Dall’India alle poliammidi bio-based: come il prezzo indiano dei semi di ricino guida la filiera

Il ruolo crescente della Cina nella filiera

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bioplastiche Industria cinese

Una categoria di polimeri che negli ultimi anni ha visto crescere significativamente l’impiego di feedstock bio-based in sostituzione di quelli petrolchimici è quella delle poliammidi, materiali estremamente versatili utilizzati in molteplici applicazioni: dal nylon agli elastomeri tecnici, fino ai polimeri ad alte prestazioni destinati ai settori automobilistico, elettrico ed elettronico e tessile.
Alla base di questa trasformazione vi è la filiera che parte dalla coltivazione e dalla produzione indiana di olio di ricino e prosegue con la sua trasformazione in acido sebacico, un intermediario oggi prodotto in larga parte dall’industria chimica cinese, divenuta leader globale in questo segmento.

Come già osservato nello sviluppo del glicerolo come feedstock bio-based (analizzato in Glicerolo, una commodity sotto pressione: l’aumento dei prezzi in Cina e in Europa – Cina e Indonesia ridisegnano il mercato mondiale di un prodotto chiave per i polimeri bio-based), anche in questo caso l’industria chimica europea tende a occupare una posizione prevalentemente a valle della filiera, concentrandosi sulle fasi a maggior valore aggiunto della trasformazione e dell’applicazione dei materiali. Ciò avviene a scapito di un ruolo più attivo nello sviluppo delle innovazioni green a monte, lasciando spazio alla crescita della leadership asiatica nella produzione delle materie prime bio-based.

La leadership indiana nel mercato mondiale dell'olio di ricino

L’olio di ricino è ottenuto dalla spremitura dei semi dell’omonima pianta, originaria dell’Africa orientale e oggi ampiamente coltivata sia per il suo valore ornamentale sia, soprattutto, per l’estrazione dell’olio. Nel commercio internazionale prevalgono nettamente gli scambi di olio — oltre 1.2 miliardi di dollari nel 2024 — mentre quelli dei semi rimangono marginali (meno di 30 milioni di dollari), e risultano praticamente inesistenti gli scambi della pianta.
I semi di ricino contengono ricina, una tossina estremamente pericolosa che rende semi e pianta velenosi per l’uomo. L’olio, al contrario, ne è completamente privo: la ricina è solubile in acqua e viene eliminata durante il processo di estrazione.
A livello globale, i pochi semi oggetto di commercio internazionale vedono la presenza di diversi esportatori — India, Etiopia, Brasile, Pakistan e Myanmar — mentre nel mercato dell’olio è l’India a dominare in modo incontrastato, con una quota superiore all’80% del commercio mondiale.

Nonostante i volumi ridotti nel commercio internazionale, il mercato interno dei semi di ricino in India è talmente rilevante da essere regolamentato e monitorato in modo formale: il loro prezzo è infatti quotato alla borsa indiana NCDEX[1], a testimonianza dell’importanza economica e agricola di questa materia prima per il Paese.

Il prezzo dei semi di ricino quotato alla borsa indiana è la principale determinante dei prezzi dell’olio di ricino che le imprese di trasformazione fissano per le proprie esportazioni. Il grafico riportato qui sotto mette chiaramente in evidenza la correlazione tra le due serie di prezzi.

Confronto tra i prezzi indiani dei semi e dell'olio di ricino
Confronto tra i prezzi indiani dei semi e dell'olio di ricino

La dinamica dei prezzi FOB delle esportazioni indiane di olio di ricino segue fedelmente, con un mese di ritardo, l’andamento delle quotazioni dei semi alla borsa NCDEX.

Il dominio dell’India sul mercato mondiale dell’olio di ricino emerge inoltre con chiarezza confrontando il prezzo FOB delle esportazioni indiane con i prezzi CIF delle importazioni cinesi e dell’Unione Europea, i due principali mercati di destinazione.

Prezzo dell'olio di ricino: esportazioni indiane e importazioni cinesi e europee
Prezzo dell'olio di ricino: esportazioni indiane e importazioni cinesi e europee

Il prezzo delle importazioni cinesi risulta praticamente sovrapposto a quello delle esportazioni indiane. La sovrapposizione diventa perfetta se il prezzo indiano viene ritardato di un mese, segnalando una relazione di causa-effetto tra le due serie. Anche il prezzo delle importazioni europee dai paesi extra-UE segue molto da vicino l’andamento di quello indiano, anch’esso con un ritardo di un mese.

