Settimana guidata dai cali sui principali mercati energetici

Andamento settimanale delle commodity energetiche

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Energetici Analisi settimanale energetici

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Gas Naturale

Alla chiusura di venerdì 3 novembre sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo e la relativa variazione rispetto al venerdì precedente:

  • TTF Olanda 48.1 €/MWh (-2.4 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 48.1 €/MWh (-1.2 €/MWh)
  • HenryHub USA 11.2 €/MWh (+1 €/MWh)
  • PSV Italia 39 €/MWh (-6.3 €/Mwh)
  • JKM Asia 56 €/MWh (-1.9 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Le temperature nella regione nord-occidentale europea e nel Regno Unito sono rimaste pressoché invariate rispetto alla scorsa settimana, attestandosi al di sopra delle medie stagionali. Il clima mite ha portato ad un decremento della domanda di gas residenziale. A ciò si è aggiunto, inoltre, il forte incremento della produzione da energia eolica.
I livelli di stoccaggio di gas in UE hanno ormai quasi raggiunto la capacità massima, attestandosi circa al 99%, ma inizieranno a diminuire conseguentemente all'inizio della stagione invernale, con le temperature che dovrebbero diminuire nella prossima settimana di 2 °C.
Il rischio geopolitico continua ad esercitare un peso importante tra i trader, dato che la situazione a Gaza continua ad aggravarsi e resta elevato il rischio di un'escalation nella regione. Il mercato, infatti, nelle ultime sessioni è stato apparentemente più vulnerabile al rischio rialzista nonostante l'attuale contesto ribassista.
Dopo giorni di blocco alle esportazioni, il gas naturale israeliano sta tornando ad essere esportato in Egitto. Il giacimento di Leviathan ha infatti iniziato ad inviare il combustibile necessario per soddisfare la domanda interna del paese Nordafricano.
Nelle scorse settimane l'import egiziano era calato di circa 22 milioni di mc/giorno, causando gravi problemi alla rete nazionale a causa delle elevate temperature registrate nel Pese, con conseguente incremento della domanda di energia per il raffrescamento. All'inizio di ottobre, Israele aveva chiuso il suo giacimento di gas offshore Tamar a causa dello scoppio del conflitto a Gaza, riducendo così anche le spedizioni verso l'Egitto.

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Petrolio

Settimana ribassista per il comparto Oil: gli indici petroliferi hanno perso i propri guadagni dopo i forti rialzi della prima metà di ottobre. Il Brent ha chiuso la sessione di venerdì a 84.9 $ al barile, registrando un calo rispetto alla settimana precedente di -5.6 $. Simile la dinamica del WTI, che ha chiuso venerdì a quota 80.5 $ al barile, perdendo circa -5 $ rispetto alla chiusura dello scorso venerdì. Infine, anche l'Oman/Dubai è sceso a 85.9 $ al barile, in calo di -4 $ rispetto al venerdì precedente.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

L'OPEC e l'IEA, rispettivamente l'organizzazione dei paesi esportatori guidati dall'Arabia Saudita e l'International Energy Agency, hanno visioni differenti riguardo le prospettive della domanda di petrolio per il 2024. L'IEA ha previsto un rallentamento della domanda, mentre i rappresentanti dell'OPEC hanno mantenuto le aspettative di crescita guidata dalle previsioni della ripresa dell'economia cinese.
Nello specifico l'IEA ha previsto una crescita della domanda di 880 mila barili al giorno (bpd), in diminuzione rispetto alle stime iniziali di una crescita nel 2024 di un milione di bpd, suggerendo che le condizioni economiche globali più difficili e i progressi nell'efficienza energetica peseranno sui consumi.
Nel suo ultimo rapporto, invece, l'OPEC ha mantenuto la previsione di un aumento della domanda di 2.25 milioni di bpd nel 2024. La differenza tra le due previsioni di 1.37 milioni di bpd equivale a più dell'1% del consumo mondiale giornaliero di petrolio.

Carbone Termico

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Secondo gli ultimi dati doganali, l'India ha importato un totale di 19.1 milioni di tonnellate di carbone ad agosto. Si tratta di un aumento del 2.1% su base mensile, dovuta a un aumento del 7.4% delle importazioni di carbone termico che ha più che compensato un calo dell'11.4% delle importazioni di coke. Le importazioni di carbone termico sono state infatti di 14.4 milioni di tonnellate ad agosto, mentre quelle da coke sono state di 4.7 milioni di tonnellate.
Per quanto riguarda i Paesi di origine, l'aumento è stato garantito dai maggiori volumi provenienti da Indonesia, Australia, Russia e Sudafrica, che hanno più che compensato il calo delle spedizioni dagli Stati Uniti.
Su base annua, le importazioni di carbone termico sono invece diminuite del 12.3% ad agosto, mentre quelle da coke del 10.9%.