Molibdeno: una potenziale commodity critica per l’UE
Analisi dell’importanza economica e della concentrazione della produzione e dei fornitori di molibdeno
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Molibdeno Materie Prime CriticheIl molibdeno è un metallo fondamentale per l’industria moderna, grazie alla sua capacità di migliorare la resistenza meccanica, la durezza e la tolleranza alla corrosione e alle alte temperature di acciai e leghe. La maggior parte della domanda mondiale proviene dal settore siderurgico: gli acciai da costruzione rappresentano la quota principale, seguiti da acciai inossidabili, acciai da utensili e applicazioni in fonderia.
Al di fuori della siderurgia, il molibdeno è impiegato nel settore chimico, soprattutto come catalizzatore nelle raffinerie di petrolio e nell’industria delle materie plastiche, e nelle superleghe di nichel ad alte prestazioni, dove ne aumenta ulteriormente la resistenza alla corrosione e alle alte temperature.
La domanda mondiale di molibdeno è prevista in crescita, trainata in particolare dall’aumento dell’utilizzo di leghe d’acciaio al molibdeno nei motori e nelle applicazioni connesse alle energie rinnovabili.
Anche l’offerta di molibdeno è prevista in crescita, sebbene per ragioni diverse rispetto alla domanda, poiché dipende in larga parte dall’estrazione del rame. Circa il 60% della produzione mondiale proviene infatti dai giacimenti di rame-molibdeno, dove il molibdeno viene recuperato come sottoprodotto della lavorazione del rame.
Nell’Unione Europea non vi è una produzione mineraria di molibdeno e l’intero fabbisogno deve quindi essere coperto dalle importazioni. L’elevata rilevanza economica del molibdeno, unita alla completa dipendenza dalle forniture estere, ha spinto l’UE a monitorarne attentamente il mercato del molibdeno, considerando la possibilità che in futuro possa essere incluso nella lista delle materie prime critiche e/o strategiche.[1]
Analisi merceologica e dei flussi commerciali del molibdeno
I principali produttori mondiali di minerali di molibdeno sono Cina, Cile, Stati Uniti e Perù. Nel 2024, il Perù ha superato Cile e Stati Uniti, diventando il secondo produttore mondiale di minerali con una produzione di 41 mila tonnellate, un livello comunque significativamente inferiore a quello della Cina, che ha prodotto 110 mila tonnellate. Questi quattro paesi, insieme al Messico, hanno garantito oltre il 90% della produzione globale di minerali di molibdeno nel 2024. Tra questi cinque paesi produttori, soltanto Cina e Stati Uniti estraggono molibdeno anche da miniere primarie di molibdeno, mentre in tutti gli altri paesi la produzione deriva esclusivamente come sottoprodotto dell’estrazione del rame.[2]
Dal punto di vista commerciale, il molibdeno viene scambiato principalmente sotto forma di minerali, distinti in arrostiti e non arrostiti. Oltre il 95% dei minerali e dei concentrati non arrostiti viene successivamente trasformato in concentrato arrostito per poi realizzare prodotti a più alto valore aggiunto, come il ferro-molibdeno, che è la terza tipologia più commercializzata
Il grafico seguente riporta i principali esportatori mondiali di minerali di molibdeno, sia arrostiti che non, e di ferro-molibdeno nel 2024, espressi in euro a prezzi correnti.

