Commodity in flessione per l’aumento inatteso delle scorte
Petrolio in calo nonostante lo stop agli aumenti della produzione OPEC+
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Indicatori Congiunturali Settimana Finanziaria Materie PrimeNella riunione del 2 novembre, i membri dell’OPEC+ si sono accordati per annullare gli aumenti di produzione previsti per l’inizio del 2026. Si tratta della prima interruzione del processo di graduale allentamento dei tagli produttivi, motivata dalle aspettative di una domanda debole e dai timori di un eccesso di offerta.
La decisione di sospendere l’aumento dell’offerta all’inizio del nuovo anno non è però bastata a sostenere i prezzi del petrolio, che, dopo le lievi flessioni di inizio settimana, hanno registrato cali più marcati in seguito all’aumento inatteso delle scorte statunitensi. Il mercato petrolifero resta infatti in una fase di forte surplus di offerta, sebbene permangano incertezze legate ai nuovi dazi USA sul greggio russo, che potrebbero ridurre le forniture e contribuire a un possibile recupero dei prezzi. L’attenzione degli operatori resta quindi concentrata sulle esportazioni russe, per valutare se Stati Uniti ed Europa riusciranno effettivamente a limitare le forniture provenienti dalla cosiddetta “flotta ombra”.
Nel mercato del gas naturale statunitense prosegue la crescita dei prezzi dell’Henry Hub, sostenuta dal calo delle temperature e dall’aumento della domanda di riscaldamento, mentre in Europa i mercati hanno mostrato forti oscillazioni contrastanti.
Il rialzo di inizio settimana è stato innescato dalle preoccupazioni sui futuri flussi di GNL dalla Nigeria, dopo che il presidente Trump ha minacciato di interrompere tutti gli aiuti al Paese e ha avvertito che gli Stati Uniti si stanno preparando a “possibili azioni” contro i militanti islamisti in Nigeria, se il governo non fermerà gli attacchi contro la minoranza cristiana. A queste tensioni si sono aggiunte le previsioni di una produzione eolica inferiore alle attese e le preoccupazioni legate alle spedizioni di GNL statunitense, dopo l’interruzione non programmata presso l’impianto di esportazione di Freeport LNG in Texas. Tuttavia, le forniture di GNL provenienti dai flussi norvegesi sono risultate sufficienti a riportare stabilità ai prezzi del TTF Olanda, con una variazione su base settimanale relativamente contenuta.
I prezzi dei metalli ferrosi sono stati caratterizzati da dinamiche eterogenee tra loro, con una crescita in Europa e una flessione in Cina. In particolare, si segnala l’aumento dei prezzi dei coils a caldo europei e dei rottami di acciaio Turchia LME, a fronte di un calo dei tondini di acciaio e dei minerali di ferro quotati sulle borse cinesi SHFE e DCE.
Tra i metalli non ferrosi si osserva una flessione su base settimanale, con un lieve recupero nella giornata di giovedì. La contrazione più marcata ha riguardato il rame, che dopo aver toccato nuovi massimi storici la scorsa settimana, sostenuto dall’allentamento delle tensioni commerciali e dalle interruzioni produttive, ha registrato un’inversione di tendenza in seguito alle dichiarazioni di Codelco, il colosso minerario cileno, secondo cui la produzione di quest’anno e del prossimo potrebbe superare i livelli del 2024, nonostante il recente blocco alla produzione nella miniera di El Teniente.
Nel comparto delle commodity alimentari si registrano oscillazioni di prezzo contrastanti sia per i cereali che per i tropicali. Gli oli vegetali presentano invece una flessione, trainata dal calo dell’olio di palma, in seguito all’aumento delle scorte in Malesia, alla riduzione delle importazioni indiane oltre le attese e alla crescita della produzione in Indonesia.
Dati commercio estero Cina
Nel mese di ottobre, le esportazioni cinesi espresse in dollari hanno registrato un calo tendenziale dell’1.1% su base annua, in netto rallentamento rispetto alla crescita dell’8.3% segnata a settembre.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno subito la contrazione più marcata, pari al 25% su base annua, ma si sono registrati anche altre riduzioni significative nei flussi diretti verso Africa, America Latina, Unione Europea, Regno Unito e Giappone.
La dinamica delle importazioni è rimasta positiva, ma ha subito anch’essa un brusco crollo su base tendenziale, passando da un +7.4% a/a di settembre a un modesto +1% a/a in ottobre.
In termini di volume, si registrano cali mensili nelle importazioni di chip, prodotti petroliferi, oli e cereali, a fronte di un aumento di metalli come ferro, acciaio e rame.
APPENDICE NUMERICA
ENERGIA
L’indice finanziario PricePedia degli energetici segnala una flessione dei prezzi su base settimanale.
Indice Finanziario PricePedia dei prezzi in dollari dell'energia
L'heatmap degli energetici evidenzia un calo dei prezzi del propano liquefatto e del petrolio, a fronte di un aumento di quelli del gas naturale statunitense e del carbone termico.
HeatMap dei prezzi degli energetici in euro
MATERIE PLASTICHE
L'indice finanziario cinese delle materie plastiche e degli elastomeri prosegue la sua dinamica di riduzione dei prezzi, sostenuta dall’eccesso di offerta sul mercato domestico.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari delle materie plastiche
L'heatmap dei prezzi cinesi delle materie plastiche e degli elastomeri si tinge di verde, segnalando un calo dei prezzi generalizzato.
HeatMap dei prezzi delle materie plastiche e degli elastomeri in euro
FERROSI
I due indici dei metalli ferrosi presentano una dinamica settimanale eterogenea, con l'indice europeo in crescita e quello cinese in flessione.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli ferrosi
L'analisi dell'heatmap segnala la crescita dei prezzi europei dei coils laminati a caldo e dei rottami di acciaio Turchia, a fronte della riduzione dei prezzi dei minerali di ferro Cina DCE e dei tondini di acciaio SHFE.
HeatMap dei prezzi dei ferrosi in euro
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NON FERROSI INDUSTRIALI
Entrambi gli indici dei metalli non ferrosi registrano una flessione dei prezzi su base settimanale.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari dei metalli non ferrosi industriali
L'heatmap dei metalli non ferrosi evidenzia la riduzione dei prezzi del rame e del molibdeno.
HeatMap dei prezzi dei non ferrosi in euro
ALIMENTARI
Gli indici finanziari dei cereali e dei tropicali sono entrambi caratterizzati da oscillazioni contrastanti dei prezzi, mentre quello degli oli presenta una flessione su base settimanale.
Indici Finanziari PricePedia dei prezzi in dollari degli alimentari
CEREALI
Dall'analisi dell'heatmap dei cereali emerge un rialzo dei prezzi di avena e frumento.
HeatMap dei prezzi in euro dei cereali
TROPICALI
L'heatmap dei tropicali segnala un aumento settimanale della media mobile a 3 giorni dei prezzi di caffè e cacao.
HeatMap dei prezzi in euro degli alimentari tropicali
OLI
La heatmap degli oli alimentari evidenzia una flessione settimanale significativa dell'olio di palma.
HeatMap dei prezzi in euro degli oli alimentari