L’uso dei prezzi relativi per studiare l’evoluzione dei mercati delle commodity

Analisi dei prezzi relativi tra metalli non ferrosi sostituti

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Non Ferrosi Strumenti e Metodologie

Nell’analisi dei prezzi delle commodity, un utile strumento di supporto è rappresentato dai prezzi relativi, ossia il rapporto tra i prezzi di due beni. Questo approccio è particolarmente efficace nel caso di commodity sostitute, perché consente di analizzare congiuntamente le dinamiche delle due serie, eliminando gli effetti macroeconomici comuni come il ciclo economico e l’inflazione. In questo modo emergono con chiarezza eventuali divergenze tra le traiettorie dei prezzi, facilitando l’individuazione di shock specifici o di cambiamenti strutturali che, nel tempo, hanno modificato la convenienza reciproca tra i due prodotti.

L’analisi dei prezzi relativi può inoltre fornire un valido supporto previsionale, in quanto mette in evidenza eventuali andamenti divergenti tra i due prezzi considerati. Una volta individuate queste fasi, diventa possibile delineare scenari alternativi: un ritorno del rapporto verso i valori storici oppure, al contrario, l’affermarsi di un cambiamento strutturale destinato a consolidare nuovi livelli relativi.

In questo articolo verranno presentate tre analisi distinte sui prezzi relativi di alcuni metalli non ferrosi che si possono considerare sostituti. In particolare, ci concentreremo sui rapporti tra:

  • Rame e alluminio: sostituti nei conduttori elettrici e nei trasporti;
  • Alluminio e zinco: sostituti nei rivestimenti anticorrosione e nella pressofusione;
  • Nichel e cobalto: sostituti nelle batterie elettriche.

Caso 1: analisi del prezzo relativo rame-alluminio

Nel grafico che segue si riporta la dinamica del prezzo relativo tra rame e alluminio da gennaio 1960 ad agosto 2025.

Prezzo relativo di rame e alluminio

Dall'analisi del grafico si evince come dal 1965 il rapporto tra i prezzi di rame e alluminio sia rapidamente aumentato. La forte espansione della domanda industriale post-bellica, unita allo sviluppo delle reti elettriche, spinse il rame a superare di oltre tre volte il prezzo dell’alluminio. Il vero picco si registra, però, all’inizio del 1974, in concomitanza con la crisi energetica globale, quando il rapporto tra i due metalli oltrepassa, per un breve periodo, quota 4.

Tra la seconda metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’80, la dinamica si invertì: i progressi tecnologici nella produzione resero l’alluminio più competitivo, favorendone la sostituzione in alcune applicazioni a scapito del rame. Contemporaneamente, il rame risentì di un eccesso di offerta derivante dai massicci investimenti estrattivi degli anni ’70, al punto che, in certi periodi, il prezzo dell’alluminio superò addirittura quello del rame.

Dal 2005 la dinamica tra i due metalli si è ribaltata nuovamente, con il prezzo del rame che è aumentato molto più rapidamente di quello dell’alluminio. L’urbanizzazione e la rapida espansione della Cina, favorita dall’ingresso nel WTO nel 2001, unite allo sviluppo delle reti elettriche e all’elettrificazione, hanno aumentato la domanda di rame. Di fronte a un’offerta rigida e difficile da adattare in tempi brevi, il rame ha registrato un trend di rialzo strutturale che ha riportato il rapporto rame/alluminio su livelli storicamente elevati.

Caso 2: analisi del prezzo relativo alluminio-zinco

Il grafico seguente riporta la serie storica del prezzo relativo tra alluminio e zinco, da gennaio 1960 ad agosto 2025.

