L’economia mondiale è in fase di rallentamento ma per ora non ci si aspetta una recessione

Settimanale metalli non ferrosi LME - Commento del 18 novembre 2019

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LME Non Ferrosi Analisi settimanale LME

DINAMICA SETTIMANALE

Andamento non ferrosi

 

Nella scorsa settimana c’è stato un ribasso dei prezzi che ha interessato 6 metalli su 6. In evidenza il ribasso del nichel seguito da quello dell’alluminio. Le quotazioni dell’indice LMEX sono scese sotto quota 2800 $. L’indicatore di momentum che misura la forza del trend in atto è in zona neutra ma in ribasso. La volatilità attualmente è mediamente bassa.

COMMENTO MACROECONOMICO

Le principali economie del mondo stanno rallentando la loro crescita, mentre le cosiddette economie emergenti continuano a crescere a tassi decisamente alti, nonostante la decelerazione. Tra i fattori di freno va segnalato il rallentamento dei commerci internazionali a causa della guerra commerciale scatenata dagli USA di Donald Trump, tra i fattori che, invece, hanno contribuito, finora, a evitare la recessione, va menzionata la politica monetaria molto espansiva fatta dalle banche centrali più importanti del mondo, dalla FED alla BCE, dalla BPOC alla BOJ.
Il driver principale dell’economia mondiale è l’Asia in generale e la Cina in particolare. Il continente asiatico, con i suoi elevati tassi di crescita, di fatto influenza tutto il comparto delle materie prime, essendo al contempo il più grande consumatore e un grande produttore.
Certo le politiche monetarie da sole non bastano più e perciò occorre che i Governi pensino a politiche d’investimento ad alto valore aggiunto nei settori delle infrastrutture e nella riduzione dell’impatto ambientale.
La Germania ha più spazio fiscale da utilizzare per sostenere la domanda interna, mentre il nostro paese deve puntare di più sugli investimenti strutturali e sulla riduzione delle spese improduttive. L’inflazione bassa, al di sotto del 2%, nonostante l’immissione rilevante di liquidità della banca centrale, è un buon indicatore del generale abbassamento dei prezzi generato da una globalizzazione dei commerci internazionali ormai fuori controllo che richiede un riequilibrio dei costi di produzione specie nei paesi dove la presenza dello Stato è più forte.
Per quanto riguarda il nostro paese, la fotografia della situazione attuale è preoccupante per via del basso livello di crescita, appena sopra lo zero. Ciò indica che di fatto siamo in recessione. Le prospettive per il biennio 2020-2021 non sono positive, vista l’impostazione della legge di bilancio e le tante crisi industriali aperte, a cominciare da quella che riguarda l’ex Ilva.
Come risaputo, Arcelor Mittal ha deciso di lasciare additando varie cause tra cui l’incertezza del diritto (in questo caso legato allo scudo penale). Il Governo, per ammissione del primo ministro, non ha ben chiara la direzione in cui muoversi cosa che hanno cominciato a fare varie procure le quali hanno avviato indagini legali per capire se Arcelor Mittal può o non può rescindere il contratto. Intanto l’impianto di Taranto rischia di fermarsi con tutto ciò che questo comporta.

La settimana dei mercati: quotazioni in rialzo per le per le borse europee. Molto bene quelle americane che fanno registrare nuovi massimi. In ribasso quella di Tokio e quella di HongKong.
CRB Index-Materie prime in generale: quotazioni in leggero ribasso.
LMEX-Metalli non ferrosi: indice in deciso ribasso; scendono i prezzi di tutti i metalli.
Petroliferi: In rialzo i prezzi del Brent, del WTI in ribasso quelli del gas naturale.
Valute-cross euro dollaro: leggero rialzo dell’euro e ribasso del dollaro. In ribasso lo yuan e il rublo. In rialzo la sterlina, lo yen, la lira turca.
Metalli preziosi: prezzi in rialzo per oro, argento e platino e in ribasso per il palladio.