Stabilizzazione dei prezzi al TTF come obiettivo primario UE

Se la speculazione riesce a muovere i prezzi nella direzione voluta, un ente con adeguate risorse e credibilità potrebbe porsi l'obiettivo di una loro stabilizzazione

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Caro energia Gas Naturale Energia Elettrica Determinanti dei prezzi

Mentre prosegue il lento processo decisionale della UE sul price cap, non si può non osservare come nell'ultimo mese sia emerso chiaramente come l'area di maggiore criticità del sistema dei prezzi dell'energia in Europa sia il mercato olandese del Title Transfer Facility (TTF).
Gli effetti che questo mercato ha sugli altri mercati energetici (in primis energia elettrica, ma anche carbone e prodotti petroliferi) sono particolarmente rilevanti, tanto da poter considerare il TTF come il motore primo, se non esclusivo, dei prezzi energetici in Europa.

Potrà sembrare paradossale, ma le quotazioni dei prezzi al TTF hanno poco a che fare con le reali domanda e offerta di gas sul mercato fisico.

Fondamentali sono invece le aspettative che gli operatori attivi sul TTF si fanno su ciò che accadrà in futuro. Se gli operatori si aspettano che nei prossimi mesi l'offerta sarà scarsa rispetto alla domanda attesa, allora il prezzo salirà; viceversa, se si aspettano che l'offerta sarà relativamente abbondante. L'aspetto caratterizzante i mercati finanziari è che non è rilevante la probabilità "oggettiva" di realizzazione dei diversi scenari, quanto la probabilità "soggettiva" attribuita loro dai diversi operatori. In altre parole, non è rilevante che un evento sia "oggettivamente" probabile, quanto che esso sia creduto tale dalla maggior parte degli operatori. Queste caratteristiche hanno due conseguenze rilevanti:

  1. più sono volatili le "credenze" degli operatori, più il mercato presenta prezzi volatili;
  2. più le "credenze" sono sensibili alle informazioni pubbliche, più il mercato può essere manipolato per orientare i prezzi nella direzione voluta.

Nel caso specifico del TTF, la storia delle quotazioni dei future a scadenze diverse segnala una forte volatilità delle "credenze" ed una loro elevata sensibilità alle informazioni pubbliche. E' lecito attendersi che ci siano state e possano esserci azioni di informazione, finalizzate a modificare le "credenze" e di conseguenza i prezzi.

Il grafico qui presentato riporta le quotazioni future del gas al TFF dell'ultimo anno e mezzo per consegne a 1, 6, 12 e 18 mesi successivi al mese in corso. Analizzando questi dati è possibile ricavare le "credenze" che hanno guidato gli operatori nel corso degli ultimi due anni. Nel grafico sono inoltre colorati alcuni periodi in cui sembra aver prevalso una "credenza". A volte questa "credenza" ha avuto un fondamento basato su dati oggettivi; altre volte, essa si è sviluppata partendo da dichiarazioni di intenti.

Prezzi del gas al TTF

Una analisi qualitativa

A livello qualitativo è possibile individuare molti periodi in cui il prezzo al TTF ha registrato forti variazioni a fronte di informazioni che non riguardavano necessariamente le condizioni a breve del mercato del gas europeo, ma sue possibili evoluzioni future.

I periodi di particolare interesse sono:

