Forze contrapposte sul mercato del petrolio

Sempre più instabile l’equilibrio di mercato, tra aspettative di riduzioni della domanda e diminuzioni dell’offerta

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La settimana scorsa è stata una settimana di ribassi per le quotazioni del petrolio. Dopo aver toccato i massimi degli ultimi sei mesi, venerdì le quotazioni del Brent e del WTI hanno chiuso a 71 e 62 dollari al barile, perdendo nell'arco di una settimana rispettivamente il 1.2% e 2% e tornando sui livelli medi di aprile. Dietro questo ribasso c’è una correzione dei mercati finanziari, come descritto nell'articolo "Oil prices stumble as hedge funds become overextended: Kemp".

Prezzo giornaliero del petrolio sui mercati finanziari
Brent Prezzo giornaliero del petrolio Brent
WTI Prezzo giornaliero del petrolio WTI
 

La flessione della settimana passata si inserisce in un momento di tensioni rialziste sul mercato del petrolio che riflettono la situazione geopolitica internazionale corrente:

  • la critica situazione in Venezuela tra il tentativo del colpo di stato da parte di Guaidò e gli incidenti nell’industria petrolifera venezuelana - la cattiva amministrazione delle aziende d’estrazione più importanti ha ridotto in condizione pessime gli stabilimenti, inoltre la situazione è aggravata anche dai frequenti i blackout;
  • il perseguire degli scontri in Libia;
  • la fine delle proroghe per i paesi importatori di greggio iraniano;
  • l’interruzione della fornitura di greggio dall’oleodotto di Druzhba. Contrariamente a quanto aveva annunciato la Russia la settimana scorsa, le riparazioni dell’oleodotto Druzhba richiederanno più tempo del previsto – intanto Ungheria, Polonia e Bielorussia stanno utilizzando le scorte d'emergenza.

Il driver che può aver “annullato” gli effetti di queste tensioni rialziste è stata la probabile la presa di profitto da parte degli operatori finanziari. Inoltre a contribuire alla riduzione del prezzo c’è:

  1. la manovra della FED di lasciare invariati i tassi d’interesse;
  2. la pubblicazione da parte dell’Energy Information Administration di un aumento delle scorte di petrolio (+ 0.83% rispetto alla settimana scorsa), le più alte da settembre 2018.

Questa settimana si è aperta con un'ulteriore flessione dei prezzi a seguito dell’annuncio di Trump di voler aumentare le tariffe dal 10% al 25% su 200 miliardi d’importazioni dalla Cina; ciò implica ulteriori preoccupazioni circa il rallentamento della domanda globale.