Il rame ha fermato la sua corsa?

Andamento dei prezzi tra dinamiche di breve e dinamiche di lungo periodo

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LME Non Ferrosi Determinanti dei prezzi

La corsa del prezzo del rame al London Metal Exchange (LME) iniziata nell’aprile 2020 si è fermata. Dopo aver toccato il punto di massimo di 10725 dollari per tonnellata lo scorso 10 maggio, la quotazione al LME ha subito un riaggiustamento che lo ha portato ad un livello di poco superiore ai 9000 dollari.
Anche il prezzo del rame allo Shanghai Futures Exchange (SHFE), fortemente legato alla quotazione del LME, ha subito tale correzione, come dimostra il grafico che segue1.

Prezzi giornalieri del rame, $/Ton
Prezzi giornalieri del rame, $/Ton

Il grafico mostra il perfetto allineamento delle serie. Dal picco del 10 maggio 2021 le due quotazioni hanno subito una diminuzione percentuale pari al -14%.
Per capire come evolverà il prezzo del rame bisogna distinguere tra dinamiche di breve periodo e dinamiche di lungo periodo.

Dinamiche di breve periodo

Nelle ultime settimane le preoccupazioni relative alla crescita dell’inflazione hanno spinto la Federal Reserve americana ad annunciare la possibilità di alzare i tassi di interesse già nel 2023, piuttosto che nel 2024 come precedentemente previsto (per un approfondimento si veda l'articolo).
Ciò nel breve termine fa sì che si attenui il ruolo di copertura contro l’inflazione giocato dalle commodity, in particolare dal rame.
Un altro fattore che ha influito sulla correzione del prezzo del rame è stata la decisione presa dal governo cinese di vendere, a partire dal prossimo luglio, parte delle riserve nazionali di rame direttamente agli utilizzatori cinesi, per scongiurare eventuali deficit di offerta.
Nel breve periodo ciò ha sicuramente un effetto calmieratore sul prezzo del metallo rosso.

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Dinamiche di lungo periodo

Nel lungo periodo ciò che rileva nella determinazione dei prezzi sono le tensioni tra domanda e offerta.
Secondo il rapporto The Role of Critical Minerals in Clean Energy Transition dell’International Energy Agency (IEA) il ruolo del rame sarà decisivo nella transizione energetica.
L’IEA stima un aumento della domanda di rame nel prossimo decennio che arriverà a 30 milioni di tonnellate (dai 24 milioni del 2020). La composizione di tale domanda subirà dei cambiamenti a favore del settore delle tecnologie “green” (tra cui il fotovoltaico, l’eolico e le batterie dei veicoli elettrici). Secondo lo scenario delineato dall’IEA che ipotizza l’attuazione degli accordi di Parigi del 2015 sulla lotta al cambiamento climatico, la quota della domanda di rame proveniente dalle tecnologie “green” sul totale della domanda di rame passerà dall’attuale 24% al 37%.
Data la crescita della domanda, sostenuta dalla transizione energetica, l’offerta di rame proveniente dalle risorse minerarie attualmente in produzione o in fase di realizzazione, riuscirebbe a soddisfare l’incremento della domanda al massimo fino al 2026.
Tali considerazioni implicano, dunque, un aumento dei prezzi nella seconda metà del decennio. Nel medio termine, invece, è probabile che il prezzo del rame abbia già raggiunto il suo punto di massimo.


(1) Il prezzo rilevato al SHFE è stato normalizzato alle stesse condizioni contrattuali di quello quotato al LME.