Prezzi delle commodity previsti lentamente in calo

Scenario di previsione PricePedia novembre 2022

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Energetici Ferrosi Rame Plastiche ed Elastomeri Legno e Carta Previsioni Petrolio Energia Elettrica Coils Laminati a Caldo Previsione

Lo Scenario di Previsione PricePedia è stato aggiornato con le informazioni disponibili fino al 6 dicembre 2022.
Complessivamente i prezzi sono previsti in calo, ma la velocità di riduzione è nella media lenta. La dinamica dei prezzi sarà, infatti, determinata da tre forze tra loro contrastanti:

  • ciclo di produzione industriale, che governa la dinamica della domanda mondiale di materie prime;
  • politiche di offerta dei produttori, finalizzate a guidare una dinamica della produzione in linea con quella della domanda;
  • aspettative dei mercati finanziari, che già stanno anticipando la ripresa dell'economia mondiale, che risulta altamente probabile una volta messo sotto controllo l'attuale infiammata dei prezzi al consumo dei paesi industrializzati.

Ciclo di produzione industriale

Nel grafico che segue, è riportato l’andamento storico e la previsione a 24 mesi (evidenziata dal area blu) dell’indice del ciclo industriale globale, calcolato come rapporto tra i livelli di attività effettivi e potenziali1.

indice_ciclo_produzione

In questo scenario, il ciclo industriale presenta una fase discendente fino a raggiungere un punto di minimo nella primavera 2023. Successivamente, si prevede una ripresa dell’indice, che fino all’inizio del 2024 risulterà essere molto lenta, per poi accelerare nel corso dei mesi successivi.
Le cause che stanno sostenendo l'attuale fase recessiva sono molteplici. Tra queste:

  • il maggior o minor successo delle politiche monetarie nelle due sponde dell'Atlantico in termini di controllo dell'inflazione;
  • l'elevato grado di incertezza globale dato dalla guerra in Ucraina e dalla tensioni economiche e politiche tra Usa e Cina;
  • gli effetti delle politiche di lockdown in Cina sui propri livelli di attività;

La fase di ripresa dell'economia mondiale è naturalmente legata alla possibilità che almeno due di questi fattori trovino soluzione nel corso dei prossimi mesi. Il rischio invece è quello di ritrovarsi di fronte a una fase di riduzione dei livelli di produzione industriale più lunga di quella qui prevista.
Un ruolo importante sulla domanda di materie prime sarà dato dalle politiche di scorte a monte da parte delle imprese utilizzatrici. Se la riduzione dei tempi di consegna porterà una parte significativa di imprese a riprendere in considerazione il just in time2, allora la domanda di materie prime potrebbe registrare una riduzione maggiore di quella della produzione industriale, determinando così una maggiore tensione al ribasso per i prezzi della materie prime e beni di base.

Politiche di offerta

È probabile che i produttori di materie prime e beni di base, a fronte di una domanda in calo, si organizzino per modificare l'offerta in modo da non generare crolli nei prezzi.

La capacità di organizzazione tra i produttori dipende dal grado di coesione esistente tra gli stessi

Un caso emblematico, da questo punto di vista, è quello del petrolio, con il mercato rivoluzionato dalla decisione dell’Unione Europea di vietare le importazioni di petrolio e prodotti petroliferi dalla Russia, rispettivamente a partire dal 5 dicembre 2022 e dal 5 febbraio 2023.
Tra gli analisti del mercato petrolifero c'è molta incertezza su quello che potrà succedere nei prossimi mesi: tra le previsioni raccolte a novembre da ConsensusEconomics, alcuni analisti associano le maggiori probabilità di un picco del prezzo del Brent a giugno 2023, superiore a 120 $/Barile. All'opposto, altre ritengono altamente probabile un prezzo del Brent che nello stesso mese scende sotto i 70 $/Barile.
La previsione puntuale utilizzata nello scenario di novembre di PricePedia è ricavata dai prezzi dei future del Brent per diverse scadenze.

brent_$_barile

Come di può vedere dal grafico sopra riportato, il prezzo del Brent, dopo la breve risalita di ottobre 2022, si avvia lungo un sentiero di riduzione che, prima lentamente e poi a un ritmo leggermente più veloce, porta il prezzo del Brent a 79 $/Barile.
Da questa previsione dipendono tutti i prezzi dell'industria petrolchimica. L'incertezza sul prezzo del petrolio non può che riflettersi anche sui prezzi dei prodotti derivati: l'unico strumento possibile per gestire questa incertezza è quello di ridurre al massimo il periodo di aggiornamento delle previsioni.

