Trovato l'accordo sull'estensione al 2024 dei tagli alla produzione di petrolio
Analisi settimanale commodity energetiche
Pubblicato da Raffaele Bruno. .
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Alla chiusura di venerdì 2 giugno sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:
- TTF Olanda 23.7 €/MWh (-0.8 €/MWh)
- HenryHub USA 7 €/MWh (stabile)
- NBP Regno Unito 22.1 €/MWh (-0.7 €/MWh)
- JKM Asia 29.4 €/MWh (+0.1 €/MWh)
- PSV Italia 23.7 €/MWh (-3.9 €/MWh)
Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari




I prezzi del gas hanno proseguito la loro tendenza ribassista durante tutto il mese di maggio, caratterizzato da una domanda contenuta e dal miglioramento generale del quadro dei fondamentali. In Europa, infatti, i prezzi del TTF month-ahead sono diminuiti del 65% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, assestandosi nell’ultimo giorno di chiusura di maggio a 25.65 €/MWh.
La minore domanda industriale (ancora inferiore di circa il 6% rispetto alla media quinquennale), i forti afflussi di GNL statunitense e gli elevati livelli di stoccaggio (attualmente si è quasi raggiunta la soglia di riempimento del 70%), stanno esercitando una pressione al ribasso sui prezzi dei principali indicatori europei. Questo nonostante la ormai totale assenza di forniture russe e il sempre crescente numero di interruzioni degli impianti in Norvegia.
Nonostante le manutenzioni programmate che stanno riducendo i flussi di gas in queste settimane, la Norvegia sta assumendo un ruolo sempre più da protagonista nel quadro energetico europeo, essendo ora il principale fornitore di questo combustibile. Per l'intero 2022, le esportazioni norvegesi via gasdotto sono state infatti pari a 113 miliardi di metri cubi, con un aumento di quasi 4,5 miliardi di metri cubi rispetto all'anno precedente.
Inoltre, Il drastico taglio delle forniture russe è stato ampiamente rimpiazzato nel nord della Germania con le prime navi di GNL al rigassificatore da poco costruito e in Olanda dal nuovo terminale di Eemshaven.
Il calo dei prezzi potrebbe riflettersi sulla costruzione di nuova capacità di produzione di GNL anche se gli investimenti avviati dovrebbero tradursi in un forte aumento dell’offerta nei prossimi anni, a fronte, come atteso, di un calo della domanda. Da qui, la previsione dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) che oltre la metà delle infrastrutture di importazioni europee di GNL – per 250 miliardi di metri cubi – possa nel 2030 risultare inutilizzata rispetto ad una domanda stimata sotto i 400 miliardi di metri cubi.
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Petrolio
Venerdì il Brent è stato quotato a 76.1 $ al barile, registrando una riduzione rispetto alla settimana precedente di -0.8 $, il WTI ha chiuso a 71.7 $ al barile, registrando una flessione pari a -1 $ rispetto alla scorsa settimana, e infine l’Oman/Dubai con un livello di 72.1 $ al barile, ha registrato una flessione di oltre -3 $ su base settimanale.
Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio


Forte inversione di tendenza per i principali benchmark petroliferi a seguito dei nuovi tagli decisi ieri dall’OPEC+ per il 2024.
Le quotazioni del greggio WTI del Texas hanno visto una crescita del 5% rispetto alla sessione precedente posizionandosi a 72,55 dollari al barile. Avanza anche il Brent che ha aperto la settimana a 77,68 dollari al barile.
La decisione di estendere i tagli alla produzione di greggio al 2024, presa al termine della riunione che si è svolta a Vienna, ha come obiettivo quello di migliorare la stabilità dei mercati, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Energia saudita, Abdelaziz Bin Salman. L'OPEC+, in una nota ufficiale, ha in atto tagli da 3,66 milioni di barili al giorno, pari al 3,6% della domanda globale, di cui 2 milioni di barili al giorno concordati lo scorso anno che vanno a sommarsi ai tagli volontari di 1,66 milioni di barili al giorno concordati ad aprile. Queste riduzioni erano valide fino alla fine del 2023, mentre domenica l’OPEC+, in un accordo più ampio sulla politica di produzione, ha dichiarato che li estenderà fino alla fine del 2024.
Non sono mancate le critiche dalle le nazioni occidentali che hanno accusato l'Organizzazione di manipolare i prezzi del petrolio e minare l'economia globale attraverso l’innalzamento dei costi energetici.
Carbone Termico
Infine, venerdì il carbone termico spot Europa è stato quotato a 93.7 €/Ton, registrando una flessione rispetto alla settimana precedente di -7.7 €/Ton, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 121.7 €/Ton, registrando una flessione pari a -18.4 €/Ton.
Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa


Nel dicembre 2022 il Regno Unito ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova miniera di carbone. Il progetto, da 204 milioni di dollari, sarà realizzato a Whitehaven, nella contea di Cumbria, e dovrebbe produrre 2,8 milioni di tonnellate di carbone da coke all’anno. Il piano è di esportare la maggior parte del carbone prodotto, poiché il Regno Unito prevede di aumentare la sua capacità di energia rinnovabile. La miniera dovrebbe produrre 400.000 tonnellate di emissioni di gas serra all’anno, contribuendo pesantemente alle emissioni di carbonio del Regno Unito.
Anche in Australia lo scorso maggio il governo ha approvato la realizzazione di una nuova miniera di carbone. La miniera del fiume Isaac sarà costruita nel bacino del Queensland Bowen, e avrà una capacità produttiva di 2,5 milioni di tonnellate di carbone in 5 anni. Proprio come il progetto del Regno Unito, lo sviluppo punterà ad estrarre carbone da coke da utilizzare per la produzione dell’acciaio.
Nonostante le promesse di ridurre le proprie emissioni di carbonio e la creazione di ambiziosi impegni per il clima, anche la Cina continua a puntare sul carbone. Secondo il rapporto del Centro per la ricerca sull’energia e l’aria pulita (CREA) e del Global Energy Monitor (GEM) si stima che la capacità termoelettrica da carbone in via di realizzazione in Cina è sei volte maggiore di quella di tutto il resto del mondo.
1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 2 giugno 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.