Analisi dei fondamentali del mercato dell’alluminio fino al 2050

Domanda e offerta di alluminio: quali sono le prospettive di crescita nel lungo periodo?

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Nell’articolo L’uso dei prezzi relativi per studiare l’evoluzione dei mercati delle commodity è stato evidenziato come i prezzi relativi possano rappresentare uno strumento utile di supporto nelle previsioni, poiché consentono di analizzare non solo l’andamento storico delle singole commodity, ma anche le trasformazioni strutturali che influenzano gli equilibri di domanda e offerta, fornendo indicazioni sulle prospettive future dei prezzi.
In particolare, confrontando l’alluminio con rame e zinco, due metalli a esso sostituti, è emerso che, nell’ultimo periodo, il prezzo relativo dell’alluminio è cresciuto meno. Questo andamento riflette uno squilibrio strutturale sul mercato globale, dove l’eccesso di capacità produttiva ha attenuato la crescita dei prezzi dell’alluminio rispetto a quella di rame e zinco. Per approfondire questa dinamica, effettueremo un’analisi della domanda e dell’offerta di alluminio, adottando il modello di equilibrio di Marshall come riferimento teorico per comprendere i meccanismi che determinano la formazione dei prezzi nel lungo periodo del mercato dell’alluminio. Presenteremo inoltre alcune ipotesi sui possibili sviluppi futuri di domanda e offerta, fornendo, infine, uno scenario di previsione aggiornato con le informazioni disponibili al 3 settembre 2025.

Modello di equilibrio di Marshall

Il modello di equilibrio di Marshall spiega come il prezzo di un bene o servizio è determinato dall’incrocio tra domanda e offerta, e come il prezzo si modifica per riequilibrare eventuali squilibri tra le due forze. Per rappresentare graficamente questo meccanismo, Alfred Marshall, nei Principles of Economics pubblicati nel 1890, introdusse le curve di domanda e offerta in un piano cartesiano, con la quantità sull’asse delle ascisse e il prezzo su quello delle ordinate.

Modello di equilibrio di Marshall

Nel grafico sopra riportato si evidenzia come la funzione di domanda sia decrescente in funzione del prezzo, mentre quella di offerta sia crescente all’aumentare del prezzo. L’intersezione tra le due determina il prezzo di equilibrio del mercato. Una traslazione verso destra della curva di domanda, a offerta invariata, genera un aumento del prezzo di equilibrio; viceversa, una traslazione verso destra della curva di offerta, a domanda costante, determina una riduzione del prezzo[1].
Applicare questo modello teorico al mercato dell’alluminio consente di individuare il prezzo di lungo periodo, attraverso l’analisi delle curve di domanda e offerta.

Analisi della domanda di alluminio

Per studiare la dinamica della domanda di alluminio nel lungo periodo, è innanzitutto necessario definire come misurarla. Poiché non è possibile conoscere la quantità di alluminio che gli operatori avrebbero desiderato acquistare a ciascun livello di prezzo, il metodo più efficace consiste nell’utilizzare come proxy la quantità effettivamente consumata. Il consumo globale rappresenta, infatti, un indicatore affidabile della domanda reale, poiché riflette indirettamente gli effetti del prezzo, le preferenze dei consumatori e la disponibilità di beni sostituti.
Per semplicità, in questa analisi iniziale ci concentreremo solamente sul consumo globale di alluminio primario. Nel grafico seguente è riportata la serie storica del consumo mondiale di alluminio primario dal 1900 al 2020, di fonte World Bank[2].

Serie storica del consumo mondiale di alluminio primario
Serie storica del consumo mondiale di alluminio primario

Dal grafico emerge chiaramente l’aumento esponenziale del consumo di alluminio primario nell’ultimo secolo. Se nel 1920 il consumo globale di alluminio primario era stimato a 140 mila tonnellate, nel 2020 ha raggiunto quasi 65 milioni di tonnellate. La principale crescita dei consumi è arrivata soprattutto dalla Cina, che in soli 20 anni, da inizio 2000 al 2020, ha aumentato il proprio consumo di alluminio primario di oltre 11 volte. Questo boom è stato favorito dall’ingresso della Cina nel WTO nel 2001, che ha accelerato la sua integrazione nei mercati globali e ha stimolato massicci investimenti in infrastrutture, edilizia e manifattura.

Parallelamente, l’avvento delle tecnologie “green” e i processi di urbanizzazione e industrializzazione hanno sostenuto la domanda di alluminio anche al di fuori della Cina. Le economie avanzate ne hanno ampliato l’impiego in comparti strategici come i trasporti e le energie rinnovabili, mentre le EMDEs (Emerging Market and Developing Economies) hanno aumentato il consumo spinte dalla forte crescita demografica e dal rapido consolidamento della propria industria.

Secondo i nuovi dati dell'International Aluminium Institute (IAI) la domanda mondiale di alluminio primario è continuata crescere anche dal 2020 al 2024, raggiungendo circa 73 milioni di tonnellate.
Gli analisti concordano sul fatto che questa tendenza proseguirà nel lungo periodo, sostenuta dai settori dei trasporti, dell’edilizia, del packaging e, soprattutto, degli impianti per la produzione di energia rinnovabile.
Nel report dell’Unione Europea VISION 2050, la domanda globale di alluminio primario nel 2050 è stimata a circa 110 milioni di tonnellate. I principali fattori di crescita saranno la diffusione dei veicoli elettrici leggeri e l’espansione del fotovoltaico, entrambi settori fortemente dipendenti dall’alluminio.

