Il prezzo europeo dei coils ad un bivio

Segnali di stabilizzazione dopo gli aumenti di gennaio

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Ferrosi Determinanti dei prezzi

A partire dalla primavera 2020, non appena il contagio da Covid-19 è stato messo sotto controllo, soprattutto in Cina, i prezzi delle materie prime hanno iniziato a registrare forti aumenti. Sostenuti da acquisti speculativi, grazie all’ampia disponibilità di denaro, sono aumentati in particolare i prezzi di quelle materie prime che hanno un mercato globalizzato, come accade per esempio per il rame.
Gli aumenti di prezzo sui mercati più speculativi si sono trasferiti anche al mercato dell’acciaio che, essendo in parte regionalizzato, risente meno della speculazione. I canali attraverso cui tali tensioni si sono trasferite sono principalmente due:

  • il prezzo della carica siderurgica;
  • il prezzo dell’acciaio sul mercato americano.

La carica siderurgica, indice di costo dell’acciaio, composto dal prezzo del carbone e da quello dei minerali di ferro, è cresciuto tra maggio 2020 e gennaio 2021 di quasi il 100%. Come più volte ricordato, infatti, sia il prezzo del carbone che quello dei minerali sono stati oggetto di tensioni nella seconda metà del 2020. In particolare, il prezzo dei minerali di ferro ha subito degli aumenti in seguito al blocco posto alle operazioni di estrazione nei paesi produttori, per frenare la diffusione del Covid-19.
Anche il prezzo dell’acciaio quotato al CME, e rappresentativo del mercato americano, ha registrato forti aumenti, andando sostenere la crescita dei prezzi anche negli altri mercati regionali.

Prezzo europeo

A fronte di questi aumenti record sia della carica siderurgica sia del prezzo spot al CME nel periodo maggio 2020-gennaio 2021, il prezzo europeo dei coils laminati a caldo è aumentato di oltre il 10%. Il grafico che segue mette a confronto la dinamica delle tre serie di prezzo, trasformate in indice.

Confronto dati mensili, Indici in € (2017 = 100)

Come si può notare dal grafico, esiste una dinamica di lungo periodo che accomuna le tre serie di prezzo. L’aumento che ha caratterizzato il prezzo doganale, in presenza di una domanda nei livelli storicamente bassa, ha portato alcuni utilizzatori a paventare ulteriori aumenti in futuro, in relazione alle attese di ritorno graduale della domanda ai livelli pre-Covid.
Le ultime indicazioni dei primi giorni di febbraio, però, sembrano suggerire una probabile stabilizzazione dei prezzi dell’HRC (hot rolled coil), se non una flessione, nei prossimi mesi, poiché stanno venendo meno i due fattori che ne avevano sostenuto la crescita nella seconda parte del 2020. Se da un lato infatti, il prezzo spot dei coils al CME si mantiene stabile sui livelli di gennaio, la carica siderurgica, in questi primi giorni di febbraio ha registrato una forte diminuzione.
Nel grafico che segue viene riportato l’andamento nell’ultimo mese delle componenti della carica siderurgica (fonte: DailyDataLab).

DATI GIORNALIERI (LIVELLO - DOLLARO)

Secondo quanto riportato da Reuters, le tensioni sul prezzo dei minerali di ferro stanno venendo meno per l’aumento di offerta dei maggiori produttori, quali Australia, Sud Africa e Brasile. Un ulteriore freno agli aumenti di prezzo potrebbe provenire da un rallentamento della domanda cinese, alle prese con l’inizio delle festività per il Capodanno.
Anche l’effetto della speculazione potrebbe essersi esaurito. L’andamento nelle ultime settimane dei prezzi delle materie prime con mercato mondiale segnalano il venir meno della dinamica di fine 2020: al LME il prezzo spot del rame ha perso il 3.2% dall’8 gennaio, mentre il prezzo spot del nichel negli ultimi 10 giorni è diminuito del 2.4%.