Crolla il valore delle esportazioni di gas russo in Europa: - 21% nel primo trimestre 2023 rispetto al 2022

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Gas Naturale

Alla chiusura di venerdì 12 maggio sul mercato del gas naturale si sono registrati i seguenti livelli di prezzo1:

  • TTF Olanda 32.8 €/MWh (-3.8 €/MWh)
  • HenryHub USA 7.2 €/MWh (+0.4 €/MWh)
  • NBP Regno Unito 30.1 €/MWh (-2.8 €/MWh)
  • JKM Asia 34.8 €/MWh (-0.2 €/MWh)
  • PSV Italia 38.2 €/MWh (-0.9 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Dopo una breve pausa, riprende la discesa delle quotazioni nel comparto energetico: i prezzi hanno perso nuovamente valore, tornando in linea con il trend di medio-lungo periodo. Il valore del combustibile è sceso sotto 35 euro/MWh e i ribassi potrebbero proseguire nelle prossime settimane.
A seguito dell'invasione dell'Ucraina dello scorso anno, il valore delle esportazioni russe verso l'UE si è drasticamente ridotto, costringendo il Cremlino ad aumentare le tasse sui produttori di energia. Secondo un rapporto della Commissione energia del Consiglio di Stato russo quest’anno il volume delle esportazioni attraverso i gasdotti potrebbe dimezzarsi, con un conseguente drastico calo delle entrate: solo nel primo trimestre del 2023 sono scese del 21 % rispetto allo stesso periodo del 2022.
L’effetto delle sanzioni ha scaturito inizialmente un aumento dei prezzi con conseguente aumento del valore delle esportazioni russe nella prima metà del 2022, ma i provvedimenti e il tetto del prezzo del petrolio stanno ora avendo l’effetto sperato.
Sebbene il valore dell’export russo verso Cina e India sia aumentato notevolmente, più del doppio rispetto al livello precedente all'invasione, le esportazioni energetiche complessive del Paese sono diminuite di un terzo rispetto all'anno precedente.
Inoltre, secondo i funzionari coinvolti nelle trattative, il G7 e l'Unione europea vieteranno le importazioni di gas russo sulle rotte in cui Mosca ha tagliato le forniture. La decisione, che dovrà essere finalizzata dai leader del G7 in occasione del vertice di Hiroshima di questa settimana, impedirà la ripresa delle esportazioni di gas lungo le rotte verso Paesi come la Polonia e la Germania, dove l'anno scorso il Cremlino ha interrotto le forniture innescando una crisi energetica in tutta Europa.

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Petrolio

Venerdì il Brent è stato quotato a 74.2 $ al barile, registrando una riduzione di prezzo rispetto alla settimana precedente di -1.1 $, il WTI ha chiuso a 70 $ al barile, registrando una riduzione di -1.3 $ e infine l’Oman/Dubai che ha registrato un livello di 72.6 $ al barile, con una flessione di -1.6 $.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

I principali benchmark petroliferi sono rimasti stabili nel corso della settimana, proseguendo il trend bearish di breve periodo scaturito principalmente dalla crisi bancaria statunitense.
Secondo le intelligence marittime Mosca, dopo l’invasione dell’Ucraina, non ha perso tempo per trovare soluzioni contro le sanzioni imposte dagli alleati, affidandosi a una rete di compagnie, con sede a Dubai, legate a società indiane e con sponde in Cina. Secondo le stime potrebbero essere coinvolte fino a 600 navi, coi trasbordi che avvengono nei pressi due importanti snodi internazionali: l’area davanti all’enclave spagnola di Ceuta (Nord Africa) e una nel settore di Kalamata, in Grecia. Zone dove cargo o cisterne provano a nascondersi, disattivando i transponder Ais che ne segnalano la posizione. L’Unione Europea ora cerca di inasprire le regole nella speranza di contenere i traffici.
A maggio, al più tardi a giugno, dovrebbe arrivare in Pakistan il primo carico di petrolio russo: 750mila barili che verranno pagati in yuan, la moneta cinese. Pechino da tempo sta acquistando nella sua valuta il gas e in parte il petrolio che la Russia non immette più nel mercato europeo.

Carbone Termico

Infine, venerdì il carbone termico spot Europa è stato quotato a 109.7 €/Ton, registrando una flessione pari a -5.8 €/Ton, mentre il prezzo del carbone termico spot Australia ha chiuso a 151.4 €/Ton, registrando una flessione pari a -2.6 €/Ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Il volume totale delle importazioni di carbone nei porti europei ARA (Amsterdam, Rotterdam e Anversa) ha subito un calo del 41% su base mensile nel mese di aprile, determinato principalmente da una forte riduzione della produzione di energia elettrica da carbon fossile e dal calo dei prezzi del gas, che ha accelerato le dinamiche di cambio di combustibile. Inoltre, le scorte presso gli stessi terminali rimangono su livelli elevati.
Per quanto riguarda i paesi esportatori, i volumi provenienti dall'Australia e dagli Stati Uniti hanno rappresentato il 32% delle importazioni totali di carbone ARA ad aprile (rispettivamente con 668kton e 661kton). Il fornitore più importante è stato la Colombia con il 16% (327 kton), seguito dal Sudafrica con il 10% (210 kton). Le importazioni dalla Russia sono state di sole 51 kton in aprile, pari a una quota del 2%.
Ad aprile 2021, prima del divieto, il carbone russo rappresentava il 37% delle importazioni nei terminali ARA, mentre Stati Uniti, Colombia e Sudafrica rappresentavano rispettivamente il 19%, il 10% e il 5%.


1. Il prezzo del gas naturale nei diversi mercati finanziari fa riferimento al prezzo registrato venerdì 12 maggio 2023. Il valore in parentesi indica la differenza con il venerdì precedente.