L’allineamento tra i prezzi dei semi indiani, dell’olio esportato e delle importazioni cinesi ed europee segnala l’esistenza di un meccanismo di trasmissione che, in uno o due mesi, trasferisce quasi integralmente le variazioni dei prezzi dei semi ai prezzi globali dell’olio di ricino.

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La leadership cinese nel mercato mondiale dell'acido sebacico

La disponibilità per la Cina di ampi volumi di olio di ricino provenienti dall'India ha permesso all’industria chimica cinese di affermarsi, negli ultimi anni, come leader indiscussa nel mercato mondiale dell’acido sebacico. Nella treemap riportata di seguito è rappresentato il peso dei diversi paesi esportatori: il ruolo dominante della Cina emerge in modo inequivocabile, seguita — a grande distanza — dall’India e, tra i paesi europei, dai Paesi Bassi e dalla Germania. Gli Stati Uniti compaiono soltanto in quinta posizione.

Treemap dei principali paesi esportatori di acido sebacico
	Treemap dei principali paesi esportatori di acido sebacico

Il predominio cinese nel mercato dell’acido sebacico si riflette anche nella funzione di benchmark svolta dal prezzo alle esportazioni del paese. Questa dinamica risulta evidente confrontando il prezzo FOB delle esportazioni cinesi con il prezzo CIF delle importazioni dell’UE dai paesi extra-UE, come illustrato nel grafico seguente.

Prezzo dell'acido sebacico cinese ed europeo
Prezzo dell'acido sebacico cinese ed europeo

Il prezzo CIF delle importazioni europee dai paesi extra-UE risulta perfettamente allineato al prezzo FOB delle esportazioni cinesi. Tale allineamento diventa ancora più marcato se si considera il prezzo cinese ritardato di un mese, confermando una chiara relazione di causa-effetto che dai prezzi cinesi si trasferisce ai prezzi europei.

Il cost pass-through dei prezzi lungo la filiera

L’analisi delle relazioni tra i diversi livelli di prezzo consente di ricostruire l’intera filiera che collega il prezzo dei semi di ricino al prezzo europeo dell’acido sebacico.
La catena di trasmissione, illustrata nell’immagine che segue, risulta particolarmente significativa: nel lungo periodo, l’elasticità del prezzo europeo (in euro) alle variazioni del prezzo dei semi di ricino (in rupie) o del tasso di cambio rupia/euro è pari a 0.5.
In altri termini, un aumento del 10% del prezzo dei semi quotati alla borsa indiana NCDEX — oppure un deprezzamento dell’euro rispetto alla rupia — determina un incremento del 5% del prezzo europeo dell’acido sebacico.
Viceversa, una diminuzione del 10% del prezzo dei semi (o un equivalente apprezzamento dell’euro) tende a ridurre del 5% il prezzo europeo dell’acido sebacico.

Filiera delle poliammide bio-based

 

L’analisi dei dati riportati nella mappa — che illustrano le elasticità di prezzo della commodity derivata rispetto al prezzo del relativo input — mostra chiaramente come il principale canale di trasmissione dei prezzi per le poliammidi europee sia quello che passa per il prezzo dell’olio di ricino importato dalla Cina e prosegue con la sua trasformazione in acido sebacico.
Al contrario, il canale che collega il prezzo europeo dell’acido sebacico al prezzo dell’olio di ricino europeo risulta avere un ruolo marginale.

Conclusione

La transizione green nelle poliammidi ha accresciuto l’importanza della disponibilità di acido sebacico, derivato principalmente dalle coltivazioni indiane di ricino.
Negli ultimi anni, l’integrazione della filiera — dalle piantagioni di ricino in India fino alla produzione europea di nylon bio-based e di altre poliammidi green — si è progressivamente rafforzata.
Oggi, la determinazione del prezzo europeo dell’acido sebacico dipende, per almeno la metà, da ciò che avviene alla borsa indiana delle commodity agricole di Mumbai.


[1] Le due principali borse indiane che trattano commodity sono: