Quando una distorsione in un mercato sostituto può riscrivere una filiera industriale
Dalle biomasse zuccherine alle bioplastiche biodegradabili
Pubblicato da Info PricePedia. .
bioplastiche Industria cineseIn questo articolo viene esaminata la filiera bio-chimica che, a partire da biomasse zuccherine, conduce alla produzione di bioplastiche biodegradabili, con particolare riferimento al ruolo degli zuccheri industriali, dell’acido lattico e dell’acido polilattico (PLA). In questo contesto, il mercato europeo dello zucchero bianco utilizzato come dolcificante non rappresenta un segmento della filiera analizzata, ma un ambito regolato che, attraverso meccanismi di sostituzione indotti dal prezzo, può generare effetti indiretti rilevanti sui costi di produzione della filiera bio-chimica considerata. L’obiettivo dell’analisi è analizzare la catena causale di trasmissione dei prezzi, al fine di comprendere meglio le dinamiche di mercato e formulare previsioni più precise.
Il mercato europeo dello zucchero come fattore esterno di distorsione
La produzione di zucchero bianco[1] in Europa ha storicamente beneficiato di un elevato grado di protezione. Fino al 2017 tale protezione è stata garantita principalmente attraverso un sistema di quote di produzione; negli anni successivi, attraverso dazi doganali applicati alle importazioni extra-UE. L’eliminazione delle quote ha inizialmente determinato una significativa riduzione dei prezzi: nel biennio 2018–2019 il prezzo all’ingrosso dello zucchero è sceso al di sotto dei 400 euro per tonnellata. Come mostrato dal grafico riportato di seguito, negli anni successivi i prezzi hanno progressivamente recuperato, fino a registrare un forte aumento nella seconda parte del 2022. In meno di sei mesi il prezzo è quasi raddoppiato, principalmente a causa degli effetti della siccità sul raccolto europeo di barbabietole da zucchero (si veda Sempre più elevato il prezzo dello zucchero in Europa).
Prezzo dello zucchero bianco nella UE
La successiva normalizzazione del mercato europeo, in parallelo a quella del mercato internazionale, ha consentito negli ultimi anni una riduzione significativa dei prezzi. Attualmente il prezzo sul mercato UE si colloca intorno ai 550 euro per tonnellata, mentre il prezzo internazionale, come riflesso nelle quotazioni ICE dei contratti future sullo zucchero No.11, è risultato inferiore ai 300 euro per tonnellata a partire da settembre 2025.
Il prezzo dello zucchero nell’Unione Europea è storicamente rimasto significativamente superiore a quello internazionale. La crisi del 2022 ha tuttavia presentato caratteri di eccezionalità tali da portare il prezzo europeo al di sopra di quello degli Stati Uniti — altro mercato fortemente protetto — e a determinare un differenziale rispetto al prezzo internazionale prossimo ai 400 euro per tonnellata.
L’elemento di interesse per la presente analisi riguarda gli effetti che questa dinamica di prezzo ha esercitato sul mercato del glucosio e, più in generale, sulla filiera bio-chimica dell’acido polilattico (PLA).
Sostituibilità economica tra zucchero e glucosio nel mercato europeo
Esiste un’elevata sostituibilità economica tra zucchero e glucosio[2], in particolare negli utilizzi dell’industria alimentare su larga scala. Quando il prezzo dello zucchero bianco aumenta, le imprese tendono a spostare la domanda verso il glucosio e i suoi derivati (come l’isoglucosio), esercitando una pressione al rialzo anche sui prezzi di questi ultimi. Questo effetto di sostituzione risulta evidente dal confronto tra il prezzo dello zucchero nell’Unione Europea, il prezzo del glucosio nel mercato UE e il prezzo del glucosio esportato dalla Cina. Come mostrato dal grafico riportato di seguito, l’aumento del prezzo dello zucchero si trasmette al prezzo del glucosio europeo con alcuni mesi di ritardo, mentre non si osservano incrementi significativi nel prezzo del glucosio esportato dalla Cina.
Prezzo del glucosio nella UE e in Cina
Il forte aumento del prezzo del glucosio nell’Unione Europea tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023 ha ribaltato i differenziali di costo tra il mercato UE e quello cinese. Prima di questo shock, il glucosio ottenuto dall’amido di mais risultava meno conveniente in Cina, anche a causa del prezzo relativamente più elevato del mais sul mercato cinese. A seguito dello shock di fine 2022, il prezzo del glucosio di origine cinese è invece divenuto significativamente più conveniente rispetto al corrispondente prezzo nel mercato europeo.
Divergenza dei costi e implicazioni per la produzione di acido lattico
Il ribaltamento dei differenziali di costo del glucosio si è tradotto negli ultimi anni in un rafforzamento del vantaggio competitivo della Cina nella produzione di acido lattico, per il quale il glucosio rappresenta l’input fondamentale. L’Unione Europea è storicamente uno dei principali attori nel commercio mondiale di acido lattico; una quota rilevante delle esportazioni europee, tuttavia, è destinata al mercato intra-UE. Se si escludono questi flussi e si considerano esclusivamente le esportazioni verso mercati extra-UE, il confronto con le esportazioni cinesi assume una configurazione sensibilmente diversa.
