Il calo delle importazioni di GNL e l’intensificarsi del conflitto russo-ucraino scuotono il mercato

Gas Naturale

Le quotazioni del TTF front-month sono salite sopra i 29 €/MWh lunedì scorso, sulla scia di fondamentali in lieve peggioramento. I prezzi sono poi scesi nella seconda metà della settimana dopo la risoluzione delle interruzioni.
Di seguito vengono illustrate le quotazioni di venerdì 22 marzo sul mercato del gas naturale e la relativa variazione rispetto al venerdì precedente:

• TTF Olanda 27.8 €/MWh (+0.8 €/MWh)
• NBP Regno Unito 28.5 €/MWh (+1.3 €/MWh)
• HenryHub USA 5.2 €/MWh (0 €/MWh)
• PSV Italia 28.2 €/MWh (-0.8 €/Mwh)
• JKM Asia 29.8 €/MWh (+3.1 €/MWh)

Grafico 1: Andamento prezzo del gas naturale TTF e confronto tra i mercati finanziari

Sul lato dell'offerta, nonostante le interruzioni osservate nella prima parte della settimana, le esportazioni norvegesi verso il continente sono state solo leggermente al di sotto della media di 2481 GWh/giorno della settimana scorsa. Le importazioni di GNL sono state più contenute, principalmente a causa di un minore output francese: a livello europeo in questo momento le importazioni totali hanno raggiunto il valore minimo degli ultimi 6 mesi.
I prelievi netti dagli stoccaggi sono diminuiti ancora e localmente si osservano le prime iniezioni: ad oggi il livello di riempimento medio è poco inferiore al 60%, circa il 6% in più rispetto ad un anno fa. La domanda di gas per il riscaldamento dovrebbe diminuire ulteriormente nei prossimi giorni poiché si prevede un incremento delle temperature.
I recenti attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine sono un elemento di preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda i siti di stoccaggio di gas presenti nel paese e utilizzati da numerosi paesi dell’Unione Europea. Proprio durante il fine settimana uno di questi siti è stato preso di mira dagli attacchi senza però riportare gravi danni.

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Petrolio

Il prezzo del petrolio è rimasto pressoché invariato la scorsa settimana, nonostante un inizio volatile. Il WTI è sceso di -0.4 $/bbl 80.6 $/bbl mentre i futures del Brent sono scesi di -0.1 $/bbl a 85.4 $/bbl, riassumendo bene la mancanza di slancio e la sostanziale staticità del mercato.

Grafico 2: Andamento prezzo del petrolio

Inizialmente, i prezzi erano saliti a causa di preoccupazioni sull'offerta dovute a fattori come l’intensificarsi dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente e le esportazioni ridotte dall'Iraq. Tuttavia, i segnali economici deboli e la flessione della domanda di benzina negli USA hanno frenato l'entusiasmo. Guardando al futuro, un'escalation dei conflitti potrebbe portare ad un forte rialzo dei prezzi del petrolio. Tuttavia, segnali economici deboli potrebbero continuare a calmierare i prezzi.

Carbone Termico

Il mercato del carbone termico ha vissuto una settimana di alti e bassi, con un inizio rialzista seguito da una stabilizzazione dei prezzi. Il prezzo dei futures API2 Front Month venerdì scorso è aumentato di un dollaro su base settimanale, chiudendo a 113 $/ton.

Grafico 3: Andamento prezzo del carbone termico Europa

Tuttavia, la settimana successiva ha visto un calo del 2.5% del prezzo dei futures FOB australiani, quasi dimezzando i guadagni innescati dalle sanzioni americane verso i produttori di carbone russi, con il prezzo che si è attestato a 128 $/ton. Questa volatilità è causata, da un lato, dalla guerra in Ucraina che ha creato un'incertezza generale sui mercati energetici e dall'altro, la debole domanda di carbone termico in Europa, unita a un generale ribasso del prezzo del gas, ha contribuito a frenare la crescita dei prezzi. Si prevede che le prospettive di domanda per il carbone non miglioreranno nel breve termine, considerando che le scorte sono già a livelli elevati.