Aspettative dei mercati finanziari

Il prezzo notoriamente più sensibile alle aspettative sui mercati finanziari è quello del rame.
La sua dinamica recente ci porta a considerare che i mercati finanziari ritengano già terminata la fase di aggiustamento, che ha portato il suo prezzo dagli oltre 10 mila $/Ton di marzo-aprile 2022 ai 7500 $/Ton di luglio (variazione del -26%). Nel corso dei prossimi mesi, il prezzo rimarrà su valori storicamente elevati poiché i mercati stanno già scontando la crescita della domanda di rame legata alla futura transizione ecologia. Nel nostro scenario di previsione il prezzo rimarrà sostanzialmente stabile su un livello di poco superiore ai 7600 $/Ton.

rame_$_ton

Vi è un forte consenso intorno a questo livello, anche se alcuni operatori ritengono che il rame possa registrare una dinamica di prezzo più allineata alla domanda, con un fase di riduzione nella prima parte del 2023, seguita da una ripresa nel corso del 2024.

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Risultati di previsione di un campione di prezzi3

Nei grafici che seguono sono riportate le previsioni in Euro di 4 prezzi rappresentativi – tariffe elettriche media tensione, coils a caldo, kraftliner, polipropilene (PP).

Scenario di previsione PricePedia novembre 2022
Energia ElettricaCoils laminati a caldo
tariffa_energia_elettrica_media_tensione Coils laminati a caldo
KraftlinerPolipropilene (PP)
kraftliner polipropilene
  1. Tariffe energia elettrica media tensione: Come segnalato nell’articolo della scorsa settimana, “Legge di bilancio 2023: le misure per il prezzo dell'energia elettrica , per contenere il prezzo delle tariffe elettriche, il Governo ha decretato (Aiuti Quarter del 18 novembre 2022) che per le imprese energivore i crediti d’imposta passeranno dal 40% (nel 4° trimestre 2022) al 45% (per il primo trimestre 2023), mentre per le imprese con potenza superiore a 4.5 KW, i crediti d’imposta passeranno dal 30% al 35% per il primo trimestre 2023.
    La previsione qui riportata riguarda il livello delle tariffe, ridotto grazie ai crediti d'imposta. Nonostante questo, si prospettano dei livelli di prezzo ancora molto elevati.
    Fino a marzo 2023, il prezzo sarà pari a 270 €/MWh, per poi aumentare dell’oltre 40% da aprile 2023, con il venir meno dei crediti d'imposta. Nel disegno della legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento, i crediti d'imposta sono previsti continuare solo nel primo trimestre 2023.
  2. Coils laminati a caldo: Continuano le flessioni di prezzo dei coils fino al prossimo settembre, dove verrà toccato il minimo di 566 €/Ton, per poi risalire gradualmente e superare i 700 €/Ton. Questa dinamica è strettamente legata non solo all’andamento della carica siderurgica, ma anche all’andamento dei prezzi finanziari dei coils.
  3. Kraftliner: Il prezzo della kraftliner, dopo l’ulteriore aumento registrato nel mese di novembre, da dicembre inizierà la sua fase discendente. In particolare, si ipotizza che la discesa sarà più veloce nel 2023 (riduzione del circa 10%), e molto più lenta nel 2024 (riduzione del 2%), passando dal picco di 840 €/Ton di gennaio 2023 ai 740 €/Ton di novembre 2024.
  4. Polipropilene: I prezzi delle materie plastiche in parte riflettono la riduzione dei livelli di attività industriale. Il polipropilene, dopo il significativo calo avvenuto a ottobre 2022, manterrà dei livelli di prezzo più o meno costanti per i prossimi 2 anni, registrando una riduzione complessiva del 25% rispetto allo scorso luglio. I livelli però saranno ancora molto elevati a causa dei prezzi energetici.
    [1] L'indice del ciclo industriale globale è costruito in modo da registrare le probabili tensioni tra domanda di materie prime (misurata in termini di indice di produzione industriale mondiale) e offerta di materie prime (misurata dalla dinamica della produzione potenziale, nell’ipotesi che i produttori di materie prime aggiustino l’offerta sulla base delle aspettative di crescita di lungo periodo). Esso è quindi calcolato come rapporto tra l'indice di produzione mondiale effettiva e l'indice di produzione potenziale.
    [2] Con il termine "just in time" si indica sia un sistema di approvvigionamento in cui si acquista solo lo stretto necessario, sia un sistema di produzione trainato dalle vendite, in alternativa al modello che prevede lo stoccaggio dei beni prodotti, in attesa di essere venduti. L'obiettivo che si pone questo metodo di gestione è quello di ridurre i costi e i possibili sprechi dovuti all'accumulo di scorte di materiali e prodotti finiti. I benefici effettivi che esso produce sono inversamente proporzionali all'incertezza che grava sulla domanda e sull'approvvigionamento. Se questa incertezza supera un certo livello, allora il just in time non produce più efficienza ma solo più costi. Con lo scoppio della pandemia, l'incertezza sull'approvvigionamento e sulla domanda è aumentata di molto, spingendo tante imprese ad abbandonare il "just in time" in favore del "just in case". (per un approfondimento si veda: "Superciclo o just in case")
    [3] Lo scenario è disponibile nell'area Benchmark-Scenario di PriceData.