeso la sovrattassa e Trump ha revocato l'aumento dei dazi

La guerra commerciale si è inoltre inasprita con la risposta dell'Unione Europea ai dazi statunitensi entrati in vigore il 12 marzo. L'UE ha annunciato misure di ritorsione per 26 miliardi di euro, equivalenti ai 28 miliardi di dollari dei dazi americani. Dal 1° aprile verranno ripristinate le tariffe già introdotte nel 2018 e 2020 per 8 miliardi di euro, colpendo beni simbolici come motociclette, jeans e whisky bourbon. Altri 18 miliardi di dazi scatteranno da metà aprile su prodotti industriali e agricoli. In risposta, Trump ha minacciato tariffe del 200% su vini, champagne e alcolici europei, a meno che l'UE non elimini subito il dazio del 50% sul whisky statunitense.

Queste tensioni hanno accentuato le paure di una crisi globale derivante da una guerra commerciale sui dazi, provocando una discesa dei mercati azionari ed un rialzo dell’oro, che ha raggiunto nuovi massimi storici con delle quotazioni intraday superiori ai 3000 $/oncia troy.

Sintesi settimanale dei prezzi finanziari delle commodity

I mercati finanziari delle commodity hanno registrato variazioni dei prezzi diverse tra loro durante questa settimana.
Il prezzo del petrolio ha seguito una dinamica incerta con oscillazioni contrastanti, legate alle preoccupazioni sulla guerra commerciale. A questo proposito, Barclays, una delle principali banche multinazionali, ha abbassato le sue previsioni del prezzo del Brent nel 2025 di 9 $ al barile, per via dell’elevata incertezza economica che potrebbe compromettere la crescita della domanda futura.
Anche il prezzo del gas naturale ha registrato variazioni contrastanti nell’arco della settimana, pur presentando una dinamica dei prezzi più definita rispetto a quella del petrolio. In Europa, al netto delle oscillazioni, i prezzi hanno chiuso la settimana in rialzo, mentre negli Stati Uniti si è osservata una flessione. La forte volatilità del gas europeo resta strettamente legata alle incertezze sulla fornitura russa. Anche in caso di un accordo di pace tra Russia e Ucraina, il ripristino delle forniture potrebbe richiedere mesi, senza contare che l’Unione Europea potrebbe non essere disposta a tornare ad acquistare gas dalla Russia.

Nel mercato dei metalli ferrosi si è registrata una maggiore stabilità dei prezzi, mentre prosegue la volatilità sul mercato dei non ferrosi che, al netto delle oscillazioni, presenta un rialzo complessivo dei prezzi.
In particolare, il cobalto è stato il metallo che ha registrato le variazioni più marcate, tanto da portare ad una sospensione delle contrattazioni sulla Wuxi Stainless Steel Exchange per eccesso di aumento. Questo aumento è iniziato a fine febbraio, dopo l'annuncio del blocco delle esportazioni da parte della Repubblica Democratica del Congo, principale produttore mondiale, che ha deciso una sospensione temporanea di quattro mesi per ridurre l'eccesso di offerta che aveva indebolito i prezzi.
Nel frattempo, il London Metal Exchange (LME) ha sospeso temporaneamente la Lending Guidance per il cobalto, una regola che obbliga gli operatori con grandi scorte nei magazzini LME a prestare il metallo per mantenere la liquidità del mercato. Questa misura è stata presa per evitare che, con le scorte già basse, l'obbligo di prestito riducesse ulteriormente la disponibilità fisica del cobalto, aggravando la carenza sul mercato.

Prezzi del cobalto LME, espressi in $/tonnellata
Prezzi del cobalto LME, espressi in $/tonnellata

Inflazione USA

Nel mese di febbraio si è registrato un rallentamento inatteso della crescita dell’inflazione degli Stati Uniti.
Il Consumer Price Index (CPI) è cresciuto su base mensile dello 0.2% m/m, al di sotto dello 0.3% atteso e in netto calo rispetto al +0.5% di gennaio. Su base annua, la crescita dell’inflazione è scesa dal 3% al 2.8% a/a, al di sotto della previsione del 2.9%.
Anche l’indice core, ovvero l’indice al netto di energia e alimentari, ha evidenziato segnali di rallentamento. La crescita su base mensile si è attestata allo 0.2% m/m, contro lo 0.3% atteso e lo 0.4% di gennaio. Su base annua, l’indice core è aumentato del 3.1% a/a, in calo di 0.1 punti percentuali rispetto alle attese (3.2%) e di 0.2 punti rispetto a gennaio (3.3%).

Il rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti è un segnale positivo per la Federal Reserve, ma è improbabile che sia sufficiente per consentire un taglio dei tassi di interesse nella riunione della prossima settimana. Nonostante il recente rallentamento della crescita economica, l’economia degli Stati Uniti rimane resiliente e quindi è più probabile che la FED manterrà i tassi di interesse invariati, per prevenire il rischio di una ripresa dell'inflazione causata dai nuovi dazi statunitensi.

APPENDICE NUMERICA

ENERGIA

Questa settimana l'indice dei prodotti energetici di PricePedia ha registrato oscillazioni di prezzo opposte tra loro.

Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Indici finanziari PricePedia dei prezzi dell'energia

La heatmap degli energetici evidenzia una flessione dei prezzi del gas naturale degli Stati Uniti, a fronte di un aumento di quello europeo.

HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
HeatMap dei prezzi degli energetici

 

MATERIE PLASTICHE

L'indice finanziario delle materie plastiche e degli elastomeri cinesi prosegue una fase di riduzione dei prezzi.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche

La heatmap evidenzia un calo generale dei prezzi, più accentuato per la gomma naturale TSR 20 Asia.

HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro

 

FERROSI

Gli indici finanziari dei metalli ferrosi restano complessivamente stabili, con quello europeo in leggero calo e quello cinese caratterizzato da una debole oscillazione.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi

 

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NON FERROSI INDUSTRIALI

I due indici dei non ferrosi registrano entrambi fluttuazioni dei prezzi, pur mantenendo una dinamica rialzista.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali

Dall'analisi dell'heatmap spicca il forte rialzo dei prezzi finanziari del cobalto LME.

HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi

 

ALIMENTARI

L'indice degli oli alimentari presenta una flessione dei prezzi, mentre quelli dei cereali e dei tropicali delle oscillazioni contrastanti tra loro.

Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari

CEREALI

Dalla heatmap dei cereali emerge un rialzo dei prezzi del riso grezzo ed una riduzione di quelli dell'avena e dei semi di soia.

HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali

TROPICALI

La heamap dei tropicali segnala un aumento dei prezzi dello zucchero.

HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali

OLI

Dalla heatmap degli oli si evidenzia una forte contrazione dei prezzi dell'olio canola.

HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari