Prezzi dei coils laminati a caldo su livelli da record

La scarsità dell’offerta dietro l’impennata dei prezzi

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Ferrosi Congiuntura

A quasi un anno dallo scoppio della crisi Covid, cha ha interrotto le catene di approvvigionamento e sospeso l’attività industriale in numerosi paesi del mondo, si osserva ad oggi una ripresa generalizzata dell'attività economica e dei prezzi delle materie prime, benché il recupero sui livelli del 2019 risulti ancora un percorso in costruzione. Nell'ambito dei prezzi di materie prime e semilavorati, si osservano però alcune eccezioni: ad esempio, nella filiera dei ferrosi, i coils hanno registrato un’impennata così intensa da riportare i recenti livelli prossimi a quelli di fine 2019.

La dinamica del prezzo finanziario

A dicembre, la quotazione in euro dei coils laminati a caldo al Chicago Mercantile Exchange (CME) si attesta sui massimi dalla fine del 2018, per un valore di 754 euro alla tonnellata. Dopo il crollo di primavera, da settembre il valore ha registrato un balzo verso l’alto, per un incremento nell’arco di quattro mesi di circa il 60%; storicamente, si tratta dell’incremento quadrimestrale più repentino.
Si è verificata quindi un'inversione di tendenza, per un mercato che ha toccato i minimi ad agosto, causata da uno squilibrio delle forze di mercato: ripresa della domanda, a fronte di un’offerta non in grado soddisfarla.
La carenza produttiva trae origine dal blocco generalizzato della scorsa primavera. Di pari passo con la paralisi dell'offerta, i mesi antecedenti all’impennata del prezzo sono stati caratterizzati da una forte riduzione degli acquisti da parte degli approvvigionatori; alla ripresa della domanda, questi ultimi si sono però scontrati con produttori che non si trovavano nelle condizioni di soddisfare la richiesta.

Sul mercato finanziario dei coils, un ulteriore segnale della scarsità dell’offerta si evidenzia dalla forte backwardation: la quotazione a pronti (spot) segna un valore superiore di quella a consegna (future), situazione derivante da un aumento della quotazione spot superiore rispetto a quella future (fonte: PricePedia – Confronto Futures).

Grafico 1: Quotazione spot e future dei coils a caldo
Quotazione spot e future dei coils a caldo

Le aspettative dei mercati

L’aumento della quotazione future suggerisce che le aspettative degli investitori prevedono un aumento dei prezzi nel medio periodo, ma non della stessa intensità della quotazione spot. Nei prossimi mesi si potrebbe quindi assistere ad un riallineamento, in quanto gli investitori non credono in un livello così elevato del prezzo spot.
Inoltre l’analisi del future evidenzia aspettative negative dei mercati per la possibilità di un riequilibrio tra domanda e offerta: è possibile, infatti, che la questione della carenza di offerta non venga risolta nei prossimi mesi e quindi nel medio periodo si potrebbe assistere ad una scarsità di materiale, data la difficoltà dei produttori nel soddisfare la domanda. Ciò genererebbe tensioni sul prezzo.

Il prezzo doganale

Le tensioni sul mercato finanziario si sono trasmesse anche sui prezzi “reali”, ovvero sui prezzi ai quali la UE importa coils laminati a caldo. Il grafico che segue riporta il prezzo medio delle importazioni europee dal mondo e la quotazione spot al CME; i valori sono espressi in euro per tonnellata.

Grafico 2: Confronto prezzo doganale e finanziario coils laminati a caldo
Confronto prezzo doganale e finanziario coils laminati a caldo

A fronte di un livello di prezzo differente e una maggiore volatilità delle quotazione finanziaria, nel lungo periodo le serie di prezzo hanno una dinamica simile con lo spot che tende a guidare, anticipando alcuni punti di svolta (ad esempio l’aumento all’inizio del 2016). La forte relazione tra le serie è confermata anche dalla correlazione pari a 0.80 (fonte: PricePedia - funzionalità Statistiche).
Nelle dinamiche più recenti, l’aumento è stato pressoché simultaneo. A partire da settembre 2020 anche il prezzo doganale ha registrato un iniziale aumento e ha continuato a crescere, ma con intensità minore rispetto al valore finanziario: negli ultimi quattro mesi è cresciuto del 16%. A dicembre il prezzo doganale si trova sui massimi dal 2019, pari a 482 euro alla tonnellata.

La serie del prezzo doganale sintetizza le importazioni europee dal mondo, laddove i principali fornitori della UE sono la Turchia (15%), la Germania (12%), la Russia (11.5%), la Francia (11%) e il Belgio (10%) (fonte: ExportPlanning).
Dalle statistiche dei singoli flussi commerciali è possibile ricavare il prezzo alla quale l’UE importa da ogni paese, portando alla luce differenze nel prezzo applicato dai singoli competitori. Il grafico che segue riporta il prezzo medio annuale al quale la UE importa dai singoli paesi produttori e la media dal mondo.

Grafico 3: Prezzo doganale dei coils laminati a caldo per singolo fornitore
Prezzo doganale dei coils laminati a caldo per singolo fornitore

Nelle dinamiche più recenti emerge che la Russia e la Turchia applicano un prezzo inferiore alla media dell'import dal mondo: nel 2020 lo scarto di prezzo medio annuo è rispettivamente pari a 45 e 23 euro. I prezzi applicati dai paesi del mercato comunitario sono più elevati, ad eccezione della Francia, che si colloca al di sotto della media.