Quanto l'OPEC controlla il mercato del petrolio?

Il prezzo del petrolio torna sui livelli di ottobre 2018

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Al termine di una settimana di relativa stabilità, venerdì si sono registrate forti tensioni sul mercato del Brent e del WTI. Le quotazioni hanno registrato un aumento del +1,5% nell’arco di un solo giorno, chiudendo rispettivamente a 70 e a 63 dollari al barile.

Prezzo giornaliero del petrolio sui mercati finanziari
Brent Prezzo giornaliero del petrolio Brent
WTI Prezzo giornaliero del petrolio WTI
 

Oltre che alle prospettive di guerra civile in Libia, l’incremento è stato causato anche dalla minaccia dell’Arabia Saudita di volersi “sganciare” dal dollaro nel trading del petrolio. Alla base di questa minaccia c’è il No Oil Producing and Exporting Cartels Act (NOPEC), un disegno di legge che permette all'antitrust americana di perseguire legalmente l’OPEC qualora attui politiche anticompetitive di taglio alla produzione, con conseguente aumento dei prezzi. Trump è un convinto sostenitore di questo progetto di legge, per cui esiste la probabilità che il disegno diventi legge. La risposta dell'Arabia Saudita per ora è solo una minaccia, come riporta Reuters “The Saudis know they have the dollar as the nuclear option”. Esiste un legame a doppio filo tra i barili estratti in Arabia e la valuta statunitense, in quanto:

  1. il Riyal saudita è agganciato al dollaro con un cambio fisso;
  2. tutti gli scambi internazionali di petrolio sono in dollari e se tutti i produttori imponessero la propria moneta, gli operatori dovrebbero pensare a difendersi anche dal rischio di cambio (1).

In questi mesi Trump ha più volte sollecitato via twitter l’OPEC affinché riducesse i prezzi del petrolio, criticando il suo controllo.
I grafici che seguono riportano le variazioni percentuali trimestrali dell’offerta di petrolio dei paesi OPEC(2) e NON OPEC e il livello trimestrale del prezzo del WTI in dollari.

Produzione e prezzo del petrolio
Variazioni dell'offerta di petrolio Variazioni nella produzione
WTI Prezzo trimestrale del petrolio WTI
 

Quello che emerge dall’analisi dei due grafici è il significativo legame tra le scelte di produzione dell’OPEC e la dinamica dei prezzi. Nel corso del 2015, i prezzi del petrolio sono infatti crollati da 60 a 35 dollari al barile, a fronte di un forte aumento delle produzione dei paesi non OPEC, a cui si è aggiunta quella dei paesi OPEC. Nei mesi e anni successivi, la produzione OPEC ha iniziato una fase, prima di rallentamento, e poi di stabilità, con alcuni trimestri in cui la produzione ha subito delle riduzioni. In un contesto di domanda ancora crescente, la limitata produzione OPEC si è tradotta in un sostegno dei prezzi che, a metà 2018, si sono avvicinati a 70 dollari a barile. Alla fine del 2018, il rallentamento della domanda e la continua crescita dell’offerta non OPEC, non sufficientemente compensata da riduzioni delle produzione OPEC ha riportato i prezzi verso i 60 dollari a barile. Infine, nei primi mesi di quest’anno il prezzo del petrolio è ripreso, sostenuto da possibili riduzioni della produzione OPEC.


(1) La Cina ha già emesso titoli sul petrolio in yuan.
(2) I paesi OPEC sono: Algeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Venezuela,Guinea Equatoriale, RD del Congo. Gabon