Continua la riduzione dei prezzi dell’energia elettrica

La flessione dei prezzi degli input di produzione guida il prezzo dell'energia elettrica

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Energetici Congiuntura

Il prezzo unico nazionale (PUN) è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato dalla borsa elettrica italiana e pubblicato mensilmente dal gestore del mercato elettrico (GME) – per un ulteriore approfondimento sul PUN si rimanda al seguente articolo -.
Il prezzo si forma in ogni ora dall'incrocio di domanda e offerta. La domanda è poco elastica al prezzo, per cui la determinazione del prezzo è prevalentemente influenzata dall’offerta. L’offerta viene determinata dagli impianti di produzione che determinano il prezzo in base al costo marginale di produzione e/o alle strategie di portafoglio. La produzione di energia elettrica per la maggior parte proviene da impianti a gas, anche se si stanno sempre stabilizzando più quote rilevanti di fotovoltaico ed eolico (ad esempio in Italia secondo un rapporto del GSE dal 2009 al 2017 il numero di impianti fotovoltaici è passato da 76593 a 774014).
Il prezzo del gas è fortemente correlato con il prezzo del petrolio e del carbone. A tal proposito in questo articolo si è ricorso ad una semplice media aritmetica tra i prezzi del petrolio, carbone e gas come proxy per il costo di produzione dell’energia elettrica.

Il PUN e le determinanti

Il grafico che segue riporta le serie del prezzo dell’energia elettrica e il suo costo, i valori sono riportati in indice in euro (2017=100). PUN e input produttivi Dall’analisi del grafico emerge la forte correlazione tra il prezzo degli input energetici e quello finale dell’energia elettrica. Dopo la fase rialzista terminata a ottobre 2018, il prezzo è caduto del -32%, fermandosi a maggio 2019 a 51 euro al Mwh. In questi mesi il gas naturale e il carbone hanno subito diminuzioni rispettivamente del -40% e -52%. Per quanto riguarda il petrolio, nonostante nella prima parte del 2019 il prezzo ha registrato un’aumento (+20%), il suo livello rimane in media lievemente inferiore a quelli della prima parte del 2018.

PUN intragiornaliero

Il prezzo unico nazionale viene determinato su base oraria, per questo motivo risulta interessante osservarne la dinamica nell’arco della giornata. Dalle 8 alle 20 per i giorni lavorativi il PUN è chiamato tecnicamente PUN peak (o diurno), nelle restanti fasce orarie PUN off peak (o notturno). La differenza tra questi due prezzi può essere considerata una misura dell’efficienza e flessibilità dell’offerta di energia. Infatti, in presenza di una limitata flessibilità dell’offerta, il prezzo diurno tende a essere molto maggiore rispetto a quello notturno, riflettendo la maggiore domanda. Solo in presenza di un’offerta in grado di adeguarsi a diversi livelli intragiornalieri della domanda, i prezzi nelle due fasce orarie risulteranno più vicini.

Nel grafico è riportato il rapporto tra il prezzo diurno e il prezzo notturno degli ultimi 15 anni. rapporto peak e off peak Dal grafico emerge che il rapporto tra il prezzo diurno e notturno si sta riducendo, ovvero che la distanza tra i due prezzi è sempre minore. Nel 2018 questo rapporto non ha mai superato il 1.3, segnalando che il mercato dell’energia elettrica sta diventando sempre più efficiente.