E’ iniziato il declino della plastica?
Primi effetti dei prezzi degli imballaggi dovuti alla crescita dell’economia green
Pubblicato da Claudia Ranocchia. .
Fibre Tessili Legno e Carta termoplastiche di base CongiunturaRecentemente, il tema centrale di molte lotte ambientaliste è diventato la riduzione nella produzione e nei consumi di plastica, promuovendo lo slogan di un mondo plastic-free. Alla luce di questa nuova sensibilità, ci si domanda se realmente il consumo di plastica stia sperimentando un fase di contenimento che potrebbe tradursi in un periodo di prezzi della plastica relativamente bassi. Una prima riposta a questa domanda può essere cercata dal confronto tra la dinamica dei prezzi della plastica per imballaggio e quella di altre materie prime, utilizzate per imballaggi, e ritenute a torto o a ragione, meno inquinanti della plastica. In questo articolo abbiamo preso in esame e confrontato tra loro i prezzi di due plastiche (PET e LDPE) molto usate negli imballaggi; quelli di due tipologie di carta (cartone ondulato e non) e quelli dei sacchi e sacchetti in fibre naturali.
Plastica
Nel grafico che segue sono riportati i prezzi in indice (2017=100) doganali in euro delle importazioni europee di polietilene tereftalato (PET) e polietilene a bassa densità (LDPE), il primo utilizzato principalmente per la produzione di bottiglie di plastica (imballaggio primario) e il secondo per la produzione di molti imballaggi, tra cui film termoretraibili e buste.
Le due serie si trovano attualmente in due situazioni ben distinte. Il prezzo del PET è in crescita da dicembre 2016,
segnalando dei forti aumenti specialmente nella prima metà del 2018, circa il 18%.
Per quanto riguarda LDPE dopo aver raggiunto il massimo storico a luglio 2015, toccando 1507 euro per tonnellata, si
trova su un trend negativo rimanendo sempre sotto i 1400 euro per tonnellata.
Entrambe le plastiche sono fortemente influenzate dalla dinamica del petrolio, ma la spinta che ha avuto il prezzo
del PET recentemente sembra essere guidata da un aumento della domanda.
Le importazioni europee in quantità nel 2018 sono aumentate infatti ad un tasso del 5% confermando il trend di crescita
iniziato nel 2013.
La domanda di LDPE nel 2018 è risultata, viceversa, stabile. A fronte di minori tensioni dal lato della domanda, il prezzo
del LDPE è risultato maggiormente influenzato dai prezzi del petrolio.
Carta
Il grafico che segue riporta la serie del prezzo doganale europeo delle scatole di cartone ondulato e non.
La carta, pur essendo meno inquinante della plastica, non è considerata un prodotto green. Come per il PET, anche la sua
domanda non sembra registrare fasi di riduzione. Infatti le importazioni di carta si trovano su un trend positivo che dura da
più di 20 anni. Nel 2018 le importazioni europee di cartone, ondulato e non, si sono attestate rispettivamente entrambe sui 3.8 miliardi
di euro, per la maggior parte legate a scambi intra-UE.
Dal punto di vista dei prezzi, il cartone non ondulato si è caratterizzato negli ultimi anni per due fasi di netta rottura
nel livello dei prezzi, con aumenti prossimi al 20% registrati nell’arco di pochi mesi: la prima, a gennaio 2016;
la seconda, nella parte finale del 2018, arrivando a toccare il massimo storico a dicembre 2018 (2551 euro per tonnellata).
Anche il prezzo del cartone ondulato ha subito degli aumenti, ma in modo più graduale rispetto a quello del cartone non ondulato.
Sacchi e sacchetti in fibre naturali
In quest’ultima sezione si fa riferimento ai prezzi dei sacchi e sacchetti di cotone e di iuta, usati prevalentemente nel settore agroalimentare. Questo è un prodotto considerato green.
Quello che emerge chiaramente dal grafico è la forte similitudine tra le fasi di rottura del livello dei prezzi dei sacchi in fibre naturali e quelli descritti precedentemente per il cartone non ondulato. E’ probabile che i due mercati siano parzialmente tra loro collegati, in quanto entrambi sostituti delle buste di plastica. Va segnalato, tuttavia, che il volume degli scambi internazionali dei sacchi in fibre naturali sono molto inferiori rispetto a quelli del cartone non ondulato. Nel 2018 il valore dei scambi in euro ha di poco superato i 100 milioni.
Conclusioni
Il confronto tra le dinamiche dei prezzi degli imballaggi sembra suggerire primi effetti significativi della maggiore attenzione
verso un’economia rispettosa dell’ambiente. Le tipologie di plastica che hanno dei sostituti in imballaggi ritenuti meno inquinanti
(come, ad esempio, il LDPE verso il cartone non ondulato) stanno registrando riduzioni nei prezzi, anche in presenza di aumenti del
prezzo del feedstock. Viceversa, le plastiche che non presentano ancora validi sostituti (come il PET per le bottiglie in plastica)
continuano a registrare significati aumenti dei prezzi.
La maggiore attenzione verso un’economia green si è inoltre riflessa anche nei forti aumenti dei prezzi registrati
dall’imballaggio più ecologico (sacchi e sacchetti in fibre naturali) analizzato in questo articolo.