Uno Should Cost per l’analisi dell’acciaio

Un ausilio nell’interpretazione delle forze di mercato che guidano il prezzo dell’acciaio

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Ferrosi Should Cost

Lo Should Cost è uno strumento che permette di analizzare la dinamica di prezzo di un prodotto complesso composto da più commodity. Esso aiuta a capire se il prezzo di un prodotto è in linea con le sue determinanti.
E’ importante sottolineare che lo Should Cost tiene in considerazione solo il costo degli input materiali, non include altri costi come quelli aggiuntivi, quelli di trasformazione e quelli di trasporto.
In questo articolo si è utilizzata la nuova funzionalità Should Cost disponibile nel tool PricePedia. L’obiettivo è confrontare la dinamica del prezzo dei coils laminati a caldo con i suoi input materiali. Le commodity utilizzate per creare questo Should Cost sono il minerale di ferro e il carbone termico, con peso percentuale rispettivamente di 40% e 60%.
Il grafico che segue riporta la dinamica dello Should Cost (in blu) e il prezzo dei coils laminati a caldo spessore <3 mm. Per quanto riguarda quest’ultimo è stato graficato sia il prezzo effettivo (in rosso) sia quello stimato (in verde). Il primo è il prezzo delle importazioni europee dei coils disponibile nel tool PricePedia (CN720839.00), il secondo invece è stato costruito tramite il modello a correzione dell’errore (ECM) usando come regressore lo Should Cost.
Questo prezzo stimato rappresenta il prezzo del coils spiegato solamente dai prezzi degli input inclusi nello Should Cost. I prezzi nel grafico sono riportati in indice in dollari (2017=100).

Grafico 1: Prezzo dei coils laminati a caldo: effettivo vs stimato
Andamento petrolio

L’andamento dello Should Cost sembra spiegare bene la dinamica del prezzo del coils, con alcune fasi in cui il prezzo effettivo registra una dinamica più intensa di quella dei costi dei materiali. Questa maggior intensità è spiegata dai movimenti della domanda del prodotto finale. Infatti nell’analisi di un prezzo è importante tenere presente sia il costo degli input sia i meccanismi di domanda e offerta che regolano il mercato.
Tra l’estate del 2017 e quella del 2018 il prezzo effettivo dei coils è aumentato ad un tasso molto maggiore rispetto a quello degli input di produzione, portando nell’estate 2018 ad un significativo differenziale tra prezzo finale e costi degli input. Nei mesi successivi c’è stato un riallineamento caratterizzato da una sostanziale stabilità dei costi a fronte di una riduzione del prezzo del bene finale. Da ottobre 2018 il prezzo effettivo del coils ha perso circa -9% a causa della flessione della domanda mentre il prezzo stimato (che riflette solo la dinamica degli input) si è ridotto solo del -2%.

Cosa può succedere nei prossimi mesi?

Questa analisi segnala come la flessione del prezzo del coils degli ultimi 12 mesi sia avvenuta in presenza di una sostanziale stabilità dei prezzi dei suoi input, quale effetto di riequilibro tra un prezzo del coils relativamente elevato e un prezzo degli input più moderati. Ora che questo riequilibrio si è completamente realizzato, il prezzo finale dei coils sarà più allineato a quello degli input. In altre parole, il prezzo finale del coils potrebbe continuare a diminuire solo in presenza di una flessione del carbone e del minerale di ferro.