Dopo un anno il prezzo spot e future del petrolio si riallineano

L'EIA prevede un'ulteriore diminuzione per il 2020

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La settimana scorsa è stata una settimana di ribassi per il prezzo del petrolio. La quotazione spot e future si sono riallineate dopo un anno contraddistinto da una forte backwardation. Il motivo di questo riallineamento è un abbassamento del prezzo spot maggiore rispetto al future. I mercati infatti ritengono che le condizioni di mercato di breve periodo sono diverse rispetto a quelle che hanno caratterizzato il mercato del petrolio in quest’ultimo anno. Gli effetti del coronas virus sono considerati temporanei e hanno quindi impattato più sul prezzo spot che sul prezzo future. In questa situazione, la settimana scorsa il Brent ha chiuso a 54.5 dollari al barile (-2.1 dollari), il WTI a 50.3 (-1.2) e l’Oman/Dubai a 53.8 (-1).

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

L’esplosione del corona virus continua, le vittime sono arrivate circa a 1100. Le aziende stanno arrestando la produzione, ad esempio la sud coreana Hyundai sta avendo dei problemi nel comparto produttivo a causa dell’interruzione nella fornitura dalla Cina. Ciò che spaventa è che non solo l’economia cinese pesa molto all’interno dello scacchiere dell’economia globale ma essa svolge un ruolo fondamentale nella supply chain. Da inizio secolo infatti la Cina è diventata molto forte nella produzione di prodotti intermedi, ad esempio componentistica high tech.

Nonostante il rallentamento della Cina scuota i mercati, nel report di febbraio dell’Energy Information Administration (EIA) la previsione dei consumi cinesi di petrolio non sembra mostrare segni di forte flessione. Secondo l’EIA i consumi saranno più bassi nella prima parte dell’anno, in aumento però rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e più alti nella seconda parte dell’anno.
Per quanto riguarda il consumo mondiale per il 2020, esso è previsto crescere del +1%, in leggero rallentamento rispetto al report di gennaio. La domanda di petrolio sarà più bassa nella prima parte dell’anno e poi recupererà nella seconda parte dell’anno. Secondo l’istituto dietro questa dinamica ci sono gli effetti del corona virus.
L’offerta aumenterà rispetto al 2019 dell'1.3%, ad un tasso leggermente inferiore di quello stimato nello scorso report di gennaio. L’aumento è sostenuto dalla produzione americana in continuo aumento: per il 2020 è previsto un incremento pari al +8%. Mentre l’OPEC ridurrà la produzione -3.4%. Secondo l’EIA l’offerta sarà più bassa nella prima parte dell’anno e più alta nella seconda parte.
Una profonda correzione ribassista, rispetto al report di gennaio, è stata applicata al prezzo del petrolio. Nell'ultimo report, il prezzo del WTI e del Brent sono stimati risultare nella media del 2020 pari a 55.7 e 61.3 dollari rispettivamente, con una flessione di circa 3.5 dollari rispetto al precedente report. Va segnalato che questi valori medi per il 2020 risultano in netta flessione rispetto ai valori medi del 2019, ma in recupero rispetto agli attuali prezzi.