Aumenti dei prezzi del gas. Poco mosso il petrolio

Andamento settimanale delle commodity energetiche

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Gas Naturale

Le quotazioni del contratto TTF con consegna a giugno 2024 sono salite la scorsa settimana, sulla scia dei guadagni di quella precedente. Dal minimo intraday del 16 maggio scorso a 29.4 €/MWh i prezzi hanno raggiunto il massimo da inizio anno nella giornata di giovedì 23 maggio con un valore record di 36.2 €/MWh, facendo registrare un +23.4% in sole 5 sessioni. Nella giornata di venerdì vi è stata una correzione al ribasso con la chiusura settimanale a 34.1 €/MWh. Di seguito vengono illustrate le variazioni delle quotazioni di venerdì 24 maggio sul mercato del gas naturale, rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 34.1 €/MWh (+3.3 €/MWh)
  • HenryHub USA 7.9 €/MWh (-0.4 €/MWh)
  • JKM Asia 37.6 €/MWh (+4.7 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

I rialzi sono stati causati da una serie di fattori bullish concomitanti: in primis la OMV, azienda produttrice e distributrice di gas, ha informato il mercato energetico che Gazprom Export potrebbe interrompere le forniture prima della fine dell’anno a causa di una disputa sui pagamenti del gas consegnato in Europa. In aggiunta, la bancarotta dichiarata da Zachry Holdings, l'appaltatore principale per la costruzione di un impianto adibito al Gas Naturale Liquefatto ha alimentato le preoccupazioni sull’offerta per i prossimi mesi.
Le massicce manutenzioni sugli impianti norvegesi di estrazione e lavorazione del gas, sebbene siano state di breve durata e in linea con quanto programmato, hanno ridotto drasticamente l’offerta per qualche giorno. Questo è avvenuto in un momento in cui gli arrivi di GNL in Europa sono sui valori minimi degli ultimi 4 anni, a causa della forte domanda in Asia che ha spinto i prezzi al JKM sopra i 35 €/MWh.
Nonostante ciò, il quadro fondamentale del Vecchio Continente rimane confortevole.

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Petrolio

Venerdì 24 maggio il Brent ha chiuso a 82 $/bbl, in ribassoaumento di -1.9 $/bbl, mentre il WTI ha chiuso la settimana a 77.7 $/bbl, anch'esso in ribasso di -2.4 $/bbl.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Goldman Sachs ha aumentato la previsione della domanda globale di petrolio per il 2030 a 108.5 milioni di barili al giorno (bpd) rispetto ai precedenti 106 milioni bpd. Si prevede che il picco della domanda sarà raggiunto nel 2034 con 110 milioni bpd, seguito da un lento declino fino al 2040. Il rallentamento nell'adozione dei veicoli elettrici potrebbe mantenere le raffinerie operative a ritmi superiori alla media fino alla fine del decennio.
Le attese per la riunione dell'OPEC+ del 2 giugno, dove si discuterà il mantenimento dei tagli volontari alla produzione per il resto dell'anno, hanno influenzato positivamente i prezzi. L'OPEC+ sta considerando di estendere i tagli alla produzione di 2.2 milioni bpd fino alla seconda metà del 2024. Questo, insieme ai rischi di interruzioni delle forniture dal Medio Oriente, potrebbe restringere ulteriormente l'offerta globale e far salire i prezzi del petrolio: il Brent potrebbe raggiungere gli 85 $/bbl nella seconda metà del 2024.
Infine, la crescita della domanda di petrolio sarà trainata principalmente dai mercati emergenti asiatici, con Cina e India come principali importatori. Nonostante l'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, si prevede che la domanda di carburante rimarrà elevata, specialmente a causa della ripresa economica, dell’aumento dei viaggi aerei e dal rallentamento dell’adozione dei veicoli elettrici

Carbone Termico

L’andamento delle quotazioni dell’API2 nel corso dell’ultima settimana è stato altalenante, per poi stabilirsi intorno ai 105 $/ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Le ragioni principali dietro queste variazioni includono fattori geopolitici, dinamiche di domanda e offerta e condizioni climatiche che influenzano il consumo energetico. Dopo il grande calo di produzione di energia da carbone in Germania, la Turchia è diventata la principale utilizzatrice del combustibile fossile solido in Europa, con una produzione energetica stimata di 36 TWh.
Nella scena internazionale si segnala un aumento della domanda di carbone nel Sud Est asiatico, soprattutto in Vietnam, che recentemente ne ha aumentato il consumo producendo il 67% dell’energia elettrica tramite questa commodity. Questo potrebbe creare attriti tra il governo di Hanoi e il G7, con quest’ultimo che ha finanziato progetti per 15 miliardi di dollari nel paese nel 2022 per accelerare la transizione energetica.