L'UE inasprisce le misure commerciali contro la Cina: Il caso del TiO2

Dai dazi provvisori sulle auto elettriche alle procedure antidumping sul biossido di titanio, le mosse strategiche dell'UE nella guerra commerciale con la Cina

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Chimici Inorganici Tariffe sulle importazioni

Dazi UE sulle auto elettriche

A meno di un accordo tra la Commissione UE e le autorità cinesi, a inizio luglio 2024 entreranno in vigore i dazi compensativi provvisori sulle auto elettriche importate dalla Cina. Questi dazi non verranno riscossi immediatamente, ma solo successivamente all'introduzione di dazi definitivi (previsti per novembre 2024). I dazi sulle auto elettriche sono solo la punta dell'iceberg di diverse azioni che l'UE sta preparando da tempo per vincere la guerra commerciale in atto con la Cina.

Procedura anti-dumping

La prima azione importante risale al 20 dicembre 2017, quando è entrato in vigore il regolamento riguardante la difesa contro le importazioni oggetto di dumping. Questo regolamento ha rivisto significativamente le procedure per il calcolo del margine di dumping, soprattutto quando prezzi e costi possono risultare distorti da interventi statali.
Per i partner UE, appartenenti all'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), il modo standard di calcolare il margine di dumping è confrontare i prezzi nazionali nel paese esportatore con i suoi prezzi alle esportazioni. Tuttavia, se prezzi e costi nazionali possono essere distorti a causa dell'interferenza dello Stato nell'economia (come nel caso della Cina), allora il calcolo del margine di dumping è basato sui costi di produzione di un paese rappresentativo con un livello di sviluppo economico simile a quello del paese indagato.

Questo regolamento stabilisce inoltre un legame tra il numero di imprese sotto la proprietà, il controllo o la guida delle autorità del paese esportatore e le probabili distorsioni di mercato nel paese esportatore.

Questo regolamento, infine, assegna alla Commissione il compito di preparare rapporti che analizzino le economie di determinati paesi o settori in termini di controllo diretto o indiretto da parte dello Stato. Le informazioni contenute in questi rapporti, insieme ad altre informazioni sulle distorsioni, sono rese disponibili al pubblico e possono essere utilizzate nelle indagini antidumping su specifici prodotti.

Report paese Cina

Il primo report paese ha riguardato la Cina. Ad aprile 2024, questo report è stato aggiornato come documento di lavoro dei servizi della Commissione sulle Distorsioni significative nell'economia cinese. Questo documento è finalizzato a supportare le indagini di difesa commerciale. Con oltre 700 pagine, esso contiene una descrizione dei principali fattori di produzione utilizzati in tutti i processi di produzione in Cina e una disamina dei casi in cui il costo di questi fattori può risultare più basso di quello di mercato.

Il caso del diossido di titanio e pigmenti derivati

Un caso di studio interessante riguardante richieste di politiche antidumping, basate prevalentemente su informazioni ricavate dai report paese prodotti dalla Commissione ai fini antidumping, riguarda il diossido di titanio (TiO2) e il bianco di titanio.

 

Infografica dazi anti-dumping diossido di titanio

 

Il diossido di titanio è un composto chimico che forma la base del bianco di titanio, un pigmento largamente utilizzato nell'industria come colore bianco (per un approfondimento si veda Il caso del titanio: tra abbondanza e criticità). A novembre 2023, la Commissione ha aperto un procedimento antidumping relativo alle importazioni di diossido di titanio e di bianco di titanio dalla Cina, a fronte di una denuncia fatta da una associazione di produttori europei di TiO2.

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Le argomentazioni che hanno portato la Commissione ad aprire il procedimento sono:

  1. i costi di produzione in Cina sembrano influenzati dai fattori riportati nel report della Commissione sulle "Distorsioni significative nell'economia cinese".
  2. il grado di controllo dello Stato cinese sull'industria del titanio è significativo;
  3. una stima di elevati margini di dumping alle esportazioni da parte delle imprese cinesi[1];
  4. la presenza di distorsioni relative al mercato cinese dell'ilmenite, uno dei minerali da cui si ricava il diossido di titanio, che può rappresentare il 25% del suo costo di produzione.

Questo procedimento dovrà chiudersi entro la fine del 2024. Nel frattempo, tuttavia, sono emersi alcuni fatti (la riduzione dei prezzi alle importazioni UE dalla Cina e un aumento dei volumi importati) che hanno portato l'UE a decidere, su richiesta dei produttori europei di TiO2, di registrare, con inizio da giugno 2024, tutte le importazioni UE dalla Cina delle merci oggetto dell'indagine, in modo che su esse possano gravare retroattivamente gli eventuali futuri dazi[2].

Questo obbligo di registrazione rende altamente probabile una conclusione dell'indagine attualmente in corso con l'introduzione di dazi definitivi. Il risultato è che, dal punto di vista economico, gli effetti dei probabili prossimi dazi sul diossido di titanio importato dalla Cina sono stati anticipati a giugno per effetto di questo regolamento di esecuzione. Dalla data della denuncia alla fine di settembre 2023 dei produttori europei ai primi effetti economici sui costi delle imprese utilizzatrici sono trascorsi solo 9 mesi, con una riduzione significativa rispetto alla tempistica standard.

Conclusione

Se il caso del diossido di titanio rappresenta la nuova tempistica con cui le denunce da parte dei produttori europei possono tradursi in una forma concreta di protezione, allora è probabile che nei prossimi mesi aumenteranno le richieste di protezione, con conseguente aggravio di costi per gli utilizzatori.


[1] I margini di dumping sono stati calcolati confrontando i prezzi alle esportazioni cinesi con costi di produzione esenti da distorsioni, rilevati in un paese diverso dalla Cina.
[2] Si veda il Regolamento di esecuzione della registrazione delle importazioni di diossido di titanio originario della Repubblica popolare cinese