I prezzi dell’acciaio hanno raggiunto un pavimento

La domanda di acciaio e il legame con i prezzi delle materie prime indicano stabilità dei prezzi del metallo ferroso

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Ferrosi Determinanti dei prezzi

Uno degli elementi che sta caratterizzando questa fase di profonda crisi dell’economia mondiale è la relativa tenuta del prezzo dell’acciaio, almeno se paragonata con la crisi del 2016.
Nel grafico che segue è riportato il prezzo dei coils a caldo in dollari.


Come si vede chiaramente, il prezzo dei coils a caldo è diminuito nel corso di tutto il 2019, per poi stabilizzarsi nel primo semestre 2020 sui livelli raggiunti alla fine dello scorso anno. Questi livelli sono prossimi a quelli raggiunti nel corso della crisi del 2008-2009, ma significativamente superiori a quelli della crisi del 2016. La domanda che sembra lecito porsi è se i prezzi dei coils a caldo hanno già raggiunto il prezzo di minimo di questa fase ciclica, e quindi sperimenteranno nel prossimo futuro una tendenza alla stabilità se non all’aumento, oppure potranno accusare ulteriori crolli.

I volumi di commercio estero

Abbiamo cercato di dare una risposta a questa domanda, inizialmente, analizzando i volumi di commercio estero di acciaio, per valutare l’intensità di questa crisi dal punto di vista degli scambi commerciali. Il grafico che segue riporta il tasso di variazione tendenziale (rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente) degli scambi mondiali in quantità di acciaio.

Domanda mondiale di acciaio in quantità
Domanda mondiale di acciaio in quantità

Gli scambi mondiali di acciaio, complice la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, hanno iniziato a registrare delle significative diminuzioni già dai mesi finali del 2018, accentuandone questa dinamica nel corso di tutto il 2019. Nei primi mesi del 2020 il mercato mondiale stava avvicinandosi ad una fase di riequilibrio, prima che la pandemia sconvolgesse il mondo. Gli effetti delle azioni di restrizione dei livelli di attività, attuati dalla maggior parte dei governi mondiali, sono evidenti nel crollo degli scambi mondiali di aprile 2020, ridottisi di oltre il 20% rispetto al corrispondente mese del 2019.
Poiché le informazioni sulla congiuntura dell’economia mondiale indicano in aprile il mese in cui si sono realizzati i maggiori effetti di contenimento dell’attività industriale mondiale, è probabile che, anche dal punto di vista della domanda mondiale di acciaio, aprile risulti il mese con il crollo più intenso. Questo ci porta a ritenere che i possibili effetti del crollo della domanda sui prezzi di acciaio abbiano già superato il punto di maggior intensità. Questi proseguiranno anche nel prossimo futuro, ma non raggiungeranno più l’intensità che hanno avuto nel secondo trimestre del 2020, creando le condizioni per prezzi dell’acciaio stabili o tendenzialmente in crescita.

I diversi effetti delle materie prime in Cina ed Europa

Abbiamo quindi, attraverso uno studio econometrico, verificato quali sono stati gli effetti dei prezzi delle materie prime dell’industria siderurgica sul prezzo dell’acciaio, al fine di verificare il loro impatto nel passato e il loro possibile effetto nel futuro. Tra gli input dell’industria siderurgica abbiamo considerato i prezzi dei minerali di ferro, del carbone e dei rottami di acciaio.
Lo studio econometrico ha evidenziato un forte effetto del prezzo dei minerali e del carbone sui prezzi dei coils a caldo sul mercato cinese. Viceversa il prezzo dei coils a caldo sul mercato europeo è maggiormente influenzato dal prezzo dei rottami, data la maggior incidenza della produzione di acciaio tramite forno elettrico. In particolare il prezzo dei minerali di ferro sembra da anni non influenzare il prezzo dell’acciaio europeo. Questo porta a escludere che la relativa tenuta nella prima parte del 2020 del prezzo dell’acciaio importato dai paesi UE sia dipesa dalle tensioni che da più tempo stanno registrando i prezzi dei minerali di ferro (si veda l’articolo La quotazione del minerale di ferro è in flessione ma non crolla).


Escluso un effetto diretto del prezzo dei minerali di ferro, il cui possibile crollo non dovrebbe quindi influenzare il prezzo dei coils a caldo, vengono meno tutti i possibili fattori che potrebbero colpire ulteriormente il prezzo dell’acciaio in Europa. Questo ci porta a ritenere che gli attuali prezzi dei coils a caldo possono essere considerati un pavimento, al di sotto del quale difficilmente i prezzi scenderanno.