Dall’analisi del grafico emerge che, nel 2024, i principali esportatori mondiali di molibdeno coincidono in gran parte con i principali paesi produttori, ad eccezione dei Paesi Bassi, che si collocano al posto della Cina. Sia la Cina che i Paesi Bassi sono entrambi importatori netti di molibdeno, ma con finalità differenti: i Paesi Bassi importano molibdeno per poi riesportarlo all’interno del mercato europeo, mentre la Cina lo importa principalmente per soddisfare la propria domanda interna. Per questo motivo, la Cina pur essendo il principale produttore mondiale di minerali di molibdeno, si posiziona “soltanto” al settimo posto tra i maggiori esportatori globali.
Un ulteriore aspetto che si evidenzia dal grafico è la marcata specializzazione geografica delle esportazioni di molibdeno. In particolare, il Perù domina nelle esportazioni di minerali non arrostiti, mentre il Cile è leader nelle esportazioni di minerali arrostiti.
Principali fornitori europei di molibdeno
Il grafico seguente riporta i principali esportatori europei di minerali di molibdeno e ferro-molibdeno nel 2024, espressi in euro a prezzi correnti. Tra i paesi esportatori sono stati esclusi i Paesi Bassi e il Belgio perchè si configurano entrambi come hub di riesportazione intra-UE, importando molibdeno dai fornitori esterni per poi riesportarlo all’interno del mercato europeo.

Dall’analisi del grafico emerge, anche in questo caso, una marcata specializzazione in base alla tipologia di molibdeno esportata. In particolare, le forniture dell’UE di minerali di molibdeno non arrostiti risultano fortemente dipendenti dalle esportazioni degli Stati Uniti, mentre quelle di ferro-molibdeno provengono principalmente dal Regno Unito e dalla Corea del Sud.
Analisi dei prezzi del molibdeno
Nell’analisi svolta nell’articolo: forti tensioni sul mercato del molibdeno è emerso che i prezzi delle varie tipologie di molibdeno risultano fortemente interconnessi a livello globale. I mercati di Unione Europea, Stati Uniti e Cina presentano infatti andamenti molto simili, sia nei livelli dei prezzi che nelle dinamiche. Questo andamento comune tra le principali aree mondiali è guidato dal benchmark finanziario LME dell’ossido di molibdeno, che influenza non solo la dinamica del prezzo degli ossidi, ma anche quella delle altre tipologie di molibdeno commercializzate.
Nel grafico seguente è riportata la dinamica del prezzo LME dell’ossido di molibdeno a confronto con i prezzi europei delle diverse tipologie di molibdeno commercializzate.

L’analisi del grafico conferma la stretta relazione tra le diverse dinamiche dei prezzi del molibdeno, che tendono a essere anticipate dal mercato finanziario degli ossidi di molibdeno quotati al London Metal Exchange (LME). I coefficienti di correlazione tra le varie tipologie di molibdeno e il prezzo finanziario LME degli ossidi risultano superiori a 0.9 su un massimo di 1, esplicitando il forte legame tra i prezzi del molibdeno.
In sintesi
Il molibdeno è una commodity da monitorare per l’Unione Europea, sia per la sua importanza economica nel settore siderurgico, sia per l’assenza di produzione interna.
Il 90% della produzione mondiale è concentrata nei primi cinque paesi produttori, che corrispondono anche ai principali esportatori, fatta eccezione per la Cina, che pur essendo il maggior produttore mondiale è solo il settimo esportatore, poiché la maggior parte del molibdeno prodotto viene consumata internamente.
L’UE importa molibdeno principalmente tramite i Paesi Bassi, che fungono da hub di riesportazione verso il mercato interno. Escludendo Paesi Bassi e Belgio, i principali fornitori dell’UE sono: Stati Uniti, Cile, Corea del Sud, Regno Unito e Armenia. In particolare, gli Stati Uniti forniscono principalmente minerali di molibdeno non arrostiti, mentre Regno Unito e Corea del Sud sono i principali fornitori di ferro-molibdeno.
Dall’analisi dei prezzi è emerso che la dinamica dei prezzi fisici del molibdeno segue quella del prezzo finanziario degli ossidi al LME, che influenza non solo il prezzo degli ossidi, ma anche quello delle altre tipologie di molibdeno commercializzate.
[1] La lista delle materie prime critiche e la lista delle materie prime strategiche sono entrambe riportate nel Regolamento UE 1252.
[2] Fonte: U.S. Geological Survey (USGS): Mineral Commodity Summaries 2025.