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Analisi dell’offerta di alluminio

Per analizzare l’offerta di alluminio primario utilizzeremo come proxy la sua produzione mondiale. Quest’ultima rappresenta infatti la misura più diretta e immediata della capacità di offerta del mercato, poiché riflette sia gli investimenti in impianti e tecnologie sia le politiche industriali adottate dai principali Paesi produttori.
Il grafico seguente mostra l’andamento storico della produzione globale di alluminio primario dal 1900 al 2020, di fonte World Bank[3].

Serie storica della produzione mondiale di alluminio primario
Serie storica della produzione mondiale di alluminio primario

L’analisi del grafico evidenzia la crescita esponenziale dell’offerta di alluminio primario che dal 1900 al 2020 è passata da 7 mila tonnellate a quasi 67 milioni di tonnellate. Anche in questo caso l’aumento più importante è scaturito dalla Cina che da inizio 2000 ha aumentato la sua produzione di 14 volte. Se confrontiamo questi dati con quelli della domanda precedentemente riportati, emerge che tra il 2000 e il 2020 la crescita dell’offerta cinese di alluminio ha superato significativamente quella del consumo interno. Questo squilibrio ha determinato un eccesso di offerta che ha limitato la crescita dei prezzi relativi dell’alluminio rispetto a quella di altri metalli ad esso sostituti come rame e zinco.

Per contenere l’eccesso di offerta e stabilizzare i prezzi, la Cina ha successivamente imposto la chiusura degli impianti più obsoleti e introdotto un tetto massimo di 45 milioni di tonnellate annue alla produzione primaria, con l’obiettivo di ridurre al tempo stesso le emissioni e la sovraccapacità del mercato. Questa misura dovrebbe attenuare, almeno nel breve periodo, il ritmo di crescita dell’offerta, consentendo alla domanda di tornare a crescere più rapidamente. Nel lungo periodo, tuttavia, anche l’offerta è destinata ad aumentare per soddisfare l’incremento dei consumi globali.
Secondo il report dell’International Aluminium Institute (IAI): Aluminium Sector Greenhouse Gas Pathways to 2050, la produzione primaria continuerà a crescere solo marginalmente, attestandosi entro il 2050 tra 75 e 90 milioni di tonnellate.

Lo scenario di previsione PricePedia

Il modello di Marshall, è uno strumento fondamentale per individuare i meccanismi di formazione dei prezzi, tuttavia non è di per sé sufficiente a prevederne l’andamento, in quanto richiede anche delle ipotesi sulla domanda e sull’offerta futura. A colmare questa lacuna interviene l’attività degli operatori finanziari che, attraverso la compravendita di futures, determinano il prezzo atteso di un sottostante in una specifica data futura. Queste informazioni sono integrate nello scenario di previsione elaborato da PricePedia, che riporta le stime dei prezzi dell’alluminio LME fino ad agosto 2027.

Previsione PricePedia dei prezzi dell'alluminio LME
Previsione PricePedia dei prezzi dell'alluminio LME

Lo scenario di previsione PricePedia, con le informazioni disponibili fino al 3 settembre, segnala una crescita attesa dei prezzi finanziari dell’alluminio LME, stimati intorno ai 2.700 $/tonnellata per agosto 2027. Questa tendenza risulta coerente con l’analisi dei fondamentali illustrata in precedenza, soprattutto alla luce della recente riduzione dell’offerta da parte della Cina volta ad attenuare l’eccesso di produzione.

Conclusioni

L’analisi condotta sui fondamentali di lungo periodo evidenzia come la crescita della domanda e dell’offerta di alluminio primario sia stata fortemente trainata dalla Cina, con un’espansione esponenziale dal 1900 a oggi. Nel lungo periodo, la domanda globale di alluminio primario continuerà ad aumentare, sostenuta dai settori dei trasporti, dell’edilizia, del packaging e dalle energie rinnovabili, fino a raggiungere circa 110 milioni di tonnellate nel 2050.
Sul fronte dell’offerta, nel breve periodo la produzione primaria cinese resta vincolata dal tetto massimo di 45 milioni di tonnellate annue imposto da Pechino. Nel lungo periodo, tuttavia, questo limite potrebbe essere progressivamente superato: secondo l’International Aluminium Institute, l’offerta di alluminio primario nel 2050 dovrebbe collocarsi tra 75 e 90 milioni di tonnellate.

A fronte di un rallentamento dell’offerta cinese e di un aumento della domanda globale, dovuto allo sviluppo dei veicoli elettrici leggeri e dall’espansione del fotovoltaico, il modello di equilibrio Marshall suggerisce una crescita del prezzo dell’alluminio nel lungo periodo.
Questa dinamica trova già riscontro nello scenario previsionale elaborato da PricePedia, che per agosto 2027 stima una crescita dei prezzi finanziari dell’alluminio LME fino a circa 2.700 $/tonnellata.


Per un’analisi più approfondita sull’equilibrio di Marshall, si rimanda all’articolo: L’approccio microeconomico all'analisi dei mercati delle commodity: la legge della domanda e dell’offerta.
[2] I dati sul consumo globale di alluminio primario sono disponibili a pagina 74 del libro di John Baffes e Peter Nagle:Commodity Markets: Evolution, Challenges, and Policies, disponibile sul sito ufficiale della World Bank.
[3] I dati sulla produzione mondiale di alluminio primario sono disponibili a pagina 63 del libro di John Baffes e Peter Nagle:Commodity Markets: Evolution, Challenges, and Policies, disponibile sul sito ufficiale della World Bank.