Cina e geopolitica: l’impatto sui prezzi finanziari delle commodity
Prezzi dell’energia in calo in vista di un possibile accordo di pace in Ucraina
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeQuesta settimana i mercati finanziari sono stati caratterizzati da un elevato livello di incertezza.
Negli Stati Uniti l’indice S&P 500 ha segnato un ribasso, mentre il mercato delle commodity ha mostrato movimenti eterogenei influenzati sia dalle tensioni geopolitiche sia dalle recenti notizie sull’economia cinese.
Nel settore dell’energia i prezzi del petrolio hanno registrato una flessione negli ultimi giorni, sostenuta dalla ripresa dei colloqui tra Stati Uniti e Russia per un possibile accordo di pace sulla guerra in Ucraina. I segnali di un’intesa riducono le preoccupazioni riguardo a nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, alla rigidità nell’applicazione delle restrizioni già in vigore e agli attacchi ucraini contro le infrastrutture energetiche russe.
Questa prospettiva ha favorito una discesa dei prezzi a partire da mercoledì, riducendo le tensioni legate ai timori di un calo dell’offerta russa. Al contempo, permangono preoccupazioni per possibili interruzioni globali, come quelle generate dal sequestro di una petroliera da parte dell’Iran nel Golfo dell’Oman, corridoio strategico per il transito del petrolio mondiale.
Le notizie sulla ripresa dei dialoghi per un accordo di pace in Ucraina hanno anche impattato sul mercato del gas naturale europeo TTF Olanda, che è tornato a scendere dopo la lieve ripresa di fine settimana scorsa legata alle previsioni meteo più rigide.
Nel comparto dei metalli si è attenuato lo slancio della settimana precedente, quando i prezzi erano stati sostenuti dalle aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (FED), alimentate dai segnali di marcata debolezza del mercato del lavoro statunitense. I verbali dell’ultima riunione della FED hanno infatti evidenziato che la decisione di ridurre i tassi non è stata presa all’unanimità, ridimensionando così le probabilità di un ulteriore taglio nel mese di dicembre.
A influenzare principalmente l’andamento dei metalli industriali questa settimana è stata la Cina. I prezzi dei metalli ferrosi hanno seguito un rialzo settimanale a causa del forte calo ad ottobre della produzione di acciaio in Cina. I rialzi più marcati hanno riguardato soprattutto i tondini di acciaio e i minerali di ferro cinesi.
I metalli non ferrosi hanno invece seguito una dinamica prevalentemente ribassista guidata dalle tensioni diplomatiche tra Cina e Giappone e dai dati più deboli del previsto relativi all’economia cinese per il mese di ottobre. La debolezza cinese degli investimenti, della produzione industriale e delle vendite al dettaglio ha aggravato la debolezza della domanda interna, contribuendo a un indebolimento generalizzato dei consumi. A questi fattori ribassisti si è aggiunta anche la pressione derivante dall'aumento delle scorte di nichel, alluminio, zinco e piombo sul mercato finanziario dello Shanghai Futures Exchange (SHFE).
Per quanto riguarda il rame, Freeport ha annunciato l’intenzione di ripristinare la produzione presso le attività di Grasberg in Indonesia: una ripartenza parziale che dovrebbe alleviare le difficoltà di approvvigionamento delle fonderie, attualmente alle prese con carenze di materie prime.
Il lieve rialzo dei non ferrosi nella giornata di giovedì, sostenuto dalle aspettative di un nuovo ciclo di stimoli della Cina al settore immobiliare, non è risultato sufficiente a invertire il trend settimanale, con i prezzi dei principali non ferrosi che hanno chiuso in flessione.
Tra le commodity alimentari si è osservata una relativa stabilità dei prezzi, al netto delle forti oscillazioni settimanali. Le variazioni più significative hanno riguardato ancora una volta il comparto dei tropicali: il cacao ha proseguito il suo calo dopo il rinvio di un anno dell’applicazione delle nuove norme UE contro la deforestazione, mentre il caffè ha mostrato una parziale ripresa dei prezzi.
Inflazione UE
Nel mese di ottobre 2025 l’inflazione nell’area euro, misurata dall’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), si è attestata allo 0.2% su base mensile e al 2.1% su base annua, entrambi valori in linea con le attese degli analisti. Anche la crescita dell’indice core, ovvero l’IPC depurato dalle componenti più volatili, ha mostrato un’evoluzione coerente con le previsioni, segnando un aumento dello 0.2% m/m e del 2.4% a/a.
Questi dati risultano in linea con l’obiettivo di stabilità dei prezzi della BCE, collocandosi in prossimità del target del 2%. Sulla base di tale quadro, è probabile che la politica monetaria europea mantenga un orientamento prudente, preferendo una fase di stabilità dei tassi.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
L’indice finanziario PricePedia degli energetici registra una flessione settimanale, influenzata dalle recenti distensioni geopolitiche legate a un possibile accordo di pace in Ucraina.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
Dall'analisi dell'heatmap degli energetici si evidenzia un aumento della media mobile a 3 giorni per i prezzi del butano, del PSV e del JKM, a fronte di riduzioni per i prezzi di benzina e TTF.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
METALLI PREZIOSI
L’indice finanziario dei metalli preziosi segue una lieve discesa dei prezzi, legata alle distensioni geopolitche e alla riduzione delle aspettative di un taglio dei tassi da parte della FED.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli preziosi
L'heatmap dei metalli preziosi segnala un calo generalizzato dei prezzi, più accentuato per l'argento.
HeatMap dei prezzi in euro dei metalli preziosi
FERROSI
I due indici finanziari dei metalli ferrosi segnalano un aumento dei prezzi sia in Europa che in Cina, sostenuto dai recenti dati cinesi che segnalano un calo della produzione di acciaio.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
Dall'analisi dell'heatmap si evidenzia una crescita dei prezzi dei tondini di acciaio e dei minerali di ferro Cina.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Entrambi gli indici finanziari dei metalli non ferrosi presentano una flessione dei prezzi, attribuibile ai dati macroeconomici negativi dell’economia cinese, all’aumento delle scorte allo Shanghai Futures Exchange e alla crescita delle tensioni tra Cina e Giappone.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
L'heatmap dei metalli non ferrosi segnala una contrazione dei prezzi di nichel, alluminio, zinco e piombo.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Al netto delle forti oscillazioni registrate, tutti e tre gli indici finanziari degli alimentari rimangono relativamente stabili su base settimanale.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
CEREALI
L'heatmap dei cereali registra una riduzione settimanale dei prezzi in euro della media mobile a 3 giorni della farina di soia e del mais.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
TROPICALI
L'heatmap dei tropicali evidenzia l'aumento dei prezzi del caffè robusta, a fronte di un calo del prezzo cacao.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
Dall'heatmap degli oli alimentari emerge la crescita dei prezzi dell'olio canola.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari