Vulnerabilità dell'industria siderurgica europea alle importazioni di minerali di ferro
Il ruolo dei rottami quale sostituto dei minerali di ferro
Pubblicato da Luca Sazzini. .
Ferrosi Materie Prime Critiche
I minerali di ferro costituiscono il principale input produttivo dell’industria siderurgica.
Dal punto di vista commerciale si distinguono in minerali non agglomerati, ossia materie prime grezze sottoposte solo a frantumazione e vagliatura (come i “fines” e i “lumps”), e in minerali agglomerati, che includono pellet e sinter, ottenuti tramite processi che ne migliorano qualità e resa in altoforno. La tipologia più scambiata a livello mondiale è quella non agglomerata, che nel 2024 ha rappresentato oltre il 90% del mercato internazionale dei minerali di ferro, sia in termini di peso sia di valore a prezzi costanti.
Accanto ai minerali di ferro, i rottami metallici rappresentano un secondo input fondamentale per la produzione di acciaio. La loro disponibilità consente, in parte, di sostituire l’impiego di minerali vergini, riducendo la dipendenza dalle importazioni e i costi ambientali associati all’estrazione e al trasporto. Proprio per questa parziale sostituibilità, le dinamiche di offerta e domanda dei rottami si intrecciano strettamente con quelle dei minerali di ferro, influenzando la competitività e la sostenibilità complessiva del settore siderurgico.
Per l’Unione Europea, i minerali di ferro sono una materia prima strategica non solo per la loro rilevanza economica, ma anche per la forte dipendenza dalle forniture estere, acuita dalle criticità del mercato del riciclo. In teoria l’acciaio è riciclabile al 100% e può avere un ciclo di vita virtualmente infinito, senza perdita di proprietà. In pratica, però, emergono diverse limitazioni. La principale riguarda la disponibilità di rottami, ridotta dall’elevata durata media dei prodotti in acciaio: in generale tra 35 e 40 anni, ma fino a 60 anni nel settore edilizio. Un ulteriore ostacolo è il recupero dai prodotti elettrici ed elettronici, spesso difficili da smontare e non progettati per il riciclo. In questi casi, i tassi di recupero si attestano intorno al 50%, mentre per prodotti più semplici – come imballaggi, costruzioni e veicoli – superano l’85%.
In questo articolo verranno analizzati i principali input produttivi dell’industria siderurgica, mettendo in relazione l’andamento del loro commercio mondiale con la produzione globale di acciaio. Saranno quindi esaminati i maggiori esportatori internazionali e i principali fornitori europei di minerali di ferro e rottami, per poi approfondire le dinamiche che influenzano la formazione dei prezzi nei diversi mercati.
Analisi della produzione di acciaio e del commercio globale di minerali e rottami
Analisi della produzione di acciaio
Al fine di effettuare un’analisi sull’evoluzione del commercio mondiale dei principali input produttivi siderurgici, può essere utile esaminare prima la dinamica della produzione mondiale di acciaio.
I dati sulla produzione mondiale di acciaio sono pubblicamente disponibili sul sito della World Steel Association (WSA).
Nel grafico seguente viene riportata la dinamica della produzione di acciaio grezzo, estrapolata dal Report 2025 della World Steel Association.
Serie storica della produzione di acciaio grezzo

Dal 1950 al 2020 la produzione mondiale di acciaio grezzo è cresciuta di oltre 9 volte, passando da meno di 200 milioni di tonnellate a oltre 1.800 milioni di tonnellate. Tra il 2020 e il 2024 la crescita si è praticamente arrestata, con la produzione che è aumentata appena di 3 milioni di tonnellate a 1835 milioni di tonnellate. Un rallentamento simile non si registrava dal periodo 1990-1995, quando si era verificata addirittura una contrazione della produzione pari al -0.5%. Negli ultimi quattro anni, infatti, il settore siderurgico è stato fortemente penalizzato dal rallentamento della domanda cinese, la cui influenza è particolarmente rilevante considerando che la Cina produce più acciaio di tutto il resto del mondo messo insieme, esercitando un impatto decisivo sul mercato globale.
Analisi del commercio mondiale degli input siderurgici
Una volta esaminata la dinamica della produzione mondiale di acciaio, si può passare all’analisi dell’evoluzione del commercio globale degli input siderurgici (minerali di ferro e rottami) per valutare se la crescita del loro commercio mondiale segua l’andamento della produzione di acciaio grezzo.
Il grafico seguente mostra la dinamica di un indice a prezzi costanti del commercio mondiale di minerali di ferro e rottami, costruito aggregando le quantità dei due principali input produttivi.

