Prezzo del petrolio 2020? Più basso di quello attuale

Le valutazioni pessimiste sul ciclo economico mondiale portano a prevedere un prezzo del petrolio nel 2020 più basso dell'attuale.

.

Energetici Petrolio Analisi settimanale Petrolio

La settimana passata si è assistito ad un lieve rialzo del prezzo del petrolio quotato a Londra e a Chicago, rispettivamente all’Intercontinetal Exchange e al Chicago Mercantile Exchange. Venerdì 08 novembre il Brent ha chiuso a 62.5 dollari al barile (+0.82 dollari rispetto a due settimane fa) e il WTI a 57.2 (+1.3). L’Oman/Dubai chiude invece in ribasso perdendo -0.51 dollari e attestandosi sui 60 dollari al barile. Il grafico che segue ne riporta le dinamiche.

Grafico 1: Andamento prezzo del petrolio
Andamento prezzo del petrolio

Il rialzo del prezzo del petrolio della scorsa settimana è stato interrotto mercoledì 06 novembre, in occasione della pubblicazione dell’Energy Information Administration (EIA) del weekly stock report, per poi tornare a crescere il giorno seguente.
Dopo 5 settimane di ribasso le scorte statunitensi sono tornate a crescere pari al +0.16%: 3124 milioni di barili in più rispetto a due settimane fa (fonte EIA).

Venerdì scorso è stata una giornata ricca di notizie:

  1. la dichiarazione di Trump di non volere un roll back totale delle tariffe sui beni cinesi;
  2. la pubblicazione dello Short Term Energy Outlook (STEO) dell’EIA.
Vuoi restare aggiornato sull’andamento dei mercati delle commodity?
Iscriviti gratuitamente alla newsletter PricePedia!

Visualizza le ultime newsletter Pricepedia

Il presidente americano ha dichiarato di non volere eliminare completamente le tariffe sui beni d’importazione dalla Cina: “They'd like to have a rollback... not a complete rollback because they know I won't do it". Il giorno succesivo, sabato, ha commentato che le trattative con la Cina stanno andando “very nicely” ma che gli USA faranno un accordo, se e solo se, sarà quello giusto per il paese. Inoltre ha aggiunto che la stampa ha mal riportato il fatto che gli USA sono disponibili ad un totale roll back delle tariffe solo perché si sta lavorando al phase one agreement. Questa dichiarazione ha avuto effetto sul prezzo del petrolio di lunedì 11 novembre che ha aperto perdendo in media 65 centesimi.

La guerra commerciale sembra quindi continuare a più riprese esacerbando le preoccupazioni per il rallentamento globale. Risultato: le previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2020 vengono continuamente corrette a ribasso e si intensifica il timore di un eccesso di offerta per il prossimo anno.
Rispetto a settembre, nell'ultimo rapporto l’EIA ha previsto un prezzo del petrolio Brent per il 2020 a 60 dollari al barile e il WTI a 54. E’ previsto quindi un livello medio inferiore di circa 2/3 dollari rispetto a quello attuale. Secondo l’EIA il prezzo sarà più basso in conseguenza ad aumento delle scorte mondiali di petrolio nella prima metà del 2020.
Nello scenario è previsto un prezzo più basso nella prima parte del 2020 per il Brent ed il WTI, rispettivamente di 57 e 52 dollari al barile per poi recuperare nella seconda parte dell’anno a 62 e 57 dollari al barile.
Il grafico che segue riporta la previsione pubblicata mensilmente dall’EIA per il prezzo del Brent e del WTI per 2020 nel vari report mensili pubblicati nel 2019.

Grafico 2: Correzione della previsione del prezzo petrolio per il 2020
Correzione della previsione del prezzo petrolio per il 2020

Dopo l'aumento della previsione del prezzo del 2020, effettuato nei report tra maggio e luglio, negli ultimi tre report c’è stata una forte correzione a ribasso del prezzo del petrolio. Il prezzo del WTI è stato rivisto con un’intensità maggiore rispetto a quella del Brent. Tra maggio e luglio la previsione forniva un livello per il Brent e il WTI rispettivamente di 67 e 63 dollari al barile, ad ottobre è stato rivisto di circa -11% e -13% del valore di quest’estate.

Infine per il 2020 l’EIA prevede un aumento del consumo mondiale ad un tasso pari a +1.3%, rivedendo di 0.1 punti percentuali la previsione di settembre. La crescita è sostenuta prevalentemente dal consumo dei paesi non OCSE. La produzione è prevista crescere ad un tasso maggiore, pari al +1.6%, sostenuta da un aumento dei paesi non appartenenti all’OPEC. La produzione dei paesi del cartello è prevista diminuire del -1.5%, portandola nel 2020 a un livello di 34.7 milioni di barili, il più basso dal 2009.