Stagno sotto pressione: il calo dell’offerta indonesiana spinge i prezzi al rialzo
Indonesia: fulcro della fornitura mondiale di stagno
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Stagno Non Ferrosi Determinanti dei prezziLo stagno è il secondo metallo non ferroso con i maggiori rialzi da inizio anno. La recente dinamica dei prezzi sta riflettendo le attuali tensioni sul fronte dell’offerta, fortemente concentrata in un numero ristretto di Paesi produttori. Sebbene lo stagno non rientri attualmente né tra le materie prime critiche né tra quelle strategiche per l’Unione Europea, l’elevata concentrazione dell’offerta e la sua rilevanza in settori chiave come l’elettronica e l’industria chimica lo rendono un metallo di primaria importanza per l’industria europea, che sta valutando un possibile inserimento dello stagno nella lista delle commodity critiche e/o strategiche.
In questo articolo analizzeremo il commercio mondiale dello stagno, individuando i principali Paesi produttori ed esportatori e mettendo in evidenza come, in un mercato fortemente concentrato, una riduzione dell’offerta da parte del principale fornitore mondiale possa causare un deficit sul mercato internazionale e generare un rialzo dei prezzi internazionali.
Analisi dei principali produttori ed esportatori di stagno
Lo stagno viene commercializzato prevalentemente nella forma di metallo greggio non legato e solo parzialmente nella forma di minerali.
Nel 2024, i principali produttori mondiali di minerali di stagno sono stati Cina, Indonesia, Myanmar (Birmania), Perù, Brasile e Repubblica Democratica del Congo (Kinshasa). Cina e Indonesia, da sole, hanno rappresentato oltre un terzo della produzione mondiale complessiva.
Se si considerano invece le esportazioni i tre principali paesi esportatori di stagno greggio non legato sono Indonesia Perù e Cina, mentre i maggiori paesi esportatori i di minerali di stagno sono la Repubblica Democratica del Congo, la Nigeria e l’Australia. [1]
Nel grafico seguente si riportano le esportazioni dei maggiori fornitori mondiali di minerali e di stagno greggio non legato nel 2025.
Dall’analisi del grafico si evidenzia la leadership dell’Indonesia nel commercio mondiale di stagno greggio non legato. Nel 2025, la Cina, pur essendo il primo produttore mondiale di stagno, si è collocata solo al terzo posto tra i principali esportatori di metallo greggio. Storicamente, infatti, la Cina è stata prevalentemente un importatore netto di stagno e solo negli ultimi anni ha rafforzato il proprio ruolo come fornitore internazionale, pur mantenendo volumi di esportazione significativamente inferiori rispetto all’Indonesia, che ha confermato il suo primato anche nel 2025.
Nel corso dell’anno, l’Indonesia ha esportato stagno per un valore pari a 1.87 miliardi di dollari, equivalente al 28% del valore complessivo delle esportazioni mondiali di stagno greggio, stimato a 6.61 miliardi di dollari nel 2025. Sebbene questo dato sia nettamente superiore rispetto a quello degli altri principali fornitori, le esportazioni indonesiane risultano relativamente contenute se confrontate in termini di quantità con i volumi esportati negli anni precedenti.
Il grafico seguente mostra l’andamento delle esportazioni indonesiane di stagno greggio, espresse in termini di quantità.
Negli ultimi anni, le autorità indonesiane hanno avviato una serie di crackdown contro pratiche illegali nel settore minerario e nel commercio di stagno, confiscando numerosi impianti di fusione privati. Tali interventi hanno comportato una significativa riduzione della produzione interna, che si è tradotta in un calo delle esportazioni di stagno greggio non legato. Nel 2024, le esportazioni indonesiane si sono attestate a 45.8 mila tonnellate, il livello più basso in oltre 20 anni. Anche nel 2025, le continue interruzioni nelle miniere hanno gravemente limitato la fornitura dall’Indonesia, con esportazioni stimate a 56.6 mila tonnellate, un valore molto al di sotto delle oltre 90 mila tonnellate registrate nel 2021 e meno della metà dei picchi storici del 2005.
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Analisi dei prezzi dello stagno
Il calo dell’offerta di stagno da parte dell’Indonesia, il principale produttore mondiale, ha favorito la forte crescita dei prezzi internazionali dello stagno nel corso degli ultimi anni.
Nel grafico seguente si riporta la dinamica del prezzo doganale di importazione CIF europeo, confrontato con il benchmark finanziario LME e con il prezzo doganale FOB dell’Indonesia, principale esportatore mondiale di stagno.
Confronto dei prezzi finanziari e doganali dello stagno, espressi in $/tonnallata
Dall’analisi del grafico emerge che i prezzi dello stagno seguono una dinamica comune tra loro, attualmente in forte crescita. Negli ultimi tre anni, a fronte del calo dell’offerta indonesiana, i prezzi mondiali dello stagno hanno registrato rialzi significativi, con le quotazioni al London Metal Exchange (LME) che stanno nuovamente avvicinandosi ai picchi del 2022. Da inizio dicembre, la media del prezzo LME è tornata a superare i 40 mila $/tonnellata, non distnate dal massimo storico di circa 44 mila $/tonnellata. Su base annuale, nel 2025 si è già registrato un nuovo record, con un prezzo medio finora pari a 34 mila $/tonnellata.
Conclusioni
Il mercato dello stagno è fortemente concentrato, con oltre un quarto della fornitura mondiale che dipende dalle esportazioni indonesiane.
La contrazione dell’offerta indonesiana registrata negli ultimi anni, causata dalle ripetute interruzioni produttive legate ai provvedimenti contro le pratiche illegali nel settore minerario, ha provocato un rialzo dei prezzi globali dello stagno.
Dall’inizio dell’anno, infatti, lo stagno risulta il secondo metallo non ferroso con la crescita più elevata. Da inizio dicembre 2025, la media dei prezzi LME supera i 40 mila $/tonnellata, prossima al massimo storico mensile di 44 mila $/tonnellata. In termini annuali, invece, i prezzi dello stagno hanno già raggiunto un nuovo record, con un valore medio nel 2025 di circa 34 mila $/tonnellata.
[1] Fonte: U.S. Geological Survey (USGS): Mineral Commodity Summaries 2025.