Massimi storici per il prezzo del gas naturale

Aumenti del prezzo del gas e quotazioni future indicano una possibile riduzione del prezzo a partire dal secondo trimeste 2022

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Energetici Congiuntura

A partire dalla seconda metà del 2020, il prezzo del gas naturale ha iniziato una sua fase di crescita esponenziale, passando da un livello di 89 $/Ton a 759 $/Ton nel mese di agosto 2021, registrando un incremento tendenziale di +410.2%.



Le cause di questo aumento sono da rinvenire principalmente nell’elevata richiesta di gas avvenuta lo scorso inverno, caratterizzato da temperature molto rigide e dalla ripresa delle attività produttive dopo la fase più acuta della pandemia. D’altro canto, l’offerta, non è stata in grado di seguire i ritmi di crescita della domanda a causa del calo delle consegne di combustibile in Europa da parte di Russia e Norvegia, e della concorrenza della Cina nell’accaparrarsi quote crescenti d’offerta mondiale di Gas Naturale Liquefatto. Si è quindi assistito ad uno squilibrio tra domanda-offerta che ha comportato dei livelli record di prezzo del gas.

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Questo aumento di prezzo riflette, tuttavia, una situazione temporanea, come è documentato dai prezzi per consegne nei diversi mesi futuri. Nel grafico che segue è riportato il prezzo per consegne mensili fino alla fine del 2022. Dal grafico emerge chiaramente come il prezzo è elevato per consegne nei mesi del prossimo inverno mentre crolla drasticamente per i mesi dalla prossima primavera in poi. La ragione di questa struttura dei prezzi per scadenza è l’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2. Con il completamento dell’ultimo tratto del gasdotto, giunge al termine il processo che ha portato l’Unione Europea ad avere un doppio “hub” per l’approvvigionamento di gas naturale: uno che attraversa il Mediterraneo fino ad arrivare sulle coste della Penisola e l’altro che attraversa la Germania. Il gasdotto dovrebbe entrare in funzione negli ultimi mesi del 2021.



Effetti dovuti alla transizione ecologica

Anche se gli attuali prezzi trovano ragione in fenomeni di natura temporanea, è probabile che nel medio-lungo periodo il prezzo del gas naturale possa stabilizzarsi su livelli mediamente più alti di quelli previsti per la seconda metà del 2022, in ragione del processo di decarbonizzazione che porterà ad una maggiore domanda del gas naturale.
Il gas naturale essendo una fonte energetica a basso contenuto di carbonio si sposa perfettamente con la tematica della decarbonizzazione. Per decarbonizzazione del settore energetico si fa riferimento al concetto di riduzione nel tempo del rapporto tra le emissioni di gas serra di un singolo Paese e la quantità di energia consumata nello stesso arco temporale. Tra i vantaggi della decarbonizzazione vi è proprio il contributo al raggiungimento della Carbon neutrality e quindi all’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, come previsto dall’Accordo di Parigi. Per arrivare a questo risultato si può scegliere di utilizzare fonti fossili con un minore contenuto di carbonio, come appunto il gas naturale, o a sostituire le fonti di produzione fossili con quelle rinnovabili. La trasformazione completa è però ancora lontana. Lo dimostrano i dati relativi all’andamento dei livelli di prezzo del carbone in crescita. La Cina, ad esempio, ha annunciato quest’anno la costruzione di 45 nuove centrali a carbone, colpa della siccità che ha svuotato molte dighe penalizzando la produzione idroelettrica. Anche la Germania, nel primo semestre 2021, ha aumentato l'utilizzo di carbone (pur utilizzando molta energia rinnovabile).


Conclusioni

Il forte aumento del prezzo del gas rilevato sui mercati finanziari europei sembra quindi essere del tutto temporaneo e potrebbe venir meno alla fine di questo inverno, se non anche prima in relazione alla maggior offerta dovuta all’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2. L'idea di un processo di decarbonizzazione, seppur lontano, è nei piani dei Paesi che attualmente ancora non sono in grado di rinunciare totalmente al carbone come fonte di energia.