Relazione tra inflazione e materie prime

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 17 maggio 2021

.

LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

La scorsa settimana, rispetto alla precedente (venerdì su venerdì), ha registrato un ribasso dei prezzi che ha interessato 6 metalli su 7. In evidenza il ribasso del nichel e del piombo. La quotazione dell’indice LMEX è scesa a quota 4299.4 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra e in ribasso: ciò lascia presagire un possibile proseguimento dello storno. La chiusura settimanale è a cavallo delle medie mobili a 10, 20 e 40 giorni (indicazione incerta e tendenzialmente ribassista).

COMMENTO MACROECONOMICO E PROSPETTIVE

Nella settimana appena trascorsa i mercati si sono confrontati con diversi temi che riguardano, molto da vicino, la relazione tra inflazione e materie prime.

Le fiammate di inflazione evidenziate in Stati Uniti, Cina ed Europa dicono che è in atto un rialzo dei prezzi consistente, innescato, per i più, dall’aumento dei prezzi delle materie prime. In proposito, il parere dei grandi banchieri centrali è che si tratti di un fenomeno transitorio e perciò la politica monetaria per ora non cambia. Al contrario, resterà accomodante ancora a lungo – anche perché la politica del rigore, oggi, avrebbe vita difficile ovunque.

Un altro tema è la transizione green. Stati Uniti ed Europa stanno avviando coraggiosi programmi economici per accelerare la riduzione delle emissioni di CO2 e ciò sta già portando a un aumento della domanda di metalli strategici, come il rame.

C’è poi il tema dell’attuale modello di globalizzazione, che, dopo l’esplosione della pandemia, ha evidenziato diversi punti di criticità. Uno fra questi è quello delle catene del valore relative alle forniture (la supply chain), adesso considerate troppo lunghe e troppo “distribuite” fra i diversi continenti e, quindi, troppo esposte tanto alle tensioni geopolitiche, quanto alle dinamiche dei trasporti aerei e navali. La soluzione a questo stato di cose è il rimpatrio delle produzioni o almeno di quelle strategiche – questo eventuale processo di deglobalizzazione potrebbe impattare sui prezzi finali?

Il tema delle materie prime è quello che, al momento, è la principale causa dell’inflazione. Ciò solleva un quesito: il rialzo dei prezzi delle commodity è temporaneo o strutturale (superciclo)?

Con la fine dei lockdown e il rimbalzo della domanda, si è creato un collo di bottiglia nelle forniture, che ha lasciato molte aziende senza materie prime. Secondo i dati di Capital Economics, nell’Eurozona, quasi il 40% delle imprese del settore plastica-gomma lamenta la carenza di materia prima, contro una media storica inferiore al 20%. Problemi ci sono anche per tanti altri settori. Ciò ha contribuito all’aumento dei prezzi delle materie prime, alimentando la fiammata inflattiva. Tuttavia, sempre per Capital Economics, il rally delle materie prime è destinato a invertirsi e perciò le pressioni inflazionistiche sono da considerarsi temporanee.

Di parere diverso è Goldman Sachs, che ritiene si tratti di un superciclo, in quanto materiali come il rame sono fondamentali per la transizione energetica, su cui ormai puntano molti Paesi. La scarsità di rame e di altre commodity collegate alla transizione green, a fronte di una domanda crescente, potrebbe durare a lungo e impattare così sull’inflazione.

Al momento è indubbio che buona parte del forte rialzo 2020-2021 dei prezzi delle materie prime sia dovuto a una domanda superiore all’offerta, ridotta per cause direttamente legate alla pandemia. In ciò si inseriscono le dinamiche speculative, che giocano sulle aspettative di una crescita economica che si manterrà forte ancora per parecchio tempo, facendo crescere ulteriormente la domanda di materie prime e, quindi, sostenendo il rialzo dei prezzi.

Oltre l’economia, infine, sullo sfondo c’è il Medio Oriente, con le recenti tensioni tra Israele e Palestina. L’evoluzione del conflitto non riguarda solo il petrolio, ancora una materia prima strategica, ma l’assetto geopolitico di tutta l’area, che è molto importante anche per il commercio mondiale.

Andamento dei mercati finanziari e delle materie prime (scorsa settimana)
Materie prime in generale: CRB Index, chiusura in ribasso.
Metalli non ferrosi: Indice LMEX, chiusura in ribasso.
Metalli Preziosi: Indice DJGSP, chiusura in ribasso.
Acciaio: LME Steel Rebar, chiusura in rialzo.
Rottami ferrosi: LME Steel Scrap, chiusura in ribasso.
Petrolio: chiusura in rialzo sia per il Brent sia per il WTI.
Gas naturale: chiusura in rialzo.
Noli Marittimi: Indice BDI, chiusura in ribasso.
Valute: US dollar index, chiusura in leggero rialzo.