Dall’analisi del grafico emerge che la dinamica del commercio mondiale di minerali di ferro e rottami a prezzi costanti è strettamente correlata a quella della produzione di acciaio grezzo precedentemente analizzata. Negli ultimi anni del secolo scorso anche gli scambi commerciali di minerali di ferro e rottami hanno registrato una crescita contenuta, accelerando significativamente agli inizi degli anni 2000 e proseguendo con un’espansione sostenuta fino al 2020, per poi stabilizzarsi negli ultimi quattro anni.
Ciò conferma che, nei periodi caratterizzati da forte produzione siderurgica, il valore del commercio mondiale cresce in parallelo, come avvenuto all’inizio degli anni 2000, mentre in periodi di rallentamento della produzione anche il commercio globale resta relativamente stabile.
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Analisi dei principali fornitori mondiali ed europei
Nel grafico che segue si riportano i principali esportatori mondiali di minerali di ferro e rottami nel 2024.

I principali esportatori di minerali di ferro sono l’Australia e il Brasile, che coincidono anche con i due maggiori produttori mondiali. Nel 2024 hanno rappresentato complessivamente circa il 68% delle esportazioni globali di minerali di ferro, distanziando nettamente il Canada e il Sudafrica, rispettivamente terzo e quarto principali esportatori mondiali.
Il Brasile è anche il principale esportatore di minerali agglomerati, ma questa tipologia ha un peso del tutto marginale all’interno delle esportazioni di minerali. Per quanto riguarda i rottami di acciaio, i principali esportatori sono Stati Uniti e Regno Unito, ma con volumi anch’essi trascurabili rispetto al commercio mondiale dei minerali di ferro non agglomerati.
Nel complesso, i principali fornitori internazionali dell’industria siderurgica mondiale sono l’Australia e il Brasile: un’interruzione delle forniture da parte di uno di questi due paesi basterebbe a generare una carenza di input produttivi per il settore siderurgico.
Principali fornitori europei
Nel grafico che segue si riportano i principali fornitori europei di minerali di ferro e rottami nel 2024.

Fatta eccezione per Paesi Bassi e Svezia, che operano principalmente come Hub commerciali europei per riesportare parte dei minerali importati, i principali fornitori europei di minerali di ferro sono: Canada, Brasile Ucraina e Sudafrica. Tra questi, il Canada si distingue come il principale fornitore, coprendo da solo il 20% delle importazioni totale europee.
Pur dipendendo in larga misura dalle importazioni di minerali, l’Europa è riuscita a diversificare le proprie forniture per il settore siderurgico, cercando di attenuare il più possibile il rischio legato alla dipendenza da un singolo paese esportatore.
Analisi dei prezzi
Sia il mercato dei minerali di ferro sia quello dei rottami di acciaio sono due mercati globali, caratterizzati da dinamiche e livelli dei prezzi comuni nelle diverse aree mondiali. I prezzi regionali sono infatti guidati dai rispettivi benchmark finanziari: per i minerali di ferro il riferimento sono i prezzi finanziari cinesi, mentre per i rottami il benchmark è rappresentato dal prezzo LME dei rottami d’acciaio Turchia.
Nel grafico seguente si riportano i prezzi europei dei minerali di ferro e dei rottami, entrambi confronti rispetto ai rispettivi benchamrk finanziari.
Confronto tra prezzi doganali europei e prezzi finanziari cinesi dei minerali di ferro | Confronto tra prezzi doganali europei e prezzi finanziari dei rottami di acciaio |
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Dall’analisi dei due grafici emerge che i prezzi europei dei minerali di ferro e dei rottami tendono a essere anticipati dai rispettivi benchmark finanziari. Questo suggerisce una direzione di causalità che parte dai prezzi finanziari e si trasmette successivamente ai prezzi fisici europei.
In sintesi
L’evoluzione del commercio mondiale degli input siderurgici tende a essere fortemente collegata alla dinamica della produzione di acciaio. In periodi di forte crescita produttiva, come all’inizio degli anni 2000, il commercio globale degli input siderurgici ha registrato incrementi significativi, mentre in fasi di stagnazione della produzione mondiale, il commercio tende a stabilizzarsi senza mostrare crescite significative.
Dall’analisi dei principali esportatori mondiali emerge che Australia e Brasile costituiscono la maggior parte della fornitura globale di input siderurgici, quasi interamente nella forma di minerali di ferro non agglomerati. In Europa, invece, i fornitori internazionali sono più diversificati, sebbene l’UE continui a dipendere in misura significativa dalle importazioni estere.
I prezzi dei minerali di ferro e dei rottami sono in larga parte determinati a livello mondiale e la loro dinamica è guidata dai rispettivi benchmark finanziari.