A fronte di una crescita continua e sistematica delle esportazioni cinesi di acido lattico verso mercati extra-UE, le esportazioni europee risultano molto più irregolari, con un minimo assoluto registrato nel 2023 e un recupero solo marginale negli anni successivi. Nel 2025, le esportazioni cinesi verso mercati diversi dall’Unione Europea sono stimate risultare superiori di oltre sei volte rispetto alle esportazioni europee dirette verso gli stessi mercati.
È plausibile ritenere che un fattore rilevante nel determinare questo capovolgimento competitivo vada ricercato anche nella modifica dei prezzi relativi del glucosio nei mercati europeo e cinese, che ha inciso in modo diretto sui costi di produzione dell’acido lattico.
Trasmissione degli squilibri sul mercato mondiale dell’acido polilattico
Il mutamento delle condizioni competitive nel mercato dell’acido lattico sta determinando una profonda ridefinizione degli equilibri anche nel mercato del suo principale derivato, l’acido polilattico (PLA), materia prima fondamentale per la produzione di bioplastiche biodegradabili.
Fino a pochi anni fa, la leadership di Stati Uniti ed Europa nel settore appariva difficilmente contestabile. Negli ultimi anni, tuttavia, è emersa con forza la posizione dell’industria tailandese. Tale affermazione è riconducibile a una combinazione di fattori strutturali: l’abbondante disponibilità di materie prime agricole, la presenza di risorse umane qualificate, un’industria petrolchimica di dimensioni rilevanti e, soprattutto, un forte sostegno governativo al processo di decarbonizzazione.
In questo contesto si inserisce il progetto Bio-Circular-Green Economy (BCG), varato dal governo tailandese, che mira ad aumentare il contributo della bioeconomia al prodotto interno lordo nazionale da circa il 2% stimato nel 2022 fino al 37% entro il 2037. Gli effetti di questa strategia industriale risultano già evidenti nel mercato mondiale del PLA.
Come mostra il grafico riportato di seguito, nel 2019 la quota di commercio mondiale nei mercati extra-UE attribuibile alla Thailandia ha superato quella UE e ora sta insidiando quella americana. Dal 2024, le esportazioni UE sono state
superate anche da quelle cinesi.
L'Asia sta quindi emergendo come nuova regione strategica nella produzione globale di PLA, un settore che dovrebbe svolgere un ruolo centrale nelle future catene del valore della bioeconomia globale,
con la Thailandia in una posizione di leadership e la Cina in una posizione di follower.
Ricomposizione della filiera bio-chimica a livello internazionale
Lo shock legato all’aumento del prezzo dello zucchero bianco nell’Unione Europea alla fine del 2022 ha contribuito a rafforzare un processo di riorientamento della filiera bio-chimica globale che risultava verosimilmente già in atto. In particolare, tale dinamica ha accelerato lo spostamento del baricentro del mercato mondiale della principale materia prima per le bioplastiche biodegradabili dall’area atlantica verso l’Asia.
Dopo aver acquisito nel decennio precedente un vantaggio competitivo nei confronti dell’Unione Europea nella produzione di acido lattico, la Cina ha progressivamente esteso tale vantaggio anche al segmento a maggiore valore aggiunto dell’acido polilattico. Questa evoluzione emerge chiaramente dal confronto tra i prezzi degli scambi doganali intra-UE e i prezzi FOB delle esportazioni cinesi dei due acidi, riportati di seguito.
Confronto tra prezzi degli scambi doganali intra-UE e prezzi prezzi FOB delle esportazioni cinesi
| Acido lattico | Acido polilattico |
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[1] Nel testo, con il termine generico zucchero si fa riferimento allo zucchero bianco ad uso alimentare, costituito prevalentemente da saccarosio (un disaccaride formato dall’unione di glucosio e fruttosio), ottenuto da barbabietola o canna da zucchero. Esso va distinto dal glucosio, anch’esso uno zucchero ma di tipo semplice (monosaccaride), che nel contesto della presente analisi è considerato principalmente come input industriale. Il glucosio industriale è prodotto prevalentemente a partire da fonti amidacee (come il mais) o da altre biomasse ed è utilizzato come materia prima in diversi processi, tra cui la fermentazione per la produzione di acido lattico.
[2] Nel testo, il termine glucosio non indica il monosaccaride in forma pura, ma il glucosio oggetto di scambi internazionali, che può presentare un contenuto variabile di fruttosio. Con tale termine si fa riferimento in senso ampio anche all’isoglucosio, prodotto spesso commercialmente distinto, nel quale una quota di glucosio viene convertita in fruttosio tramite un processo di isomerizzazione controllata, con una composizione in fruttosio definita e standardizzata.