Prezzo relativo di alluminio e zinco

Negli anni Sessanta l’alluminio costava più del doppio rispetto allo zinco, a causa degli elevati costi di produzione legati al grande fabbisogno energetico del processo di elettrolisi.
La crisi petrolifera degli anni Settanta modificò radicalmente questo equilibrio: la domanda di acciaio galvanizzato, insieme a tensioni sul lato dell’offerta, spinse in alto i prezzi dello zinco tanto che nel 1974 questi risultarono, per un breve periodo, superiori al prezzo dell'alluminio. Negli anni Ottanta, si ritorna alla situazione precedente alla crisi energetica: l’espansione della domanda di alluminio in comparti strategici come i trasporti, l’edilizia e gli imballaggi riportò l’alluminio su valori di prezzo superiori a quelli dello zinco.

Nel decennio più recente, il rapporto tra i due prezzi si è nuovamente trasformato: la Cina ha sviluppato enormi capacità produttive di alluminio a basso costo, immettendo sul mercato volumi tali da limitarne la crescita dei prezzi. Parallelamente, la domanda di zinco per la galvanizzazione è aumentata, sostenendo i prezzi e portandoli a livelli superiori rispetto a quelli dell’alluminio.

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Caso 3: analisi del prezzo relativo cobalto-nichel

Nel grafico seguente si riporta la dinamica dei prezzi relativi del cobalto e del nichel, da maggio 2010 ad agosto 2025.

Prezzo relativo di cobalto e nichel

Dall’analisi dei prezzi relativi emerge che negli ultimi quindici anni il cobalto si è mantenuto mediamente su livelli circa doppi rispetto al nichel, con l’eccezione del ciclo di prezzi tra la fine del 2016 e l’inizio del 2019. Nella fase rialzista del ciclo la forte domanda legata alla diffusione delle auto elettriche (EV) fece impennare le quotazioni del cobalto, che arrivò a superare anche di sei volte i prezzi del nichel. Il successivo ciclo legato alla domanda di veicoli elettrici, tra il 2021 e il 2023, ha invece mostrato una dinamica più equilibrata: i rapporti di prezzo tra cobalto e nichel non hanno registrato le stesse oscillazioni del periodo precedente. Questo andamento riflette soprattutto lo sviluppo di nuove generazioni di batterie ad alto contenuto di nichel (NMC e NCA), che hanno ridotto la dipendenza dal cobalto, rendendolo parzialmente sostituibile con il nichel.

Conclusioni

L’analisi dei prezzi relativi ha evidenziato le dinamiche che regolano i rapporti di prezzi tra i diversi metalli non ferrosi, mettendo in luce fasi storiche caratterizzate da andamenti divergenti.
Nel caso dell’alluminio, emerge che i prezzi relativi, rispetto a quelli di rame e zinco, non aumentarono durante la crisi energetica del 1973, mentre crebbero attorno al 1980.
Le dinamiche più recenti mostrano invece come l’alluminio, a causa della elevata produzione cinese, si collochi oggi su livelli relativamente bassi rispetto ai suoi principali sostituti, rame e zinco. Questa situazione ha già spinto la Cina a ridurre significativamente l’offerta di alluminio, aumentando le probabilità di un suo possibile recupero dei prezzi relativi.

Il confronto tra cobalto e nichel evidenzia una dinamica dei prezzi relativa molto diversa nei due principali cicli della domanda di veicoli elettrici. Durante il primo boom, tra il 2016 e il 2019, il prezzo del cobalto superò di oltre sei volte quello del nichel, sotto la spinta anche di forti movimenti speculativi. Nel ciclo successivo, invece, la crescente diffusione delle batterie ad alto contenuto di nichel ha frenato la crescita del prezzo relativo, stabilizzando il rapporto tra i due metalli.

Nel complesso, l’analisi dei prezzi relativi si rivela uno strumento prezioso per comprendere non solo l’andamento passato dei singoli metalli, ma anche le trasformazioni strutturali che modificano gli equilibri di domanda e offerta all’interno dei mercati delle commodity, fornendo così indicazioni sulle prospettive future dei prezzi.