Panta Rei - Tutto scorre nell’incertezza generale

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 23 settembre 2019

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

Nella scorsa settimana c’è stato un ribasso dei prezzi che ha interessato 4 metalli su 6. In evidenza il forte ribasso dello stagno seguito da quello dello zinco. Le quotazioni dell’indice LMEX sono scese fino a toccare quota 2809 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra.

COMMENTO MACROECONOMICO

Le ultime proiezioni dell’OCSE presentate nei giorni scorsi confermano quanto già noto. Il PIL mondiale crescerà di meno nel 2019 e nel 2020. Anche per l’Italia il quadro è a tinte fosche. Le ragioni del rallentamento sono, anche quelle, arcinote: dazi, Brexit e tensioni di tipo geopolitico (vedi attentato terroristico in Arabia Saudita). A proposito di questo evento, continua la guerra delle dichiarazioni tra i protagonisti. La stessa Arabia Saudita, l’America di Trump e l’Iran. I primi due accusano l’Iran di essere l’autore dell’attentato, che ovviamente nega e risponde a sua volta minacciandoli di scatenare una guerra totale, se attaccati. Intanto si rafforza la coalizione composta da Australia, Barhain, Arabia Saudita, Gran Bretagna, Emirati Arabi che ha il compito di difendere i traffici petroliferi nel Golfo. In Israele, dalle urne neanche stavolta è uscita una maggioranza in grado di governare e perciò il leader uscente Netanyahu, che ha visto ridotti i consensi al suo partito, ha proposto un governo di coalizione. Il problema, non da poco, è chi farà il capo. In Spagna il Re scoglie il Parlamento e rimanda il popolo a votare (la 4° volta in 4 anni). In America la FED- banca centrale- ha ridotto di un altro 0,25% i tassi d’interesse senza dare ragguagli su quale sarà la politica monetaria nei prossimi mesi, facendo crescere ulteriormente l’incertezza e prendendosi i rimproveri da Trump di fare troppo poco. In Europa, l’ACEA- Associazione costruttori auto- ha pubblicato i dati di questo settore confermando il forte ribasso dell’8,6% in agosto. Da gennaio il calo delle immatricolazioni è del 3,2% rispetto al 2018. A livello di aree su 31 mercati ben 21 registrano un calo e tra i 5 principali solo la Germania registra un risultato appena positivo (+0,9%) contro un -3 % di Francia, Italia, Regno Unito e un -9,2% della Spagna. All’ACEA fa riscontro l’ANFIA (l’Associazione italiana della filiera dell’automotive) che evidenzia, tra l’altro, il forte calo delle vendite delle auto diesel (-16,4%) l’aumento di quelle ibride (+9,2%) e di quelle elettriche + 35%. Ovviamente il calo di questo importantissimo comparto per i metalli, è in linea con il rallentamento della crescita economica che sta interessando l’Europa e non solo. E le prospettive non sono certo buone. Per quanto riguarda il nostro paese, mentre si lavora alla manovra di bilancio, si assiste alla rincorsa dei ministri e leader politici a chi spende di più, senza che nessuno si preoccupi di suggerire qualche taglio tra i mille possibili. Intanto il debito pubblico italiano va ad aggiornare il massimo che ora è a quota 2410 mld di euro, ma nessuno se ne cura. A livello politico si deve registrare l’ennesima scissione del PD con Renzi che fonda il suo partito: “Italia Viva” ma resta nella maggioranza e assicura il suo appoggio al governo. Panta Rei - tutto scorre nell’incertezza generale.

La reazione dei mercati

Nel comparto dei metalli non ferrosi, le ipotesi di rallentamento economico, fanno registrare ribassi generalizzati dei prezzi, con qualche eccezione (nichel e piombo). Le tensioni geopolitiche invece fanno volare i prezzi del petrolio che registrano rialzi settimanali molto consistenti. Rialzi anche nel campo dei preziosi con l’oro stabilmente sopra quota 1500 $/oncia. Sul mercato delle valute fanno discutere i provvedimenti delle banche centrali e intanto si rafforza il dollaro e si indeboliscono euro e yuan.