Il prezzo del petrolio potrebbe rimanere sui 40 dollari per molto tempo

L’OPEC rinnova l’impegno a rispettare i tagli produttivi e il petrolio torna sopra i 40 dollari

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Giovedì 17 settembre si è tenuto l’ultimo vertice del comitato di monitoraggio dell’OPEC+ (JMMC).
Il vertice si è concluso come atteso: non sono stati previsti ulteriori tagli alla produzione, ma sono stati esortati gli alleati a rispettare gli impegni precedentemente presi. L’obiettivo è di far assorbire l’eccesso di offerta del cartello.

A margine del vertice il principe saudita Abdulaziz bin Salman ha affermato: “Any actions or statements that cast doubts about our commitment and resolve send the wrong signal and undermine the stability of the market [..] Repeated promises that are not carried through in a timely fashion may have temporary positive impact, but if these are not delivered, they can come back to bite us all. The market can’t be fooled continually”.
Il monito del principe punta alla cooperazione e al rispetto degli impegni prestabiliti nei precedenti mesi, rivolgendosi principalmente a quei paesi che non hanno ottemperato alle promesse fatte, come Nigeria e Iraq.
Sul fronte dei "ribelli" anche gli Emirati Arabi, che nei mesi estivi hanno dovuto produrre più energia del previsto, conducendo il paese a non rispettare gli accordi presi con gli alleati. Il paese si è ripromesso di rispettare la quota produttiva prestabilita.

Le aspettative del mercato non sono dunque state deluse, e gli operatori sul mercato del petrolio hanno risposto come atteso. A margine del vertice il petrolio ha virato rispetto alla dinamica ribassista di queste settimane, tornando sopra la soglia critica dei 40 dollari al barile. Venerdì il greggio ha chiuso in rialzo rispetto a due settimane fa: il Brent si è attestato sui 43.1 dollari al barile (+3.2$), il WTI a 41.1 (+3.8$) e l’Oman/Dubai a 43 (+3.6$).

Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Le decisioni dell’OPEC+ ancora una volta hanno sostenuto il prezzo del petrolio riportandolo sopra i 40 dollari. Allo stato attuale, sembra questo il valore medio su cui il prezzo stazionerà nei prossimi mesi: l’incertezza e una domanda debole ostacolano, infatti, un rientro sui livelli d’inizio anno. Nonostante i tagli da record di aprile pari a 9.7 milioni di barili al giorno, poi scesi a 7.7 milioni di barili al giorno, che hanno condotto ad un rimbalzo da 20 a 40 dollari al barile, il mercato del petrolio continua a mostrare la sua vulnerabilità.
Ad esempio, sul mercato americano un prezzo pari a 40 dollari al barile non riesce a sostenere il costo produttivo, tanto che ExxonMobil (leader nel settore dei combustibili fossili) è stata esclusa dall'indice Dow Jones Industrial Average. L’Arabia Saudita necessita di un prezzo pari a 70-80 dollari al barile per costruire un budget sostenibile. La sostenibilità del prezzo è un tema chiave anche per paesi come Nigeria e Iraq, la cui economia è strettamente dipendente dal commercio di petrolio.

Cercando di riassumere le aspettative per i prossimi mesi, è probabile che fin quando l’incertezza regnerà sui mercati e la domanda sarà debole, il prezzo del petrolio fluttuerà sui 40 dollari al barile. Il JMMC si è dimostrato preoccupato per l’aumento dei contagi nel mondo e ha affermato che probabilmente la domanda di energia in alcuni paesi si potrebbe ulteriormente contrarre, nonostante il parziale assorbimento delle scorte di petrolio.