  • agosto-settembre 2021: basse scorte: nel corso dell'estate i distributori e grandi utilizzatori di gas riempiono i siti di stoccaggio per far fonte alla maggior domanda invernale. Il processo di accumulo di scorte nel 2021 è risultato molto più lento di quanto realizzato negli anni precedenti, tanto che all'inizio di ottobre, quando le scorte generalmente raggiungono il livello di massimo, esse erano di oltre il 20% inferiori a quelle dell'anno prima. Come atteso, l’aumento dei prezzi ha riguardato solo i contratti con scadenza a breve. I prezzi dei contratti oltre i 6 mesi hanno, invece, registrato solo leggeri aumenti.
  • Primi 20 giorni di dicembre: rumori di guerra. Sono giorni in cui gli Stati Uniti hanno iniziato a ipotizzare pubblicamente che le esercitazioni russe in atto in Bielorussia non fossero del tutto pacifiche, chiedendo con insistenza alla Germania di bloccare la messa in funzione del gasdotto Nord Stream 2. Contemporaneamente, la Bielorussia ha minacciato di bloccare il gasdotto Yamal-Europe, se l'Occidente non avesse annullato le sanzioni introdotte dopo la repressione biellorussa delle opposizioni e la crisi dei migranti dal Kurdistan. Nell’arco di due settimane i prezzi sono più che raddoppiati; non di tutti i contratti però. La durata di una eventuale crisi è valutata non superiore ad un anno, e i prezzi del contratto con consegne a 18 mesi sono aumentati solo leggermente.
  • Fine dicembre 2021: normalizzazione. Si diffonde la notizia che 15 navi cariche di combustibile liquefatto statunitense stanno attraversando l’Atlantico alla volta delle coste europee. Le maggiori forniture di GNL sembrano in grado di compensare gli effetti sul mercato delle minori scorte di gas nei siti di stoccaggio. Inoltre, nel periodo natalizio, prevale largamente la tesi che le esercitazioni militari congiunte russo-bielorusse non siano il primo passo per invadere l’Ucraina. I prezzi dei contratti diminuiscono velocemente. La discesa dei prezzi dei contratti a 6 e 12 mesi a gennaio 2022 si ferma, però, ad un livello pari al doppio di quello del novembre 2021. I rischi di un crisi più lunga di un anno sono quindi incorporati nella struttura dei prezzi del gas per scadenza.
  • Fine febbraio- inizio marzo 2022: la battaglia di Kiev. L'esercito russo, dopo aver invaso l'Ucraina, circonda la capitale Kiev, che però resiste. L'inattesa capacità di resistenza dell'Ucraina e la reazione compatta dei paesi della Nato stravolge i piani di Mosca. Il 3 marzo, il prezzo del gas per consegne ad aprile supera i 200 euro/Mwh. Il forte aumento coinvolge anche i prezzi per consegne per tutto il 2022, ma non quelli relativi al 2023, segnalando come la possibile durata del conflitto sia ancora ritenuta limitata.
  • Marzo 2022: GNL dagli USA. Si diffondono le notizie di accordi dei diversi paesi UE per forniture di gas alternative a quella russa, portando ad un nuovo crollo del prezzo del gas. A fine marzo, USA e UE annunciano un accordo per esportazioni aggiuntive USA di GNL alla UE di 15 mld m3 nel 2022, con l'obiettivo di arrivare a 50 miliardi di m3 al 2020. Grazie a queste notizie, il 21 marzo il prezzo per consegne ad aprile ritorna sotto i 100 euro/Mwh.
  • Estate 2022: guerra del gas. Iniziano le minacce di Gazprom di bloccare le forniture di gas all'UE. Dal 27 luglio 2022 il Nord Stream 1 riduce la sua capacità dal 40% al 20% di quella massima. Ad alimentare le tensioni sul mercato del gas un contributo è dato anche dalla UE, che a fine giugno adotta il regolamento sullo stoccaggio di gas, che prevede che i siti di stoccaggio degli Stati membri debbano essere pieni almeno all’80% entro il 1° novembre 2022, con un livello medio UE del 85%. Nei prossimi anni, questo livello dovrà raggiungere il 90%. L'effetto che questo regolamento ha avuto sui prezzi del gas sono chiari se si considera che nella prima metà di giugno, prima delle sua pubblicizzazione, il prezzo del gas per consegne a luglio non solo è risultato sempre inferiore a 100 euro/Mwh, ma è risultato anche inferiore di oltre 10 euro/Mwh rispetto al prezzo per consegne a dicembre, segnalando una relativa abbondanza di gas sul mercato europeo.
    Con la fine di giugno si avvia un trend che in meno di due mesi riporta il prezzo sopra i 200 euro/Mwh. Diversamente dagli "strappi" precedenti, tutta la struttura dei prezzi sale. A metà di agosto anche i contratti con consegne a 18 mesi superano i 200 euro/Mwh, 10 volte il prezzo medio del gas nel quinquennio 2014-2019. A metà agosto, quindi, le aspettative del mercato sono di una lunga crisi, con prezzi del gas per anni sopra i 200 euro.
  • Fine agosto 2022: blocco temporaneo Nord Stream 1. Gazprom annuncia la necessità di interrompere i flussi di gas del Nord Stream 1 per una manutenzione di 3 giorni, dal 1 settembre al 3 settembre. In risposta, il governo tedesco denuncia la pretestuosità dei riferimenti alle turbine Siemens Energy, fatti da Gazprom. Contemporaneamente si diffondono i timori che una volta interrotti, i flussi non sarebbero più stati ripristinati. Il 26 agosto il prezzo del gas per consegne a settembre raggiunge l'astronomico livello di 347 euro/Mwh; quello per consegne a marzo 2024 il livello di 277 euro/Mwh.
  • Settembre 2022: Annuncio Piani UE. Vari paesi dell'UE presentano propri piani di riduzione dei consumi di gas e, soprattutto, all'interno della UE, si raggiunge un accordo per fissare il 9 settembre l'incontro dei ministri dell'Energia dell'UE per trovare unitariamente una soluzione ai prezzi energetici, discutendo le varie proposte che diversi paesi hanno presentato. Nonostante il 3 settembre non sia stato riaperto il Nord Stream 1, la determinazione dei paesi UE di trovare una soluzione assieme riduce il prezzo del gas in pochi giorni nuovamente verso i 200 euro/Mwh, con una riduzione di oltre 100 euro per le consegne nel 2024.

Conclusioni

Questa analisi, pur ancora al livello qualitativo[¹], suggerisce una elevata relazione tra la diffusione di informazioni a favore o contro possibili carenze future sul mercato fisico del gas, spesso molto avanti nel tempo, e modificazioni dei prezzi spot per consegne già dal mese successivo. Se si considera che sono i prezzi spot del TTF che guidano i prezzi agli utenti finali europei sia del gas che dell'energia elettrica, allora stabilizzare i prezzi spot avrebbe un effetto immediato e significativo sui costi dell'energia che gravano sulle imprese e famiglie dell'UE.
Se questa analisi contiene elementi di verità, allora una possibile temporanea soluzione ai problemi del prezzo dell'energia in Europa potrebbe essere l'affidamento ad un ente del compito di stabilizzare il prezzo spot del gas al TTF, intervenendo direttamente sul mercato nel rispetto dei suoi stessi regolamenti. Questo ente dovrebbe avere un mandato UE, adeguate risorse ed essere supportato da piani di riduzione dei consumi di energia. Vista la volatilità che caratterizza il mercato TTF, è solo un problema di credibilità.


[1] Un'analisi quantitativa della relazione esistente tra la diffusione di notizie pro o contro possibile carenze di gas e le modifiche dei prezzi al TTF consentirebbe una misura più precisa e robusta delle relazione esistente tra informazioni e prezzo del gas. I tempi necessari per lo svolgimento di questa analisi non sono però brevi.