Guerra commerciale e prezzi del petrolio

Influenzate dallo scontro in atto tra Usa e Cina, le quotazioni del petrolio risentono di attese di domanda debole.

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La settimana passata è stata caratterizzata da livelli dei prezzi del petrolio inferiori rispetto a due settimane fa, circa di un dollaro in meno: il Brent e il WTI hanno chiuso la settimana a 71 e 62 dollari al barile.

Prezzo giornaliero del petrolio sui mercati finanziari
Brent Prezzo giornaliero del petrolio Brent
WTI Prezzo giornaliero del petrolio WTI
 

A seguito del tweet di Trump di un possibile aumento delle tariffe (al 25%) su 200 miliardi di prodotti d'importazione dalla Cina, lunedì le quotazioni del Brent e del WTI hanno perso rispettivamente 1.4% e 2% - implicando preoccupazioni per il rallentamento della domanda globale -. Nel corso della settimana i prezzi hanno recuperato, per poi stabilizzarsi, in attesa di un possibile accordo in extremis tra USA e Cina (ad oggi non ancora raggiunto). Dopo aver ricevuto una lettera da Xi Jiping, Trump ha infatti dichiarato che è disposto a collaborare con la Cina, affermando: Let’s work together let’s see if we can get something done.
Venerdì l'aumento delle tariffe è comunque entrato in vigore, ma non ci sono stati effetti significativi sul mercato.

La settimana scorsa è stato pubblicato lo short-term energy outlook di maggio dell’Energy Information Administration (EIA). Per il 2019 l’EIA prevede da un lato l'aumento dell’offerta di petrolio Usa pari a 19.93 milioni di barili al giorno ( + 11%)1 e dall'altro una diminuzione della produzione dei paesi OPEC del 5%, passando da 37.3 a 35.4 milioni di barili al giorno. Quest'ultima spinta dalle riduzioni involontarie (Venezuela, Iran e Libia) e volontarie (politiche di tagli del cartello) di greggio. Reuters in “OPEC in the dark on oil supply as Russia, Iran cut exports” ha evidenziato che l’Arabia Saudita è intenzionata a "non pompare" più petrolio poiché preoccupata per un collasso dei prezzi. Un primo segnale per le future mosse dell' OPEC emergerà dal vertice del Joint Ministerial Monitoring Committee che si terrà la prossima domenica a Jeddah (già segnalato in un precedente articolo).
Per quanto riguarda la domanda di petrolio, l'EIA prevede un aumento del consumo mondiale in linea con quello degli ultimi tre anni, pari al + 1.4%.
Infine dal lato prezzi, nella media del 2019 le quotazioni del Brent e del WTI sono previste essere di poco inferiori a 70 e 62 dollari al barile.


(1) La settimana scorsa Occidental ha confermato l’accordo per l’acquisito di Anadarko, fondamentale per il controllo del bacino del Permian ricco di shale oil, per un valore di 38 miliardi di dollari.