L’ondata di freddo in Europa funge da supporto ai prezzi del gas. Petrolio: si apre la pista di un possibile aumento della produzione dei paesi OPEC+

Andamento settimanale delle commodity energetiche

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Gas Naturale

Venerdì 24 novembre sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo e la relativa variazione rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 46.7 €/MWh (1.6 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 47.1 €/MWh (2.7 €/MWh)
  • HenryHub USA 8.9 €/MWh (-0.4 €/MWh)
  • PSV Italia 45 €/MWh (+2.9 €/Mwh)
  • JKM Asia 53.4 €/MWh (+0.1 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

La scorsa settimana i prezzi del gas in Europa sono aumentati rispetto alla settimana precedente, guidati dalle temperature in calo. In controtendenza rispetto a quanto accaduto nel mese di ottobre e i primi giorni di novembre, dove il mercato era fortemente influenzato dalla situazione geopolitica in Medio Oriente, i prezzi sono tornati a essere guidati dai fondamentali.
L’ondata di freddo attesa per questa settimana, con temperature al di sotto della media stagionale nella regione nord-occidentale europea, porterà ad un forte incremento della domanda. Secondo le stime degli analisti si prevede un aumento da 3044 GWh/giorno a 8422 GWh/giorno. Nonostante ci sia la possibilità che questa crescita sia soddisfatta da un aumento delle consegne di GNL nei porti dell'Unione (+152 GWh/giorno), la domanda sarà per lo più soddisfatta da un maggiore prelievo dagli stoccaggi.
La scorsa settimana Trading Hub Europe (THE), l’operatore dei mercati del gas tedesco, ha dichiarato l’intenzione di vendere fino a 37 TWh del gas presente nei propri stoccaggi, pari a circa il 15% della capacità totale tedesca. Gran parte di questi volumi dovrebbero provenire da Rehden, un'ex filiale controllata da Gazprom, nazionalizzata nel 2022.
THE sta iniettando nel sito dal giugno 2022, in seguito ad un decreto del Governo approvato nello stesso anno, quando l’operatore è stato incaricato di garantire forniture sufficienti, in seguito alla diminuzione dei flussi dalla Russia.

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Petrolio

La giornata di venerdì ha concluso la settimana senza particolari variazioni, mentre i mercati continuano a mostrarsi fiduciosi. Il Brent ha aperto la sessione settimanale a 80.4 $ al barile, in linea coi valori registrati nella settimana precedente. Simile la dinamica del WTI, che ha aperto lunedì a quota 75.9 $ al barile, allineandosi alla chiusura dello scorso venerdì.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

I trader guardano con particolare interesse alle prossime riunioni dell'OPEC+, rinviate la scorsa settimana a seguito delle divergenze segnalate sugli obiettivi di produzione dei produttori africani. L'incontro è ora previsto per questa settimana, il 30 novembre.
Secondo alcune fonti di Reuters, mentre i tagli di Arabia Saudita e Russia dovrebbero essere prorogati fino all'inizio del 2024, i produttori africani, in particolare Angola e Nigeria, avrebbero puntato a un aumento della produzione di petrolio. Anche gli Emirati Arabi Uniti sarebbero pronti ad aumentare le esportazioni del greggio.
L’International Energy Agency (IEA), agenzia fondata all'indomani dell'embargo petrolifero del 1973 per fornire consulenza sulla sicurezza energetica, con membri provenienti dai Paesi OCSE, ha dichiarato che entro il 2030 i principali produttori di petrolio e gas dovrebbero destinare circa la metà dei loro investimenti annuali in progetti di energia pulita per essere in linea con gli obiettivi climatici globali.
Secondo l'IEA, i produttori di petrolio rappresentano ad oggi solo l'1% degli investimenti globali in energia verde. L'ente ha anche avvertito le compagnie petrolifere che stanno investendo in nuovi progetti per la cattura del carbonio che tale tecnologia non può sostituire gli investimenti per la produzione da fonti rinnovabili.

Carbone Termico

Lieve ripresa per i prezzi del carbone in Europa: il prezzo del carbone termico Rotterdam (API2 month-ahead) ha chiuso la sessione di venerdì a 123.6 dollari/ton, in crescita rispetto ai 120.9 dollari/ton di venerdì 17 novembre.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Secondo quanto riportato dal servizio stampa russo Interfax, il Ministro dell’energia russo ha dichiarato che le esportazioni di carbone verso la Cina raggiungeranno le 100 milioni di tonnellate quest'anno. Mosca non pubblica dati sulle esportazioni di carbone su base doganale da gennaio 2022, prima dell'escalation del conflitto in Ucraina, ma i dati sulle importazioni cinesi sono utili per valutare la quantità delle spedizioni di carbone russo verso il leader asiatico.
I dati doganali cinesi mostrano infatti che le importazioni di carbone russo nei primi nove mesi del 2023 sono state pari a 87.2 milioni di tonnellate, ovvero 287 mila tonnellate al giorno. Trasportando questo andamento fino alla fine di dicembre, le importazioni dalla Russia ammonterebbero a 104.7 milioni di tonnellate per l'intero anno solare 2023. Se ciò si avverasse, rappresenterebbe una crescita del +54% rispetto ai 68.1 milioni di tonnellate dell'anno precedente e quasi il doppio (+84%) rispetto ai livelli del 2021, pari a 57 milioni di tonnellate.