Il post elezioni europee: Italia sorvegliata speciale soprattutto dai Mercati

Settimanale Metalli non ferrosi LME - Commento del 03 giugno 2019

.

Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Performance dei singoli metalli (future 3 mesi $)
Da inizio anno Performance a 1 anno
Ultima settimana Performance a 1 settimana

 

Nella scorsa settimana c’è stato un deciso ribasso dei prezzi che ha interessato 6 metalli su 6. In evidenza il ribasso dello stagno seguito dal rame. Le quotazioni dell’indice LMEX sono scese fino a toccare quota 2760 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto si trova in zona ipervenduto. La settimana scorsa è risultata buona la correlazione col cambio del dollaro (che si è apprezzato su tutte le principali valute). La correlazione tra metalli e petrolio (in ribasso) resta nella norma; il ribasso del prezzo del petrolio non ha favorito la risalita dei prezzi delle principali materie prime a cominciare dai metalli.

COMMENTO MACROECONOMICO

Le elezioni europee sono finite e già Governi e Parlamento sono al lavoro per definire i nuovi assetti istituzionali che necessariamente dovranno fare i conti con chi ha perso e chi ha vinto. Per quanto riguarda il nostro Paese, è indubbio che la schiacciante affermazione della Lega di Matteo Salvini ci metta sotto i riflettori di tanti soggetti con cui intratteniamo rapporti politici e/o economici, sparsi in tutto il mondo. L’Italia è un paese sorvegliato speciale da parte di più soggetti.
Innanzitutto lo è da parte della Commissione UE (CE) che nei giorni scorsi ha recapitato al governo italiano la lettera con cui chiede chiarimenti sul debito pubblico ovvero sui progressi fatti e sulle sue intenzioni ovvero su cosa intende fare da oggi in avanti. L’Italia rischia una procedura per debito eccessivo da parte della CE. Per il responsabile della politica economica italiana, Giovanni Tria, non sarà facile dare una risposta che vada incontro alle aspettative della Commissione perché il risultato delle elezioni (sia di quelle europee sia di quelle amministrative) ha rafforzato parecchio la Lega di Salvini ed indebolito molto il M5S di Di Maio.
Sulla stessa linea della Commissione UE è la BCE che invita il nostro paese a rispettare le regole fiscali europee perché altrimenti lo spread tra titoli di stato italiano e stranieri si rimette a salire (come ha fatto nei giorni scorsi) facendo crescere sensibilmente il conto relativo agli interessi da pagare, vera spada di Damocle per il nostro paese. L'Italia è sotto osservazione anche da parte di OCSE e FMI che esprimono preoccupazioni per l’alto debito pubblico, per il rapporto deficit/PIL e per le riforme varate dal governo M5S-Lega che non genereranno incrementi significativi della crescita economica. Molte critiche nei confronti del nostro paese arrivano dalle tre principali agenzie di rating per le quali siamo ad un passo dalla bocciatura completa, che avrebbe forti ripercussioni negative sugli acquisti dei nostri titoli pubblici da parte dei grandi fondi internazionali. Il problema del rating è molto grave: il debito italiano è a due gradini da junk-bond - se arrivasse ai junk-bond i fondi sarebbero obbligati a vendere per loro statuto. Sicuramente però il downgrade anche di un solo gradino innescherebbe un’ondata di vendite e di aste deserte. In questo caso per strategia dei fondi che non aspetterebbero di essere obbligati a vendere, la BCE non può accettare junk-bond come collaterale delle banche per concedere loro prestiti, con il risultato di restringere la liquidità e il credito alle imprese e alle famiglie. L'Italia è sotto osservazione anche da parte dell’amministrazione americana. Nell’ultimo report del Ministero del Tesoro USA sui grandi partner commerciali, c’è una novità: l’Italia è entrata nella lista dei paesi che preoccupano il Governo di Donald Trump sia per il debito eccessivo sia per la disoccupazione elevata e la bassa produttività.