La tensione del petrolio e la sua trasmissione sulle plastiche

Analisi grafica della dinamica del petrolio e della sua relazione con le principali termoplastiche

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Petrolio termoplastiche di base Congiuntura

Nel mese di settembre il prezzo medio in euro del Brent e del WTI si è attestato al Chicago Mercantile Exchange e all’Intercontinental Exchange attorno ai 485 e 429 euro per tonnellata (visibile nel confronto grafico ), equivalenti rispettivamente a 67,9 e 60 euro al barile. La variazione rispetto ad agosto è stata importante e nell’ordine del + 6,1% per il Brent e + 2,3% per il WTI.

Il petrolio è sempre stato il sorvegliato principale di tutti gli operatori economici che si occupano di commodities e in questi giorni l’attenzione alla sua dinamica è stata ancora più intensa. L’interesse deriva dall’influenza che l’andamento del prezzo dell’oro nero esercita sulle altre materie tanto da muoverne alcune (ad es. alimentari) e trainarne altre (ad es. plastiche). Allo stesso tempo il destino del prezzo del barile è strettamente collegato alle evoluzioni geopolitiche: in questo periodo la tensione sul mercato è dovuta al tentativo del governo statunitense di isolare la produzione iraniana attraverso l’introduzione di sanzioni nei confronti delle società che acquisteranno da Tehran. Lo shock dell’offerta sembra destinato a realizzarsi dal momento che l’OPEC non ha palesato interesse nel sopperire alla produzione iraniana.

Sui mercati finanziari nel mese di settembre si osserva una situazione di backwardation sia sul mercato del Brent che del WTI, come visibile nei grafici di seguito.

Quotazioni internazionali del petrolio greggio

Confronto futures Brent a 1 e 24 mesi Confronto futures WTI a 1 e 12 mesi
Fonte: Pricepedia da ICE - CME

Backwardation si traduce in un previsto rientro nel breve periodo: gli esperti a settembre hanno giudicato la tensione come temporanea e non strutturale, dunque non di lungo periodo perché non supportata dai fondamentali (riduzione stock di magazzino, chiusura impianti, ecc.). Mentre infatti il “prezzo spot” è estremamente sensibile ad annunci politici - ora ancora più immediati e diretti grazie all’uso di Twitter - quello a lungo termine si caratterizza per una volatilità più contenuta.

Analizzando la trasmissione della dinamica del petrolio sulla filiera delle plastiche emerge che anche queste attraversano un periodo di tensione. Di seguito il grafico di confronto tra il Brent, il polietilene tereftalato (PET) e il polietilene (LDPE)1.

confronto Brent, PET e LDPE

Il PET ha fatto registrare a settembre una variazione del + 0,8% rispetto ad agosto e del + 15,4% rispetto a un anno fa; l’LDPE ha una variazione congiunturale più intensa e pari a + 1,5% e tendenziale del + 4,7%.

confronto indici in euro di Brent, PP e ABS

Anche il polipropilene (PP) e i copolimeri di ABS sono in crescita con variazioni congiunturali del + 1,6 e + 1,7%. Il livello di prezzo è cresciuto rispetto a settembre 2017, si registra infatti una variazione tendenziale del + 14,8% per il PP e + 8,2% per l’ABS.

I prodotti mostrati si trovano dunque su un percorso di crescita, le variazioni congiunturali infatti sono tutte positive. Dal confronto emerge inoltre che i prezzi delle plastiche hanno minore volatilità: le variazioni sono meno intense rispetto al petrolio. L’analisi grafica evidenzia la presenza di un ritardo di 1-2 periodi nella trasmissione della dinamica dal feedstock alle plastiche. Il ritardo porta a concludere che nel periodo di ottobre/novembre le plastiche registreranno aumenti di valore per il trasferimento delle tensioni sul petrolio; allo stesso tempo, a meno di shock, si prevedono aumenti congiunturali meno intensi rispetto al + 6,1% di settembre del Brent.


(1) Le serie sono state trasformate in indici per agevolare il confronto della dinamica e non tenere conto del livello dei prezzi.