Tensione sul mercato del grano

Rassegna dei principali player sul mercato internazionale del grano e analisi della dinamica del suo prezzo doganale e finanziario

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Alimentari Congiuntura

Nelle scorse settimane si sono rincorse notizie di previsioni meteorologiche allarmanti per il settore del grano, a seguito di un inverno caldo e secco che sembra aver intaccato la resa del raccolto russo, francese ed ucraino ma anche di quello statunitense. Se a ciò si somma una costante crescita della domanda, soprattutto da parte dei paesi in via di sviluppo (come Egitto, Indonesia, ecc.), ne risulta un aumento del prezzo del grano che ha raggiunto una quotazione media di 185 dollari per tonnellata (Chicago Mercantile Exchange) nel mese di luglio e un pezzo doganale di giugno intorno ai 219 dollari (PricePedia).

Nell’articolo si fornirà una breve descrizione del mercato del grano, soffermandosi sui principali player mondiali e sulle principali notizie che li hanno interessati. In seguito verrà mostrata e analizzata la dinamica del prezzo finanziario e doganale.

Il mercato mondiale

Di seguito i grafici a torta interattivi mostrano le quote di mercato dei principali importatori ed esportatori di grano del 2017 (fonte SIUlisse).

Le quote di mercato del grano (2017)

Fonte: SIUlisse - StudiaBo

Il maggiore importatore di grano è l’Egitto con una quota di mercato dell’8,5% circa, seguito da Indonesia, Nigeria e Algeria con rispettivamente il 5,6 , 4,5 e 3,9%. L’Italia, nel 2017, si è classificata al 5° posto con un valore dell’import di circa 1,7 di dollari (3,8%). Riguardo l’Egitto, in queste settimane, ha acquistato una grossa quantità di grano (circa 420 mila tonnellate) da Russia, Romania e Ucraina, pagando in media 235 dollari per tonnellata (come raccontato nell' articolo pubblicato da Bloomberg). Il governo egiziano ha dovuto pagare prezzi record dal 2015 per garantirsi una fornitura certa per il sostegno del sussidio al consumo di pane per l’intera popolazione.

USA e Russia nello scorso anno si sono spartiti equamente il 30% dell’export mondiale; seguono Australia e Canada con quote poco superiori all’11%, infine la Francia col 7,4%. Nelle regioni meridionali della Russia e, più in generale, nei paesi che si affacciano sul Mar Nero, l’inverno caldo e secco ha pregiudicato il raccolto primaverile. Anche gli States, così come il Canada, hanno dovuto affrontare situazioni climatiche avverse, come sostenuto dai centri studi di settore (The International Grains Council (IGC), U.S. Wheat Associates Price Report, Russian Meteorological Service, ecc.).

Dai grafici emergono alcune importanti evidenze:

  • i principali paesi esportatori di grano sono anche i paesi maggiormente sviluppati, viceversa i maggiori importatori sono quasi tutti, ad esclusione dell'Italia, paesi in via di sviluppo;
  • l’offerta è maggiormente concentrata rispetto alla domanda, infatti 6 paesi produttori detengono circa il 65% dell’export rispetto all’import in cui i 5 principali paesi detengono meno del 30%.

La dinamica del prezzo

Nel grafico è mostrato l’andamento del prezzo mensile doganale e finanziario del grano (soft red winter) in dollari per tonnellata.

Prezzo doganale e finanziario (CME) del grano

Fonte: CME - PricePedia

In termini di medio periodo, dal 2012 ad oggi, è possibile distinguere due fasi:

  • dal 2012 al 2016, si è realizzato un ciclo con un punto di massimo nell’agosto del 2012 a quota 322 dollari per tonnellata per il soft red winter (SRW) al CME e 360 dollari di gennaio 2013 per il prezzo doganale. I prezzi hanno poi iniziato un lungo trend negativo durato circa 3 anni e concluso con il minimo di settembre/ottobre con un prezzo finanziario di 144 dollari e doganale di 180;
  • dal 2017 ad oggi è in corso una nuova fase rialzista che, stando alle previsioni degli esperti, dovrebbe continuare ancora per diversi periodi. A supporto della tesi l’ampia situazione di contango (prezzo future superiore rispetto a quello spot).
Grano spot - 7 mesi

Per quanto riguarda la dinamica di breve periodo, operando un focus sul periodo a cavallo tra la seconda metà del 2017 e il 2018, il grano è stato interessato da un’importante crescita, che gli ha permesso di passare dai 151 dollari di dicembre ai 185 di luglio (+ 23%).

Come accennato in precedenza, lo shock negativo dell’offerta, sommato ad una domanda crescente, ha generato tensione sul mercato del grano. Le informazioni supplementari, come il contango e le previsioni dei centri studi di settore, ceteris paribus, sembrano condurre ad un’unica possibile conclusione: il prezzo del grano è destinato a crescere nel prossimo futuro.