Semilavorati di acciaio dolce

Analisi dei prezzi di lungo e di breve periodo dei semilavorati di acciaio dolce

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Ferrosi Determinanti dei prezzi

L’acciaio al carbonio (o non legato), tra la fine del 2016 e la primavera del 2017, si è caratterizzato per una fase di assoluta eccezionalità, con aumenti di prezzi, nell’arco di pochi mesi, prossimi al 50%. Nella primavera 2017, la situazione sul mercato italiano era tale che alcuni fornitori proponevano contratti, relativi a consegne 2017-2018, in cui erano definite le quantità, ma non i prezzi. Nell’estate del 2017 questa situazione è velocemente svanita, con prezzi dell’acciaio al carbonio in netta flessione, tanto che a luglio 2017 sono risultati anche del 10% inferiori ai livelli raggiunti in primavera. L’eccezionalità di questi eventi spinge ad approfondire il caso per analizzarne le cause. Esse potrebbero infatti ripresentarsi anche in futuro determinando nuovi improvvisi rally.

In questo articolo ci concentreremo su una tipologia particolare di acciaio al carbonio: i semiprodotti in acciaio dolce.

Semiprodotti in acciaio dolce

I semiprodotti di acciaio si collocano a metà del processo produttivo siderurgico. Sono ottenuti o dalla colata continua di un altoforno o da lingotti e sono destinati a successive lavorazioni quali la laminazione, forgiatura e fucinatura. La limitata lavorazione subita dall’acciaio a questo stadio del processo siderurgico fa si che il costo di produzione dei semiprodotti sia dato dal costo delle materie prime più un costo fisso rappresentato dall’ammortamento degli impianti di riduzione e affinazione. Il loro prezzo dipende naturalmente dal mark-up sui costi, ma data l’elevata omogeneità dei diversi prodotti esso risulta tendenzialmente simile tra i vari prodotti e variabile nel tempo in funzione della condizioni di domanda e offerta di mercato.
I costi delle materie prime, a loro volta, variano al variare della composizione della lega. Nel caso di questo articolo, consideriamo l’acciaio non legato con contenuto di carbonio inferiore o uguale allo 0.25%, spesso indicato come acciaio dolce o, nella designazione standard europea EN 10027, come C15 o C25, a seconda del contenuto di carbonio.
L'acciaio dolce è il tipo di acciaio più comune e meno pregiato.

Semiprodotti in acciaio dolce (C15, C25)
Blumi di acciaio dolce Blumi Bramma piatta di acciaio dolce Bramma piatta
Billette di acciaio dolce Billette Vergella di acciaio dolce Vergella

I semiprodotti possono avere forme diverse, funzionali alle successive lavorazioni. Sulla base delle varie forme, essi sono commercialmente divisi in blumi, bramme, billette e vergelle. La figura precedente, riporta una foto di queste quattro forme.

Prezzi leggermente diversi a seconda della forma ma con la medesima dinamica

Nella figura che segue sono riportati i prezzi mensili delle importazioni UE delle 4 forme di semiprodotti considerati.

Dall’analisi del grafico emergono le seguenti evidenze:

  1. blumi e brame presentano gli stessi livelli e la stessa dinamica. La sostanziale coincidenza tra i prezzi delle due forme è confermata da una correlazione tra le due serie di dati superiore a 0.951;
  2. la vergella presenta un prezzo sistematicamente superiore a quello dei blumi e bramme, ma con una dinamica molto simile, confermata da una correlazione della serie della vergella con quella dei blumi e brame, in entrambi i casi, superiore a 0.90;
  3. i prezzi delle billette risultano molto simili, sia nei livelli che nella dinamica, ai prezzi dei blumi e delle brame fino al 2011; successivamente si discostano da questi prezzi, presentando un differenziale che dal 2012 si mantiene positivo.

I prezzi contengono una componente comune data dal prezzo dell’acciaio dolce.

Da queste evidenze si può concludere che questi quattro prezzi presentano una componente comune, rappresentata dal prezzo dell’acciaio dolce. Con la tecnica delle componenti principali 2, è possibile estrarre dai dati la componente attribuibile al prezzo dell’acciaio dolce. Questa componente comune può naturalmente essere estratta considerando solo i prezzi fortemente allineati (quelli dei blumi e bramme) oppure tutti e quattro i prezzi considerati.

Nel grafico che segue, sono riportate entrambe le elaborazioni della componente comune (ricavata la prima dai soli prezzi dei blumi e bramme; la seconda elaborando i prezzi di tutti i semiprodotti considerati).

La sostanziale coincidenza delle due elaborazioni ci conferma l’esistenza di una chiara componente comune che accomuna tutti e quattro i prezzi considerati. Questa componente comune può essere considerata una misura affidabile del prezzo dell’acciaio dolce, contenuto nel prezzo dei diversi semiprodotti analizzati. Essa è espressa tramite un numero indice (con base 2015=100) perché accomuna la dinamica dei prezzi dei semiprodotti considerati, non i loro livelli che abbiamo visto essere diversi.

In un prossimo articolo affronteremo il tema di misurare le determinanti del prezzo dell’acciaio dolce, analizzando sia gli effetti dovuti ai costi delle materie prime che quelli legati alle diverse condizioni di domanda e offerta.


1 Se la correlazione tra due serie storiche è prossima a 1, significa che le sue serie sono praticamente identiche.
2 Per una descrizione sintetica delle tecnica delle componenti principali si veda la voce di wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Analisi_delle_componenti_principali.