Il petrolio torna sui livelli di marzo
In sette giorni il greggio recupera l’8% e sfonda la soglia dei 45 dollari al barile
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Energetici Petrolio Analisi settimanale PetrolioLa scorsa settimana le quotazioni del greggio hanno raggiunto un livello sul quale non si attestavano da marzo, segnando la quarta settimana di aumenti consecutivi; il prezzo medio registrato a novembre è in rialzo su quello di ottobre di circa il 2%. Alla chiusura di venerdì rispetto alla precedente il barile ha guadagnato l’8%: si tratta del rialzo settimana su settimana più intenso dall’inizio della pandemia. Il Brent si è fermato a 48.2 dollari al barile (+3.2$), il WTI a 45.5 (+3.4$), l’Oman/Dubai a 47.7 (+3.1$).
Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio![]() |
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Le speranze per una prossima uscita dalla pandemia sostengono il significativo incremento nei prezzi, insieme alle aspettative di un pieno recupero della domanda degli energetici per i prossimi mesi. Elemento che ha incontrato l'approvazione dei mercati è stato inoltre l'avvio, la scorsa settimana, della transizione del presidente-eletto Biden alla Casa Bianca, nonostante alcuni giorni di ritardo dovuti all’ostruzionismo del presidente uscente Trump; nel frattempo, proseguono i ricorsi contro il neoeletto presidente.
Il rialzo del prezzo del greggio della scorsa settimana è stato così intenso che le quotazioni spot e future di WTI e Brent sono tornate ad allinearsi, dopo mesi d’incessante contango. L’annullamento della forchetta si è verificato perché il prezzo a pronti è aumentato più di quello a termine; se questa situazione verrà confermata nel brevissimo periodo, potremmo dedurre che i mercati ritengono credibile un prezzo del barile superiore ai 45 dollari.
I mercati si stanno quindi muovendo al rialzo su base speculativa, sull’onda degli annunci delle case farmaceutiche che affermano l’efficacia del loro vaccino, benché la distribuzione delle dosi a livello globale - e quindi un’uscita effettiva dalla pandemia - sia ancora un percorso da costruire. Le restrizioni continueranno quindi ad essere un tema di strettissima attualità, così come le possibilità di pressioni al ribasso sulla domanda di combustibili, a queste legate.
In conclusione, i mercati vengono sostenuti da un clima di ottimismo che ha spinto le quotazioni a sfondare la soglia dei 45 dollari al barile; nei prossimi giorni si capirà se tale livello sarà sostenibile nell’immediato futuro, sulla base delle decisioni dell’OPEC. Il cartello si riunisce, infatti, oggi e domani (30 novembre e 1 dicembre) per confermare o negare un rinnovo dei tagli produttivi; questa volta l’OPEC dovrà fare i conti con la ripresa della produzione libica. A margine del vertice le prime indiscrezioni parlano di un rinnovo; Arabia Saudita e Russia nelle settimane precedenti avevano infatti già espresso il loro impegno per confermare le politiche restrittive.